L’Italia copre appena il 7% dell’import di vino in Cina e nel 2019 registra una diminuzione degli ordini
L’Australia negli ultimi 10 anni si è rivelata molto attiva nell’export di vino in Cina, ho partecipato a due edizioni del Concorso IWCS ( International Wine Challenge Shangay ), ed era diretto da un produttore australiano. La vicinanza al colosso asiatico sicuramente aiuta ed incrementa il fenomeno export australiano, infatti nei primi 5 mesi dell’anno l’Australia supera i 306 milioni di euro, contro i 271 francesi.
Solo 10 anni fa la Francia la faceva da padrona con un 43% del mercato, mentre oggi è scesa al 30%, questo risulta da una ricerca Nomisma che vede l’ Italia ferma al 7%, per cui ci sarà ancora molto da lavorare da parte delle nostre istituzioni, organizzazioni di categoria e produttori.
Mentre calano i francesi, gli spagnoli e gli italiani, si registra un aumento degli australiani ed i cileni rispettivamente del 4,8% e del 8,4%. Solo gli champagne sono aumentati del 24%, a significare l’importanza della conoscenza ed affermazione di un brand ! Anche gli spumanti italiani hanno registrato un piccolo aumento del 5%.
L’Australia ha investito molto nel mercato cinese negli ultimi anni, a tal punto che il 40% dell’export è collocato in Cina, mentre solo 10 anni fa era fermo al 4%. Le potenzialità di espansione ci sono, l’Italia dovrà lavorare molto, unire le risorse e le sinergie tra Consorzi, Ice, Ministeri ecc. al fine di vedere aumentare la quota di mercato che le spetta di diritto, per quanto esprimono i nostri meravigliosi vini, ancora oggi poco conosciuti in quel grande paese.