E’ di pochi giorni fa, la notizia secondo la quale la regione Emilia Romagna, tramite l’assessorato all’agricoltura, ha autorizzato anche per quest’anno l’uso di Mcr ( mosto concentrato rettificato ) nei vini dell’annata 2016 !
Leggi al link: https://www.winetaste.it/vino-i-piccoli-alla-guerra-del-mosto-e-la-regione-promette-la-retromarcia/
Devo fare almeno due annotazioni :
1 ) con l’aggiunta del Mcr, la tipicità dei vini va a carte quarantotto, in quanto andiamo ad aggiungere Mcr di cui non conosciamo l’origine dell’uva di provenienza, ai vari vini riportanti in etichetta ( ad es. ) albana, pignoletto, sangiovese ecc. ;
2 ) in second’ordine devo aggiungere che tra i due mali, ovvero aggiungere Mcr o zucchero di canna e/o barbabietola, è preferibile il Mcr, in quanto andremo ad unire uve diverse tra di loro.
Nel caso invece dello zucchero di canna e/o barbabietola, andremmo ad aggiungere sostanze che nulla hanno a che vedere con il succo d’uva !
Fatte queste doverose annotazioni, aggiungo che mi schiero totalmente a favore dei 53 produttori, che hanno inviato e sottoscritto la lettera riportata in calce, all’assessorato della regione Emilia Romagna, che autorizzando tale pratica ha dimostrato, insieme ai suoi funzionari, di non conoscere troppo bene la materia enologica e di non avere a cuore la conservazione delle tipicità del settore.
Considerato infine l’innalzamento medio delle temperature regionali, non si capisce l’utilità di innalzare ulteriormente il grado alcolico dei vini, risulta lampante che queste pratiche servono ai grandi imbottigliatori, i quali portano in cantina uve scadenti con poco grado zuccherino !
Buona lettura
Roberto Gatti
COMUNICATO STAMPA
La Regione Emilia Romagna sfiora anche quest’anno il ridicolo autorizzando l’utilizzo del Mosto Concentrato Rettificato per aumentare la gradazione dei vini.
Il Mosto Concentrato Rettificato (comunemente detto MCR) può essere utilizzato, in caso di annate negative, per aumentare la gradazione alcolica dei mosti, quando questi non riescano ad averne una “naturalmente” sufficiente. Per questo motivo tale pratica enologica è regolamentata: qualora l’andamento climatico dell’annata sia negativo, le Regioni possono autorizzare l’utilizzo di questo “ingrediente”. In realtà negli ultimi anni (se non decenni) la Regione Emilia Romagna ha sistematicamente autorizzato questa pratica, a prescindere dal reale andamento climatico. A volte con esiti comici (basti dare un’occhiata alla delibera relativa all’annata scorsa, la 2015, una delle più calde e favorevoli degli ultimi decenni). Come volevasi dimostrare anche quest’anno, nonostante una stagione meteorologica ancora migliore di quella dell’anno scorso (alcune zone della Romagna Centrale stanno addirittura registrando un clima troppo secco!), e nonostante le forti critiche di alcuni produttori di qualità, sfociate in una vera e propria petizione inviata in regione (con la firma di circa 30 produttori romagnoli) tesa a chiedere il divieto di tale pratica e proponente anche un’interessante alternativa, la giunta regionale ha deciso di ripetersi. Ed eccola partorire la delibera 1309/2016, che, autorizzando l’utilizzo del MCR per tutte le tipologie di vino regionale, giustifica il provvedimento con motivazioni del tutto estranee al disposto del legislatore comunitario (che, ricordiamolo, fa riferimento esclusivamente a “condizioni climatiche” negative). Infatti le motivazioni addotte dalla RER hanno ben poco a che vedere con la stagione meteorologica. Quando parla di “scalarità ed eterogeneità nello sviluppo della vegetazione e dei grappoli”, di “fenomeni di acinellatura” e di “sintomi relativi al mal dell’esca” evidentemente esclude l’eventualità (ben nota a chi produce) che l’uva non maturi “tutta assieme” e che possa essere necessario un intervento selettivo dell’uomo in vendemmia. In pratica, dice il nostro amministratore: “non preoccupatevi se non è matura in maniera uniforme: andate in vigna, raccogliete tutto, bello e brutto, che poi sistemiamo con il MCR”. Quando poi si scrive che “molte cantine sono orientate a procedere con vendemmie anticipate e quindi con un grado zuccherino insufficiente poiché dal punto di vista tecnologico la pratica dell’arricchimento è meno costosa dell’acidificazione”, siamo al paradosso: la regione neanche tenta di collegare la sua delibera al presupposto di partenza (le avverse condizioni climatiche) ma giustifica l’uso del MCR come necessario intervento per contenere i prezzi. Il suo costante utilizzo negli ultimi anni ha trasformato quindi l’aggiunta di MCR in una pratica comune, utile a rendere commerciabili prodotti altrimenti non all’altezza delle aspettative del mercato. Conseguenza: aumento delle masse di vini DOC romagnoli sul mercato, peggiore qualità (sia reale che percepita) del prodotto, e ovviamente, minore redditività di tutta la produzione regionale. La proposta dei piccoli produttori romagnoli, neanche presa in considerazione dalla Regione Emilia- Romagna, prevede l’applicazione di una norma che già c’è, e che permette alle regioni, solo se necessario (cioè solo se l’andamento meteorologico compromette realmente la buona riuscita della vendemmia) di abbassare i limiti minimi delle gradazione previsti dai disciplinari per non più di 0,5 gradi alcolici (Dlgs 61/10 art. 10 comma 1, lettera “C”).
In pratica: quando dovesse verificarsi (per davvero!) l’annata sfortunata, si autorizzi un grado alcolico minimo più basso, oppure, se non basta, la IGT o la DOC non si fa. I vini “industriali”, quelli “costruiti”, ancorché legalmente, in cantina, rappresentano una fetta importante del fatturato agricolo regionale. Tuttavia questi milioni di bottiglie a basso prezzo rendono inefficaci gli sforzi di centinaia di piccoli produttori che, invece, hanno scelto di fare vino in vigna, potando, diradando e selezionando; alla ricerca di quel valore aggiunto che i mercati di tutto il mondo sono pronti a riconoscere. È necessario e indispensabile che non si crei confusione e che le differenti scelte produttive siano comunicate in modo chiaro e diretto ai consumatori, e che le istituzioni regionali intervengano a tutela di queste differenze (e non il contrario). Per questo motivo ci opponiamo con forza all’utilizzo indiscriminato del Mostro Concentrato Rettificato come ingrediente nei vini a DOC e IGT regionali, e inoltre chiediamo che Consorzi ed istituzioni si facciano promotori dell’introduzione dell’obbligatorietà dell’indicazione dell’utilizzo del MCR nelle etichette dei vini.
Faenza, 16 agosto 2016
53 firmatari in ordine alfabetico :
Ancarani – Oriolo dei Fichi – Faenza ( RA ) Baraccone – Ponte dell’Olio ( PC ) Borri Graziella – Travo ( PC ) Branchini – Dozza ( BO ) Bulzaga – Brisighella ( RA ) Ca Bruciata – Imola ( BO ) Cantina San Biagio – Oriolo dei Fichi – Faenza ( RA ) Casa Benna – Loc. Casa Benna Castell’Arquato ( PC ) Costa Archi – Castel Bolognese ( RA ) Drei Donà – Massa di Vecchiazzano ( FC ) Fattoria Vallona – Castello di Serravalle ( BO ) Fattoria Zerbina – Marzeno ( RA ) Ferrucci – Castel Bolognese ( RA ) Fiorentini Vini – Castrocaro Terme ( FC ) Fondo Ca Vecja – Ponticelli Imola ( BO ) Francesconi Paolo – Faenza ( RA ) i Monticelli – Savignano Sul Panaro ( MO ) Il Gualdo di Sotto – Riolo Terme ( RA ) Il teatro – Modigliana ( RA ) La Pennita – Castrocaro Terme ( FC ) La Sabbiona – Oriolo dei Fichi – Faenza ( RA ) La Stoppa – Rivergaro ( PC ) La Tosa – Vigolzone ( PC ) Lamoretti – Casatico, Langhirano ( PR) ) Le Torricelle – Agazzano ( PC ) Manaresi – Loc. Bella Vista Zola Predosa ( BO ) Marco Cordani – Carpaneto Piacentino ( PC ) Marta Valpiani – Castrocaro Terme ( FC ) Monticino Rosso – Imola ( BO ) Palazzona di Maggio – Ozzano Emilia ( BO ) Pandolfa – Fiumana di Predappio ( FC ) Poderi delle Rocche – Imola ( BO ) Poderi Fiorini – Savignano Sul Panaro ( MO ) Raffaella Bissoni – Bertinoro ( RA ) Reggiana – Borzano di Albinea ( RE ) San Valentino – San Martino in Venti ( RN ) Stefano Berti – Ravaldino in Monte ( FC ) Tenuta Bonzara – Monte San Pietro ( BO ) Tenuta Carbognano – Gemmano ( RN ) Tenuta Casali – Mercato Saraceno ( FC ) Tenuta la Viola – Bertinoro ( FC ) Tenuta S. Cecilia alla Croara – S.Lazzaro di Savena ( BO ) Tenuta Santa Lucia – Mercato Saraceno ( FC ) Tenuta Vandelli – S.Michele dei Mucchietti ( MO ) Terre della Pieve – Bertinoro ( FC ) Terre di Macerato – Loc. Carseggio Casalfiumanese ( BO ) Terre Rosse – Zola Predosa ( BO ) Tomisa – San Lazzaro di Savena ( BO ) Tre Monti – Imola ( BO ) Tramosasso – Borgo Tossignano Imola ( BO ) Vigna Cunial – Traversetolo ( PR ) Vini Giovannini – Ponticelli Imola ( BO ) Zuffa – Imola ( BO )
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