Non nascondo che l’interesse , verso questo nuovo approccio al vino dealcolato, era molto alto per due motivi essenziali :
il primo per testare personalmente il risultato finale, scevro da pregiudizi e/o condizionamenti di sorta, prima di esprimermi in merito ;
il secondo perchè, dopo 35 anni di degustazioni professionali, effettuate in ogni angolo del pianeta dalla Cina al Sud-America, passando per quasi tutta l’Europa ed in ogni angolo d’Italia, il mio fegato da alcuni anni ha incominciato a lanciare segnali d’allarme, nella fattispecie si è fatto “ grasso “ !
Mi sono procurato cosi’ due bottiglie di “ vino bianco dealcolato “ e sono passato all’assaggio.
Devo dire in tutta onestà che questo vino è stato prodotto in maniera tradizionale, per poi essere transitato in un apposito distillatore che, ad una bassa temperatura di 30 gradi, ha fatto evaporare tutto l’alcol !
Per i ragazzi giovani che si avvicinano al vino, per chi ha seri problemi di salute, in quanto è acclarato da decenni che l’alcol è dannoso per la salute umana, cosi’ come il fumo, il caffè, i salumi, le carni rosse e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, sempre se si abusa di ogni sostanza ed alimento, questo nuovo vino “ dealcolato “ potrebbe essere la soluzione.
Non lo sarà certamente per il sottoscritto , per chi nel vino ricerca piacere sensoriale, emozione, coinvolgimento, intensità gusto/olfattiva ecc. , il risultato finale è un prodotto ben fatto, esente da ogni minimo difetto, ma che assomiglia piu’ ad un succo d’uva che ad un vino, cosi’ come siamo abituati noi da molti anni !
Penso possa trovare una buona collocazione sui mercati, per diverse persone , diversi usi e scopi, ma rimane ben distante da quello che per noi è un prodotto edonistico, dalle molteplici sfaccettature e dai molti lati sensoriali da scoprire ogni volta che ci avviciniamo ad un bicchiere di vino tradizionale !
Roberto Gatti