Da una parte i riconoscimenti internazionali, dall’altra i mercati esteri.
Viaggia su due binari paralleli la sfida del vino prodotto dalla cantina Siddùra a Luogosanto in Gallura. I giorni scorsi il vino rosso Tìros di Siddùra ha vinto la medaglia d’oro al Terravino 2016 che si è svolto a Tel Aviv. Un riconoscimento importante, come rimarcano alla cantina di Luogosanto che da tempo punta ai concorsi internazionali per raggiungere poi i mercati esteri. La medaglia d’oro è stata assegnata dopo le degustazioni della giuria che ha valutato 615 vini, provenienti da 24 differenti Paesi: «la qualità di Tìros ha saputo spiccare tra centinaia di altri vini rossi, tra cui alcune produzioni vinicole ritenute tra le migliori al mondo».
Da Israele arrivano anche altre due medaglie: il Cannonau Fòla 2014 e il Vermentino di Gallura totalmente barricato Bèru sono stati premiati con due argenti. Attualmente la produzione di vini, distribuita tra mercato sardo e internazionale, raggiunge la Germania, l’Austria, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti, viaggia intorno alle 250mila bottiglie l’anno tra Cannonau, Cagnulari, vermentini e altri tipi di vini per un totale di 7 specialità. Frutto di una produzione autoctona che deriva dalla lavorazione di 20 ettari di vigneti locali sistemati in un’area che si estende per circa 200 ettari.
Il risultato conseguito in Israele non è che l’ultimo di una serie di traguardi (nel palmares ci sono anche medaglie d’oro all’International Wine Challenge, al Concours de Bruxelles e al Berliner) che la giovane azienda, ha iniziato la sua produzione alla fine del 2010, ha portato a casa dall’avvio della vinificazione. «Ritengo sia un bellissimo risultato vincere premi a Tel Aviv – fa sapere l’amministratore delegato Massimo Ruggero -, considerando che la produzione di vino in Israele è di assoluto livello e il pubblico è composto da grandi intenditori. Per noi è un vero onore». Obiettivo dell’azienda è consolidare la presenza sia in Sardegna, che nell’economia della produzione e vendita vale circa il 70 per cento, sia quella internazionale. «Alla quantità – fanno sapere dalla cantina di Luogosanto – si è preferito puntare sulla qualità con un prodotto ricercato e di alto livello».
( Fonte Il Sole 24 Ore )