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“Le radici del vino”: il marchio di qualità conquista il mondo

Presentato in Provincia a Pordenone il logo dell’eccellenza del territorio. Ciriani: «Wine & Food, il baricentro si sposti a San Giorgio»

 

 

 

PORDENONE. Oltre 100 milioni di barbatelle prodotte ogni anno, oltre 2 mila ettari di superficie coltivata a vitigni, gestiti da cooperative e privati, più di 340 mila ettolitri di vino dalle cantine presenti sul territorio per un fatturato complessivo che, solo per le cooperative agricole, supera annualmente i 140 milioni di euro. E, soprattutto, nel corso del 2013, nemmeno un posto di lavoro perso.

Sono soltanto alcuni dei numeri “snocciolati” ieri mattina dal sindaco di San Giorgio della Richinvelda, Michele Leon, ospite nella sede della Provincia di Pordenone per presentare, assieme al presidente Alessandro Ciriani, il marchio “Le radici del vino”, brand rappresentativo delle peculiarità e di tutti gli elementi che compongono il volto del territorio di San Giorgio della Richinvelda.

«Numeri che danno l’idea – ha sottolineato il presidente della Ciriani – di un’eccellenza ancora poco valorizzata. Credo sia giunto il momento di darsi un tono, di non essere semplicemente considerati come quell’angolo di Nordest vicino a Venezia ma, togliendosi di dosso questa antica sudditanza, di farci conoscere a livello mondiale per la filiera vitivinicola, assolutamente unica».

Da Ciriani è arrivato anche un monito a spostare il baricentro di “Pordenone Wine & Food Love”, la rassegna del gusto dedicata alle produzioni autoctone della regione promossa dalla Camera di commercio di Pordenone, dal capoluogo alla periferia, in particolare al territorio di San Giorgio, «laddove il vino nasce». Un invito a coinvolgere maggiormente anche le realtà solo geograficamente marginali rispetto al capoluogo.

Il Comune di San Giorgio della Richinvelda è caratterizzato dalla produzione di barbatelle e da una filiera della vite e del vino completa: dalle radici, passando per l’innesto della vite che, grazie alle aziende di consulenza, aiutano lo sviluppo dei tanti vigneti.

Le cantine del territorio poi, con il supporto delle aziende di produzione di macchine enologiche, chiudono un circuito unico nel suo genere. Da qui l’idea dell’amministrazione comunale sangiorgina di dotarsi di un simbolo grafico che possa diventare brand del territorio, in cui le stesse aziende possano riconoscersi, allo scopo di promuovere una filiera che, finalmente, unisca le eccellenze.

«Quando in Europa, un centinaio di anni fa, con l’avvento della peste del vino (la filossera) vennero decimate le coltivazioni viticole, a Rauscedo grazie a una geniale intuizione si iniziarono l’innesto delle viti e la produzione di barbatelle che da allora fanno la fortuna del nostro comune, oggi leader per la produzione e distribuzione del 75 per cento delle piante che costituiscono il vigneto mondiale» ha sottolineato il primo cittadino Leon, ricordando l’altro primato vantato dal comune di San Giorgio della Richinvelda, ovvero quello legato alla produzione di vino, spiegando come sei aziende che operano sul territorio (Forchir, Castel Cosa, La Cantina di San Giorgio, Cantina Rauscedo, le aziende Tondat e i Magredi) producano complessivamente più di 240 mila ettolitri di vino che elevano il comune di San Giorgio della Richinvelda al primo posto tra i comuni regionali produttori di vino».

Il brand. “Le radici del vino” è il claim che, l’amministrazione comunale di San Giorgio della Richinvelda ha ritenuto, meglio di qualunque altro, possa rappresentarne il territorio e la sua gente.

Non fosse altro perché “Le radici del vino” è anche il nome di una manifestazione di punta fra quelle promosse nel territorio sangiorgino che, dopo un anno di stop (o, meglio, “sabbatico”, come ama definirlo il sindaco Michele Leon), si ripresenterà ai nastri di partenza, a ottobre, in una veste del tutto rinnovata a cominciare dal marchio, un vero e proprio brand che caratterizzi non soltanto la kermesse in sé ma l’intero comparto produttivo e commerciale della comunità sangiorgina.

Un brand, quello de “Le radici del vino” che, come è nelle ambizioni della giovane amministrazione, diventi anche un marchio di qualità che tutti i cittadini possano spendere per promuovere le loro attività e produzioni virtuose, indipendentemente dal settore merceologico in cui operano.

Il logo. Il primo passo per la definizione di un brand è la realizzazione di un logo, un segno unico e distinguibile che diventerà il biglietto da visita del nuovo brand e del Comune di San Giorgio della Richinvelda. In particolare, si è puntato ad un segno grafico moderno che lega l’innesto della vite allo stelo del bicchiere, simbolo semplice ed efficace.

Il logo riprende in pratica i colori della terra con un apporto tricolore che espande la territorialità fino a farlo diventare uno strumento efficace anche all’estero. Una prima idea dell’amministrazione sangiorgina è che il nuovo logo possa essere adattato a materiali di merchandising legati alla produzione vinicola (ad esempio bottiglie a cavatappi) ma non solo.

 

 

( Fonte messaggeroveneto )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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Roberto Gatti

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