Per l’edizione 2017 Frescobaldi si conferma sul gradino più alto del podio, seguita da Antinori e Masi Agricola, stabile al terzo; a ruota Cavit Cantina Agricoltori e Mezzacorona. Ma la classifica delle Top 10 si completa, nell’ordine, con Banfi, Mionetto, Villa Sandi, Zonin e Santa Margherita.
Si tratta dei risultati della quarta edizione della ricerca condotta da FleishmanHillard, società di consulenza strategica in comunicazione, sulla presenza online delle prime 32 aziende vinicole italiane per fatturato (tratte dall’indagine annuale di Mediobanca sul settore vinicolo).
Ricerca FleishmanHillard
Vitigno e territorio
La ricerca ha evidenziato, tra le novità principali, come il 53% delle aziende abbia dedicato attenzione al tema dei vitigni autoctoni nell’ambito della valorizzazione del territorio: le cantine che legano la comunicazione dei propri prodotti alle specificità del luogo d’appartenenza salgono quest’anno al 75% (+22% rispetto a 2016). Altro aspetto degno di nota è che oggi il 37,5% delle aziende prese in esame parla di sostenibilità.
Inoltre, all’interno di uno scenario social in costante evoluzione, si segnala un forte aumento dell’utilizzo di Instagram (+23%) e Wikipedia (presidiata dal 37,5% contro l’11,5% del 2016). Ancora da esplorare l’integrazione di chat per favorire conversazioni real time sui siti, l’e-commerce proprietario, invece, è utilizzato da pochissimi (3 su 32).
IL GUSTO DIGITAL DEL VINO ITALIANO
Lingue chiave
La quasi totalità delle aziende (31 su 32) presenta siti in almeno due lingue, tipicamente italiano e inglese, mentre un’azienda su tre anche in tedesco, cinese fermo a 2 su 32. La disponibilità di diverse lingue è un fattore chiave sia per comunicare correttamente l’identità di marca sia per supportare l’export.
Ancora fermo l’e-commerce diretto: solo 3 aziende su 32 hanno adottato piattaforme di vendita sul proprio sito. Da segnalare anche l’assenza di chat che possono favorire il dialogo in tempo reale sui siti di riferimento indirizzando gli utenti verso informazioni per loro rilevanti (come ricerca e educazione su prodotti, eventi delle cantine, disponibilità di visite guidate, etc.).
Opportunità e minacce
Per Massimo Moriconi, general manager di FleishmanHillard Italia, “l’analisi 2017 ci conferma un trend di digitalizzazione del settore importante, con una frequenza di aggiornamento in lenta ma constante crescita. L’e-commerce viene esternalizzato e affidato a intermediari, portali dedicati oppure online shop specializzati. Questo trend rappresenta sia un’opportunità sia una minaccia secondo la maturità dei mercati. In quelli più maturi come gli Stati Uniti, l’e-commerce potrebbe ridurre alcuni prodotti a mere commodity poiché l’acquisto sarà guidato solo dal prezzo e non anche dal valore della marca e del territorio. In mercati emergenti come la Cina invece, cui solo 2 aziende su 32 dedicano un sito in lingua, si delinea un ruolo rilevante per i portali e-commerce più conosciuti in loco. Essi potrebbero aiutare a svolgere vera educazione sul valore del vino italiano, integrando il mix di promozione che il nostro comparto sta conducendo sugli altri canali”.
( Fonte Il Sole 24 Ore )
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