Home DEGUSTAZIONI VINO Lalùci 2010 di Baglio del Cristo di Campobello

Lalùci 2010 di Baglio del Cristo di Campobello

Il Baglio di Cristo di Campobello si trova a Campobello di Licata, nell’agrigentino, a condurlo è Carmelo Bonetta ( insieme al padre Angelo ed al fratello Domenico ndr) al quale si deve la sopravvivenza della vitivinicoltura in questa area di produzione.

 

In origine qui erano tutti conferitori di uve per aziende di altre regioni d’Italia che producevano per lo più vitigni internazionali, in quanto questo veniva loro commissionato. Ma a Carmelo questo tipo di lavoro andava stretto, avendo un carattere volitivo ed essendo fortemente legato alla propria terra, per di più l’uva veniva pagata dai committenti molto poco, altro motivo valido per cambiare tendenza. Il ricavato non era sufficiente alla sopravvivenza dell’azienda e la famiglia Bonetta optava di abbandonare la produzione.

 

(Il vigneto del Baglio di Cristo di Campobello (Licata, Agrigento) 

 

Carmelo invece ha scelto di investire nell’azienda di famiglia e produrre vino in proprio, mirando ad una riconversione dei vigneti in vitigni autoctoni del territorio. La sua scelta, unita all’unione compatta dell’intera famiglia, è servita a superare, anche se con grande fatica, il momento di crisi ed a riacquistare identità e dignità. L’azienda nasce nel 2000 e nel 2007 viene realizzata la prima annata di produzione, avvalendosi della consulenza di Riccardo Cotarella e del giovane enologo del luogo Giuseppe Lendini. Il baglio è a circa 5 chilometri dal mare, è posto in collina, a circa 270 metri s.l.m., come vuole la tradizionale posizione di queste tipiche costruzioni rurali, strutturate a quadrato e fortificate da alte mura senza finestre. Originariamente queste strutture agricole, di impostazione feudale, erano destinate alla produzione di cereali, ed erano concepite per resistere agli attacchi dei predoni, ecco perché hanno sempre una posizione alta, dalla quale si possa avvantaggiarsi di un’ampia visibilità, e non hanno finestre, ma solo un grande portone di legno, inoltre sono dotate di feritoie mirate alla difesa armata. Gli ettari vitati sono 50 , il terreno riflette la luce in maniera quasi abbagliante per la sua colorazione biancastra dovuta all’alta presenza di calcare e di gesso.

 

 ( i vini bianchi del Baglio del Cristo )

 

Il vigneto è posto proprio al di sotto di un’alta collina nella quale sono scavate delle antiche cave di gesso. La Luci è un grillo in purezza, che racconta la luminosità che avvolge il vigneto, ma anche la luce divina di un Cristo ritenuto miracoloso, collocato proprio in questa vigna. Ha un colore giallo paglierino molto luminoso, è intenso con profumi spiccatamente minerali, di salvia, poi frutto della passione ed albicocca. Il sorso è piuttosto ricco, esprime decisa sapidità, una buona freschezza e la sua piacevolezza sia allunga sulle note minerali.

 

 

 

Lo abbiamo abbinato ad una caciotta fresca di latte di capra Girgentana, localmente detta ‘Nturcina, razza autoctona in via di estinzione, selezionata in origine per produrre latte delicato e dallo scarso odore ircino perché destinato non alla caseificazione, ma utilizzato come latte da bere.

 

(Capra girgentana )

 

Infatti fino a qualche decennio fa era frequente vedere per le strade dei paesi dell’agrigentino i pastori che con le loro ‘Nturcine vendevano il latte alle massaie, mungendole al momento.

 

 ( la cantina )

 

L’azienda ha sede in Contrada Favarotta, S.S. 123 km. 19 + 200. Campobello di Licata, Agrigento.

Tel. 0922 877709 www.cristodicampobello.it mail@cristodicampobello.it

 

( Fonte Marina Alaimo-lucianopignataro.it )

 

 

 

 

Scheda tecnica 

Vino Bianco Lalùci Grillo 2010 del Baglio del Cristo di Campobello 

Il LaLùci Bianco è un IGP Sicilia (Indicazione Geografica Protetta) ottenuto da uve 100% Grillo.

Vino unico, incredibile al palato e con un profumo profondo ricco di odori della Terra Siciliana.

 

Proviamo a raccontarvi cos’è LaLùci con la filosofia della Cantina:

Quel che si dimentica è come se non fosse mai successo.

Ogni cosa che esiste è reminiscenza – Lalùci – luce che svela e rivela.

È l’idea primordiale. L’archetipo. Così come deve essere. Il Grillo del Baglio del Cristo di Campobello.

 

Ecco le parole usate dell’esperto Riccardo Cotarella, enologo aziendale, per raccontare il Grillo Laluci del Baglio del Cristo: “Intensi profumi di fiori gialli e bianchi che sfumano verso note minerali, seguiti da eleganti sentori agrumati, pesca gialla, pera e mela verde. Di estrema prontezza gustativa o da conservare anche per 2-3 anni”.

 

Vinificazione e raccolta:

Vendemmiato tra l’ultima decade di Agosto e la prima decade di Settembre 2010. Terreno prevalentemente calcareo, con frazioni di terreni scuri a giacitura collinare, altezza 260 metri sul livello del mare.
Raccolta manuale in piccole cassette. Le uve dopo la diraspa-pigiatura, portate a temperatura di 8-10ºC, vengono fatte macerare. Dopo la pressatura soffice, il mosto fiore viene separato e fatto
decantare per sedimentazione a freddo. A fine fermentazione, segue un periodo di affinamento sulle fecce fini per tre mesi circa a temperatura controllata in acciaio ed almeno due mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.

 

Consigli e abbinamenti:

Provatelo in abbinamento a primi piatti di pesce, secondi di pesce e molluschi. Ottimo anche con paste di medio condimento, uova e risotti. Sorprendente accompagnamento per un tagliere di salumi leggeri e formaggi freschi.

Grado alcolico: 13 % in vol.
Acidità totale 5,70 g/l | Ph 3,09 – Estratto secco 26,50 g/l
Temperatura di servizio: 8 -10 ºC

 

 

Note di degustazione di Roberto Gatti- Vino Lalùci 2010- gr. 13,5

Credo che questi vini, cosi’ come la stragrande maggioranza dei vini mondiali, diano il loro meglio dopo 3/4 anni di affinamento in bottiglia, ma veniamo alle note sensoriali di questo vino godibile :

giallo paglierino in buona tonalità, limpido e brillante ; naso intenso con note di frutta a pasta gialla frammiste a piacevoli note agrumate ; in bocca entra consistente, armonico, intenso, ritornano le note di frutta ed agrumi intercettate al naso, lunga la Pai finale.

Un vino di grande soddisfazione che è stato apprezzato dai commensali. Abbinato ai ” cappelletti ferraresi “, fatti rigorosamente a mano dal sottoscritto e gentile signora, ne è scaturito ” un matrimonio d’amore “.

 

Un vino da classificare Eccellente 91/100

Grandi sono gli uomini che trasformano i prodotti della terra e li portano a noi in questo modo per il piacere dei nostri sensi !

Sotto trovate un video girato il 03 Maggio in occasione del pellegrinaggio al Cristo di Campobello, dove sorge il Baglio omonimo !

Roberto Gatti