Nasce per caso la passione, una cosa improvvisa, lesplosione di un sentimento sopito, latente quasi del tutto nascosto, assolutamente inaspettato.
Non lamore per una bellissima donna che ti langue nei visceri, ti sconquassa inconsciamente la mente, ti fa mancare il respiro, no unaltra cosa, arriva piano piano, ed incominci a rendertene conto; odori, sapori, fragranze di spezie, incominci a capire dove ci vanno e dove no, ci provi e sei impaziente di conoscere il risultato, provi nella tua bocca, la lingua il palato, il naso, a si il naso, incominci sempre dal naso e con landar del tempo riesci a capire solo dal profumo il sapore di un qualcosa che stai preparando.
No! non un monologo di un povero pazzo, ma le riflessioni di un cuoco che si fatto da s, che ha sbagliato, ha bruciato, ha provato, che non ha mai adoperato la bilancia, ma che ha sempre assaggiato quello che sperimentava, anche se era immangiabile, cos si impara, ha letto molto ha studiato, e con umilt ha chiesto, si adattato alle pi svariate situazioni, cercando sempre di trovare una soluzione senza mai arrendersi, alle volte le cose gli riuscivano bene altre volte si salvava per il rotto della cuffia, ma almeno ci ha sempre provato.
Ha combattuto e combatte contro le avversit dei nostri tempi, ha accettato ed apprezza le nuove tecnologie, che ti aiutano, senza mai rinnegare le tradizioni, non ha accettato per la cucina senza sapori e profumi in auge fino a qualche tempo fa, ed ha avuto ragione, sono scoperte da poco e che hanno poca vita, ha sempre mantenuto una linea territoriale ma soprattutto stagionale.
E felice quando chiacchiera con un altro vecchio, il Ramaio di Montepulciano il Mazzetti , questi gli racconta il grande ritorno delle pentole in rame, questo metallo nobile, che ha fatto grande la nostra cucina popolare, ecco scoperto il segreto delle massaie di un tempo, che con sette od otto figli da accudire, la casa da governare, lorto ed il pollaio, a al tocco della campana di mezzod il pranzo era pronto.
Ecco perch scoppia lamore per la cucina, perch un mondo che non si finisce mai di scoprire, la puoi rigirare come vuoi ed ogni volta scopri dei risvolti che magari ieri non avevi notato.
Spero che i giovani cuochi di oggi possano provare le mie stesse sensazioni, provare le mie emozioni , ma soprattutto che questa professione non rimanga fine a se stessa, o solamente una mera fonte di guadagno.
A proposito, non sono poi cos vecchio, ma sulle spalle ho diversi anni di professione.
Renzo Galeazzo
I COMMENTI DI ROBERTO GATTI
Ho avuto la fortuna di conoscere da vicino Renzo Galeazzo e la sua cucina, a tal punto da apprezzarne le virtu culinarie ma soprattutto il lato umano.
Renzo lavora ed opera nel suo locale Il Mulino Bianco in quel di Monselice, ( sito internet:
http://www.risthotelmulino.it/) proprio ai piedi dei Colli Euganei, zona tra laltro vocata a buoni vini, tra cui ricordo il Moscato Fiori d Arancio.
Renzo non ha segreti in cucina, ma semplicemente usa materie prime sempre fresche e soprattutto di stagione, e questa unabitudine che ognuno di noi dovrebbe fare sua , anche nella quotidianit di casa.
Cosi mi capitato a volte, e vi sar capitato, di mangiare pomidoro in inverno e/o primavera, luva in dicembre, gli asparagi a febbraio e sinceramente lunica tentazione che mi viene in questi casi metterli direttamente nel bidone della spazzatura, ma per il rispetto di chi li ha preparati mi astengo dal farlo, non senza un latente ( ma non troppo ) brontolio.!
Ecco questo il segreto di Renzo Galeazzo, che unito alla sua grande umanit, semplicit, a quel sorriso affettuoso ed affabile ne fanno una grande e brava persona, che sempre mi riporta alla mente , le parole che a lui diceva il suo anziano nonno :
Renzo.ti si dolse come el corbinelo , che tradotto dal veneto allitaliano significa :
Renzo sei dolce come il Corbinello ( vino dolce che stava scomparendo dai Colli Euganei, salvato dallestinzione da una azienda che seguo da molti anni : Il Pianzio sito :
Renzo bravo cuoco dal sorriso dolce..il nonno aveva visto giusto.
Con stima
Roberto Gatti