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Irpinia is the new Tuscany. Anzi meglio

Pare che fuori i nostri confini qualche nuovo meccanismo si sia attivato. Qualcuno – non noi – sta vendendo l’Irpinia

 

Nel girovagare tra link che mi sono stati consigliati e ricerche personali sul web, ho maturato in questo periodo un pensiero che sembra trovare conferme giorno dopo giorno: non solo come Irpini abbiamo poca percezione del vero potenziale turistico della nostra terra, ma anche la capacità di venderla risulta alquanto scarsa, probabilmente ne è la DIRETTA conseguenza.

 

Voglio dire, ricostruendo le varie notizie raccolte sul web ci si è resi CONTO che siamo forse troppo immersi in questo territorio per poterlo osservare con la dovuta lucidità, quasi che questa estrema vicinanza ne renda sfuocata l’immagine.

 

( veduta panoramica dall’azienda Donnachiara )

Facendo un passo INDIETRO sembra tutto più chiaro.

 

E chiaro lo è di certo se tour operator di altre regioni d’Italia, o persino di località d’oltreoceano, si adoperano per GUADAGNARE da una terra alla quale non appartengono.

 

Cosa avranno visto che noi non riusciamo a vedere?

 

Il punto non è tanto che non siamo in grado di vedere le bellezze di questo territorio o non siamo fieri dei nostri PRODOTTI e delle nostre tradizioni, è che non riusciamo a passare allo step successivo. Ossia non siamo in grado di tradurre questa visione in una proposta ben articolata e, soprattutto, concreta.

 

Cosa che invece fanno in maniera eccellente i tour operator stranieri, o chi, come Christian Galliani, si allontana di migliaia di km dall’Italia per poterla osservare da un punto di vista privilegiato.

 

Anche Galliani, come il tour operator fiorentino citato in un ALTROrecente articolo, intravede nell’Irpinia l’autenticità di un itinerario eno-gastronomico ben lontano dai più blasonati percorsi toscani e ne sottolinea la forza.

 

Per il tour proposto al pubblico americano – Galliani ha un tour operator a New York – che si terrà dal 14 al 21 Giugno, l’Irpinia è l’eccellente alternativa, l’Irpinia è la nuova Toscana.

 

Forse l’espressione non è delle più felici. L’orgoglio delle origini mi obbliga a credere che l’Irpinia sia un’altra cosa. Ed in effetti è quanto Christian Galliani spiega nella PRESENTAZIONE al tour ed è proprio quel segreto che dovremmo assorbire come una spugna, quasi che al posto del sangue potesse scorrere soltanto vino nelle nostre vene: noi siamo la vera alternativa al turismo “di massa” che ormai interessa la Toscana, il Piemonte ed il Veneto.

 

La combine tra alta qualità certificata dei nostri vini e suggestivi racconti di un territorio ancora inesplorato, vivace ed autentico, può incuriosire una grande fetta di turisti che può TROVAREsoddisfazione anche sotto l’aspetto economico.

Non dimentichiamo che il livello medio dei PREZZI proposti per itinerari in Irpinia è di certo inferiore a quello di altre regioni d’Italia che vendono “prodotti simili”. Le nostre falle possono riguardare la capacità ricettiva e i trasporti, ma i tour operator sanno come porre rimedio, facendo alloggiare i turisti in hotels un po’ più decentrati e accollandosi l’onere dei transfers da e per i maggiori hub della regione.

Anche l’ “Irpinia Wine Tour” di Galliani pone l’accento su questi punti di forza confezionando un PACCHETTO turistico per un target medio-alto che è in effetti accessibile ad una vasta clientela. Qualità ad un giusto prezzo.

 

Originalità e qualità d’Irpinia che finalmente vengono preferite alla fama ed alla notorietà di altre aree turistiche che, a differenza nostra, sono riuscite a valorizzarsi nel CORSO di questi anni.

 

Allora conosciamo e familiarizziamo con chi riesce a guardarci meglio di come facciamo noi. Impariamo da loro e concretizziamo. Pare che fuori i nostri confini qualche NUOVO meccanismo si sia attivato. Qualcuno – non noi – sta vendendo l’Irpinia, i nostri vini ed il nostro cibo prelibato.

 

E’ certamente un dato positivo, ma sarebbe meglio prenderne coscienza.

 

 

( Fonte orticalab.it )