Tra conferme di grandi classici nelle posizioni alte e la clamorosa sottovalutazione dei piemontesi, ecco la superclassifica 2023 di Gentleman. La top 100 dei rossi, ottenuta incrociando i voti delle più autorevoli guide enologiche
Sul podio, nella graduatoria dei migliori rossi italiani, compilata come sempre da Gentleman sommando le valutazioni delle sei guide che li giudicano con un voto, c’è stato quest’anno il consueto avvicendamento di etichette storiche: al vertice è salito un classico, il Sassicaia, che l’anno scorso era secondo, e al secondo posto si è piazzato il Montiano, che allora era quarto, mentre la terza posizione se l’è conquistata il Torgiano Rubesco Vigna Monticchio salendo dalla sesta posizione.
Tutto normale, perciò? Mica tanto, perché se è vero che il primo in classifica dell’anno scorso, il talentuoso Primitivo pugliese Es, è semplicemente sceso in quinta posizione, l’iconico SuperTuscan Solaia, che era secondo, è letteralmente scomparso dalla pattuglia dei primi della classe non per aver avuto un brutto voto, ma per non averlo avuto: quest’anno, infatti, la valutazione del suo millesimo 2019 sulla guida di Daniele Cernilli non c’è.
Ciò che colpisce di più, comunque, è che al vertice della graduatoria dei migliori rossi italiani dell’anno sia tornato ancora una volta l’intramontabile Sassicaia, che da questa posizione era scomparso dopo esserne stato per anni il dominatore. Il Sassicaia merita ogni riconoscimento, è il vino che ha aperto le strade dell’export alla produzione italiana di qualità, però sorprende, questo ritorno al passato, perché deciso al termine di un triennio durante il quale la produzione italiana di qualità è stata costretta, prima dalla pandemia da Covid-19, poi dalla guerra in Ucraina provocata dall’aggressione russa, a imboccare coraggiosamente strade nuove persino senza averle sperimentate prima a sufficienza (il supermercato come canale privilegiato di distribuzione, le vendite e soprattutto le aste online).
La contraddizione è sottolineata quest’anno da una novità: Gentleman (qui la copia digitale da scaricare ) , alla pagina
ha compilato la classifica dei rossi solo se quotati da tutte e sei le guide. Per quale motivo? Avendo cadenza annuale, le guide corrono il rischio di celebrare ogni volta le stesse etichette, e allora alcuni dei loro autori hanno deciso di non recensire i cosiddetti vini di culto, dando per scontata la loro eccellenza, e così fanno posto a bottiglie inedite che ritengono interessante far emergere.
( Fonte Milanofinanza. it )