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Le novanta primavere del re del Pignoletto

Il veterinario Carlo Gaggioli ha fatto scoprire il nettare dei nostri colli a tutto il mondo: “Abbiamo vinto una grande sfida”

 

Carlo Gaggioli al centro, premiato dal Sindaco di Zola Predosa

Novant’anni e non sentirli. Sono quelli che compirà il 24 maggio, domenica prossima, Carlo Gaggioli, il veterinario di Zola e dell’Usl di Casalecchio che è diventato, nel frattempo, uno dei più famosi vitivinicoltori dei Colli bolognesi, strenuo promotore del Pignoletto. Gaggioli, sempre al passo con i tempi, si è fatto fotografare davanti ai suoi vigneti del podere Bagazzana di Zola (acquistati più di 50 anni fa) con tanto di bottiglie di vino, salumi e parmigiano e ha pubblicato tutto sul suo profilo facebook, sempre aggiornato.

 

“A Montese, dove sono nato nel 1930 – racconta – per ben due volte sono finito sotto i colpi della mitraglia degli americani, che bombardarono e distrussero la mia casa. Porto ancora addosso le schegge nelle gambe, che mi hanno impedito di coltivare passioni come il ballo e il calcio”. Persa la madre in tenera età e il padre Luca, morto di peritonite pochi mesi dopo la liberazione, venne adottato dallo zio Goffredo, segretario comunale nel municipio di Zola.

“In quegli anni – racconta ancora Gaggioli – cominciai gli studi di veterinaria, mentre la mia fidanzata Germana Osti (poi diventata mia moglie) faceva quelli di medicina assieme a Francesco Martani, altro grande medico che ha legato la sua vita a Zola con il Museo d’arte antica e contemporanea di Ca’ la Ghironda”.

Un altro incontro importante fu quello con Enrico Vallania. “Un grande intenditore di vini – ricorda Gaggioli – che mi ha fatto appassionare alla viticoltura. Unico suo difetto: non credeva nel Pignoletto. Per lui era una bell’uva, ma dava sempre un cattivo vino. Allora mi ci misi sotto e la sfida del Pignoletto l’ho vinta io. Assieme a tanti altri produttori che hanno saputo lavorare sulla vinificazione di questa nostra uva autoctona”. Partito da un piccolo appezzamento di terreno, Gaggioli si è subito imposto con una produzione di vini di qualità che hanno conquistato il mondo. Persino la Cina. “Unico rammarico di tutti i produttori dei nostri colli – afferma Giacomo Savorini, direttore del Consorzio dei vini dei Colli bolognesi – è che Gaggioli non sia mai riuscito a diventare presidente del nostro consorzio. Ottimo mediatore, si è dimostrato sempre un lottatore”.

 

 

Carlo Gaggioli con la figlia Letizia

All’inizio degli anni ’90 Carlo Gaggioli è stato il primo viticultore a produrre uno spumante con i vini dei Colli bolognesi. “Un vero sperimentatore – afferma Marco Landucci, ambasciatore delle Città del vino ed ex assessore di Zola – che ha trascinato dietro di sé tutti gli altri produttori di vini dei nostri colli”. “Quella di Carlo Gaggioli – aggiungono Davide Dall’Omo e Norma Bai, sindaco e assessore alle Attività produttive di Zola – è una lunga vita di passione per il lavoro e per il territorio, che l’ha portato ad essere uno dei più importanti punti di riferimento della tradizione vitivinicola dei Colli Bolognesi. Ha saputo sapientemente unire tradizione ed innovazione per portare il Pignoletto nel mondo. Tante le iniziative culturali e artistiche (su tutte la rassegna Zola Jazz & Wine) da lui sostenute”.

( Fonte Il Resto del Carlino )

 

Annotazioni a margine

I miei auguri personali a Carlo Gaggioli, bravo produttore di vini dei Colli Bolognesi, ma soprattutto grande persona di una simpatia ed umanità come pochi. Tanti cari auguri Carlo, di serenità e tanta salute. Con stima, amicizia ed affetto

Roberto Gatti