Dobbiamo ringraziare anche l’Istituto per l’ Agricoltura Persolino di Faenza, per avere recuperato dall’estinzione questo antico vitigno.
Sono pochissimi i produttori di Lanzesa :
“ Chiamata anche Lanzesca o Lanzés, è una varietà a bacca bianca di origine sconosciuta ed etimo ignoto, attualmente diffusa su un totale di soli 35 ettari nei comuni di Brisighella, Faenza e Castelbolognese, in provincia di Ravenna.
E’ dotata di grappoli grossi, mediamente compatti, con acini verdi dalla buccia pruinosa che nelle ultime fasi della maturazione raggiungono un caratteristico colore ambrato.
Il vino che se ne ricava è di colore giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli, ha un aroma floreale e fruttato, con un gusto secco e debolmente amaro.
( Scheda realizzata da AGER ed AutoctonO
per il “Dizionario dei Vitigni Antichi Minori italiani” CI.VIN Ed. ) “
E’ stato durante l’evento dei vini Passiti di Zola Predosa che ho incontrato un dipendente dell’ Istituto agrario Persolino che mi ha sottoposto in degustazione, direttamente al banco d’assaggio il vino Lanzesa da loro prodotto .
IPSAA “PERSOLINO”
Via Firenze 194, 3
Faenza (RA)
Tel. 0546 22932 – Fax 0546 668433
E-Mail: ipsaa.persolino@mbox.dinamica
Internet : http://ipapersolino.racine.ra.it/persolino/
Note di degustazione di Roberto Gatti
Vino Lanzesa Igt 2012 gr. 13,5
Un vino molto interessante, che mi è piaciuto in quanto dotato di una bella “ freschezza “ e vitalità :
SCHEDA TECNICA
Colore : giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli ;
Olfatto : profumi intensi di agrumi, litchi, limone, acacia e frutta esotica ;
Gusto/olfatto : al gusto è secco, ritornano le note intercettate al naso, è fresco, sapido, buona spalla acida in sottofondo, bella la persistenza finale.
Un vino che mi ha stupito per la sua qualità inaspettata, che prodotto e vinificato con le tecniche moderne può regalare buone soddisfazioni ai produttori ed ai consumatori.
Con i migliori complimenti ai ragazzi, ai loro insegnanti di questo Istituto Agrario vero modello di eccellenza nel settore.
Oltre a questo vini unico e raro, in quanto ad oggi , ne vengono coltivati appena 35 ha in totale tra i comuni di Brisighella, Faenza, Cstelbolognese, Bagnacavallo e Russi in provincia di Ravenna, mi corre l’obbligo ed il piacere di segnalare un prodotto veramente “ stupefacente ed incredibile “ chiamato “ L’ Amer “ che tradotto dal dialetto romagnolo significa “ L’ Amaro “, un vero e proprio elisir, dal naso ammaliante, incredibile e veramente unico , delizioso e particolare al gusto.
Nessuno di noi potrà indovinare con cosa è stato ottenuto : da un innumerevole numero di foglie d’ulivo lasciate in infusione e con l’aggiunta di qualche altro ingrediente tenuto gelosamente custodito dal cantiniere dell’ Istituto, al quale vanno i miei complimenti per una simile elaborazione.
Roberto Gatti