Home DEGUSTAZIONI VINO Itinerari eno-gastronomici: fuggire a Montalcino tra vino, abbaziee prodotti tipici

Itinerari eno-gastronomici: fuggire a Montalcino tra vino, abbaziee prodotti tipici





tempo di visitare unarea vinicola, almeno per onorare i dati dellOsservatorio Nazionale del Turismo, secondo cui nel 2010 sono raddoppiati gli italiani che hanno fatto vacanze per motivi enogastronomici. Il turismo gastronomico nel 2011 varr 5 miliardi di fatturato stimato. Del restounindagine Swg riportata dalla Coldiretti ha evidenziato che per pi di un italiano su tre (35 per cento) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialit enogastronomiche locali. Il cibo considerato dagli italiani lingrediente pi importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco dazzardo (2 per cento).

E se da un lato viene da storcere il naso a leggere i dati, dallaltro si ha finalmente il pretesto di parlare di Montalcino oltre Brunellopoli: appressandosi a una collina di oltre 500 metri, fra vigne e olivi e lecci (da cui probabilmente Mons Ilcinus cio monte dei lecci), si scorge questo borgo medievale che ha mantenuto intatto il suo fascinoso aspetto. Resti etruschi e documentazioni varie attestano che la collina sia stata abitata da millenni: per quanto le attuali dimensioni del nucleo abitativo risalgono al XVI secolo. Le mura della citt invece risalgono al XIII secolo, in posizione strategica sulla via Francigena: allora una delle strade di pellegrinaggio pi importanti dellOccidente cristiano.

possibile lasciare lautomobile in uno dei parcheggi presso Montalcino (quello nello sterrato sotto viale Strozzi gratuito), e passeggiare lungo uno dei viali lasciando che la vista spazi fra i colori e contrasti della valle del fiume Ombrone o quelli della valle del pescosissimo torrente Asso. Fino ad arrivare alla fortezza, che stata costruita nel 1361 sul punto pi alto della citt: incorpora una torre e mura del secolo scorso, oltre a unantica basilica. Fuori della fortezza, addentrandosi nei vicoli acciottolati del borgo, salendo e scendendo fra lombre degli edifici in pietra, si possono ammirare: la chiesa di SantEgidio, con facciata romanica; il Palazzo Comunale della fine del Duecento, decorato con tutti gli stemmi araldici dei podest che hanno governato il borgo e la cui terrazza posteriore offre una vista spettacolare sulle crete senesi; il teatro degli Astrusi, cio una specie di teatro in miniatura, capolavoro dellarchitettura teatrale progettato nel 1766; i Loggiati di Piazza del Popolo, struttura rinascimentale con i sei archi a tutto sesto; le chiese trecentesche di SantAgostino e San Francesco, entrando nei conventi annessi (dove ci sono i Musei riuniti di Montalcino) per vedere i chiostri; la Cattedrale di San Salvatore eretta sun antica pieve, e infine il Santuario della Madonna del Soccorso.

Se si vuole placare la fame e la sete, con un pranzo leggero o con un aperitivo, si consiglia lenoteca osteria Osticcio: ordinando un piatto di donzelle fritte (un tempo fatte con gli avanzi della pasta per fare il pane) accompagnate a fettine di prosciutto, senza dimenticare un bicchiere di Rosso o di Brunello.

Il caff per bisogna prenderlo fatto dalla mitica Faema E61 del Caff Fiaschetteria Italiana, avviato nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi, il pap del Brunello: del 1888 infatti anche la pi vecchia bottiglia di Brunello al mondo, che si trova nella cantina dellazienda Il Greppo della famiglia Biondi Santi.

Se si vuole prenotare per la nottata: nelle stanze secolari della Casa degli Orsi ha dimorato una delle pi antiche famiglie del luogo.

Giacch Montalcino la citt del vino ma anche del miele (ogni anno c la settimana del miele), si pu provare quello al girasole o al trifoglio di Loredana Tanganelli di La Melina, in via Moglio 32, meglio chiamare al             0577-848687       prima di passare.

Fuori del borgo, si pu fare visita a una delle tante aziende vinicole che hanno vendita diretta. Avendo gi scritto dei migliori vini assaggiati alle anteprima di degustazione a febbraio (a cui vanno aggiunti gli straordinari e non economici vini di Soldera, Poggio di Sotto, Cerbaiona e Biondi Santi), si consiglia di portare qualche damigiana da casa e andarle a riempire da Tiezzi: lultima annata del suo vino sfuso, a circa 3 euro al litro, proviene dalle stesse vigne con cui produce Rosso di Montalcino. Vino sfuso di questa qualit pressoch impossibile da trovare altrove.

Lolio un altro dei prodotti eccellenti che potrete trovare a Montalcino, e non manca la scelta: si consiglia lazienda agricola Palazzina Le Macioche, sulla strada che da Montalcino porta a Castelnuovo dellAbate (meglio chiamare prima il 0577849168, dato che i proprietari vivono a Roma): hanno solo un ettaro di oliveto, da cui fanno un olio eccellente. Una bottiglia di 0,75 costa 11 euro la lattina da 5 litri costa 50 euro. Il vino, non da meno.

Non lontano c la splendida abbazia di SantAntimo, architettura romanica lombardo-francese costruita in onice e alabastro, che non si deve mancare. E poi si pu passare a SantAngelo in Colle, nel mezzo del Parco Naturale della Val dOrcia: dove lo zafferano coltivato fin dal Medioevo. A una decina di chilometri da SantAngelo c il castello di Poggio alle Mura (con tanto di torre merlata), oggi feudo dellazienda Banfi e la cui prima costruzione antecedente allanno Mille.

Per cambiare paesaggio, si pu scegliere dinerpicarsi sul Monte Amiata, un antico vulcano spento, facendo escursioni o bagni termali: imperdibili quelli alle terme libere di Bagni San Filippo, dove sinnalza la cascata solidificata detta Balena Bianca. Ci sono terme anche a Bagno Vignoni e a Petriolo. Come imperdibile una cena al ristorante il Silene: la mano di Roberto Rossi non tradisce i sapori dellautentica cucina toscana. Gustosi i tortelli maremmani e il piccione alla maniera di Silene, entrambi basati sulleccellente olio denocciolato che prodotto coi 700 olivi centenari da monocultivar autoctona, cio lolivastra di Seggiano. Non andatevene senza averne acquistata una bottiglia. Oppure pernottate al Silene e al mattino fatevi condurre al parco darte contemporanea fatto da Daniel Spoerri a Seggiano: un bizzarro e fantasioso percorso, botanico e al contempo scultoreo, fra le opere di una quarantina dartisti specie svizzero-tedeschi.

Se poi non si vuole rinunciare ad abbinare i vini di Montalcino ad una Fiorentina, che sia perfino diChianina, recatevi alla Taverna di Campagna a Monte Antico. Ottima frollatura e cottura.

Andando invece ad est di Montalcino, si pu visitare San Quirico dOrcia, e in specie la magnifica Collegiata. Se si vuole acquistare qualcosa in uno dei negozi, sono interessanti i prodotti del Birrificio San Quirico o i salumi del Podere Forte, specie il salame crudo profumato daglio e vino rosso.

Presso San Quirico, spersa fra i campi, si trova anche una piccola cappella: Madonna di Vitaleta. 

Spingendosi a nord, si pu arrivare allAbbazia di Monte Oliveto Maggiore: sun altura circondata di cipressi, che serge sullo scabro paesaggio delle crete e dei ripidi calanchi boschivi. Gli affreschi del Sodoma e del Signorelli, nel Chiostro Grande dellabbazia, sono fra le pi stimate opere della pittura italiana del Rinascimento.

Ci sarebbero poi Monticchiello, Pienza (non tanto per il pecorino) e Montepulciano ma quello un altro articolo.


( Fonte Il Fatto Quotidiano )