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IL VERMENTINO DI GALLURA AZIENDA CAPPATO

 

VIGNE CAPPATO

Loc. Campos
07022 Berchidda (SS)

info@vignecappato.it

Pec: cappatog@cia.legalmail.it

+39 0230458075
vignecappato@wineplatform.it

Giovanni Cappato

LA STORIA

Ritorno alla terra

«Sono cresciuto in un’azienda agricola che faceva latte, ho vissuto negli spazi di una delle ultime cascine lombarde, una grande corte agricola gestita da mio nonno. Poi sono diventato architetto, ho aperto uno studio a Milano», racconta Cappato. E nel 2008, in un momento di crisi del settore, il germoglio del passato gli ha fatto sbocciare una stramba idea.
«Ho abbandonato la professione e mi sono laureato in Viticoltura ed Enologia a Milano nel 2014. Ho fatto delle consulenze in Sardegna sulla lotta integrata, l’argomento della mia tesi e mi sono invaghito di questa terra, investendo tutto quello che avevo per un fazzoletto di terra in Gallura».

I tre ettari e mezzo vitati di Vigne Cappato si estendono sulle colline alle pendici del Monte Limbara, zona d’elezione del Vermentino tra le ultime coltivabili prima del massiccio. Una terrazza con affaccio sulle onde del Tirreno e su suoli di origine granitica, terreni franco-sabbiosi e molto drenanti, a un’altitudine che va dai 320 ai 360 metri. Quota che significa escursione termica, freschezza ed eleganza per la bacca bianca locale.

 

 

Parola d’ordine acidità

«L’ambizione è quella di creare una riconoscibilità di stile nel mio Vermentino di Gallura. Qui clima e caratteristiche genetiche dell’uva di solito portano una carenza di acidità naturale nell’uva. E dunque abbiamo deciso di lavorare su questo aspetto. Senza voler “settentrionalizzare” la varietà e i metodi di coltura. In vigna facciamo in modo che l’uva fatichi a maturare e conservi più acidi malici e tartarici», prosegue Cappato. «In cantina interpretiamo la varietà attraverso le conoscenze enologiche più moderne, come l’utilizzo delle resine cationiche. Per inibire le reazioni chimiche di salificazione e per evitare di aggiungere acidi esogeni lavoriamo anche maniacalmente con la catena del freddo, svolgiamo vendemmia notturna per avere acini più freddi e turgidi, evitando rotture accidentali».

LE VIGNE DI GALLURA

Una terra secca ma rinfrescata dal vento, chiusa tra i monti del Limbara ma aperta verso il Mediterraneo. È qui che Giovanni Cappato ha fondato Vigne Cappato, innestandosi nell’entroterra di questa regione per presentare al mondo i caratteri inconfondibili della Gallura. I profumi della macchia mediterranea, la solidità di versanti modellati dal tempo, la salinità del mare. Un’azienda giovane che sa far convivere in ogni bottiglia le culture e le tradizioni della Sardegna con le conoscenze e le tecniche provenienti dall’esperienza internazionale del fondatore.

La Gallura enologica si identifica con la catena del Limbara, centro montuoso della regione ricoperto dal verde mediterraneo, che con la sua matrice granitica e la sua vegetazione conferisce ai nostri vini eccezionale sapidità e un sorprendente profilo aromatico. I filari dei vigneti godono della sinergia di diversi elementi: altitudine, sole, e vento. L’alta quota protegge l’acidità delle uve. Il sole permette ai grappoli di maturare al meglio. Il vento è una costante che protegge le piante dai principali patogeni e spirando dal mare dona ai vini la loro proverbiale salinità. Gli agenti naturali formano un connubio inscindibile con l’abilità dei vignaioli, donando grappoli di grande potenziale enologico.

 

 

Vini mai uguali a se stessi

Anche il Ghjlà, il vino d’esordio realizzato da Cappato, ha il “gelo” nel nome (un arcaismo del dialetto che significa “gelata”) apotropaico rimando del gelicidio del 2017 che ha segnato la prima, sudata, attesa, sperata vendemmia. Un bianco da affinamento, che aspetta un anno per uscire «giocandosi la stagione estiva» per andare alla ricerca di una struttura ed estratto (attraverso una macerazione, manco a dirlo a freddo, sulle bucce) che sposi la freschezza. Seguendo una filosofia produttiva che consiste nel non forzare con pratiche enologiche ogni annata in un modello omogeneo e sempre uguale a se stesso, ma nell’interpretarla in base alle sue caratteristiche, adeguando i protocolli enologici al racconto di ogni stagione: «Senza arrivare a estremi ma vorremmo che i nostri vini fossero un diario della loro annata».

GHJLA’ VERMENTINO DI GALLURA DOCG SUPERIORE

Ghjlà da noi significa gelo. Un Vermentino elegante e raffinato, che segue una rigorosa catena del freddo, dalla vendemmia all’affinamento, per preservare i profumi e l’acidità naturale delle uve. Dopo otto mesi, una volta in bottiglia, continua ad affinarsi per altri quattro. Un vino giovane, vivace e fresco, ma allo stesso tempo rigoroso e longevo, che richiede il giusto tempo prima di essere apprezzato al meglio.

LA DEGUSTAZIONE

 

Ghilà – Vermentino di Gallura Superiore Docg 2021 GR.14

Scheda Tecnica

Le viti spuntano dal substrato di disfacimento granitico del Limbara, un terreno sub-acido, povero di sostanza organica che caratterizza la sapidità del varietale nella denominazione. Macerazione in acciaio a freddo per 36 ore, fermentazione in acciaio per 18 giorni a temperatura condizionata e con lieviti selezionati e affinamento in acciaio per 8 mesi con bâtonnage settimanali e altri 5 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Agrumi e pesca bianca e una scia di erbe aromatiche anticipano un palato in cui sapidità, freschezza e materia trovano elegante equilibrio. Dinamico, lungo e con radioso avvenire. Prodotto nell’annata in 6500 esemplari.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

 

Paglierino di media intensità, limpido e brillante ; naso intenso con spiccata nota di macchia mediterranea, rosmarino, salvia, erbe officinali, menta ;

sorso equilibrato, giustamente caldo, sapido, intenso ed appagante.

Un vermentino di Gallura Eccellente da 93/100

Chapeau !!

Roberto Gatti