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IL PRESIDENTE CHIARISCE ALCUNI PUNTI SUL NUOVO DISCIPLINARE DEL SANGIOVESE

Ricevo e volentieri pubblico, queste precisazioni del Presidente del Consorzio Tutela Vini di Romagna sig.Paolo Reggi in merito alle proposte di modifica del disciplinare di produzione del Sangiovese di Romagna. Mi preme sottolineare in questa occasione, come due sangiovesi di romagna che ho degustato al recente Concorso Internazionale Selezione del Sindaco, si sono aggiudicati dal sottoscritto ben 94/100 ciascuno : vini di levatura internazionale, ed alla fine la qualit paga sempre: medaglie d’oro entrambi.


Roberto Gatti


 


 


IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO VINI DI ROMAGNA INTERVIENE IN MERITO ALLE RECENTI QUESTIONI RIGUARDANTI IL SANGIOVESE


 


 


In questi ultimi giorni sono apparsi diversi articoli sulla stampa nazionale e locale in merito al Sangiovese di Romagna, in particolare sulla modifica dei disciplinari di produzione, riportando le diverse posizioni dei vari attori in un qualche modo pi o meno interessati.


 


Al fine di evitare errate interpretazioni e comunque di fornire elementi per una pi completa informazione, interviene ora il Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Paolo Reggi.


 


Gi da qualche tempo il Sangiovese di Romagna mostra segni di difficolt dovuta anche a una sovrapproduzione rispetto alla domanda. Si tentato a pi riprese di individuare sistemi di valorizzazione e di autocontrollo della produzione ma non ci si mai riusciti.


Da due anni a questa parte stiamo analizzando il problema e allinterno del Consorzio Vini di Romagna maturata lesigenza di modificare i disciplinari di produzione, con lintento di introdurre parametri qualitativi pi restrittivi per elevare la qualit e, indirettamente, limitare la sovrapproduzione. A questo proposito stata coinvolta la commissione tecnica del Consorzio, di cui fanno parte diversi tecnici delle cantine grandi e piccole associate, e si sono individuate le modifiche necessarie al conseguimento degli obiettivi fissati.


Nel corso dei lavori si inoltre ritenuto utile rivedere i disciplinari di produzione delle altre DOC di Romagna: Trebbiano, Pagadebit e Cagnina.


A seguito poi delle proposte della Commissione Europea per la nuova OCM, che prevede la liberalizzazione dellutilizzo dei vitigni e dellannata anche per i vini da tavola, si pensato che insistere su denominazioni di origine legate principalmente al nome del vitigno come le nostre, sia rischioso e pertanto nata lidea di unificare le 4 DOC (Sangiovese di Romagna, Trebbiano di Romagna, Pagadebit di Romagna e Cagnina di Romagna) in una unica DOC Romagna, che preveda ovviamente tutte le tipologie fin qui utilizzate per le attuali DOC.


Contemporaneamente una parte importante dei piccoli e medi produttori, che in un primo tempo avevano spinto per avere disciplinari ancora pi rigidi, ha manifestato la necessit di individuare una nuova tipologia di Sangiovese, con un disciplinare che preveda qualit molto elevate e per la quale sia possibile definire e dichiarare la zona di produzione, (Sottozone o Menzioni Geografiche Aggiuntive). Nei confronti di questa richiesta e dellaccorpamento nella DOC Romagna ci si sempre scontrati con le perplessit manifestate  dai produttori dellarea riminese, e  in particolare dellAssessore allAgricoltura della Provincia di Rimini Mauro Morri, che considerano il nome di vitigno pi importante rispetto a quello dellarea di produzione.


 


Prosegue poi il Presidente Reggi: Da qualche tempo sulla stampa locale e nazionale si continuano a scrivere articoli sullargomento e anche sullattivit del consorzio. A titolo di chiarezza vorrei sottolineare che nel corso dellultima assemblea del Consorzio Vini di Romagna (gi Ente Tutela Vini di Romagna) tenutasi a Bertinoro il 20 aprile scorso, dopo un vivace e costruttivo dibattito si deliberato allunanimit, compreso i soci dellarea riminese e tutte le cooperative socie:


1.      Di proseguire nei tempi pi brevi possibili alla modifica dei disciplinari delle attuali DOC con linnalzamento di alcuni parametri qualitativi;


2.      Di procedere con richiesta della unificazione delle attuali 4 Doc nella DOC unica Romagna, che prevede una nuova tipologia di vino Romagna Rosso (per il quale si sta cercando un nome pi altisonante) con caratteristiche qualitative pi elevate e che preveda la possibilit di utilizzo delle Menzioni Geografiche Aggiuntive;


3.      Lindividuazione della lista positiva delle Menzioni Geografiche Aggiuntive da inserire nel nuovo disciplinare per questa nuova tipologia di vino rosso DOC.


 


Contrariamente a quanto stato scritto recentemente sulla stampa (anche il titolato Sole 24 ore del 30 maggio scorso) non assolutamente vero che esista una guerra del Sangiovese fra piccoli produttori e Cooperative, fra qualit alta e qualit bassa. E una guerra che non esiste perch non ha motivo di esistere: anche le grandi cantine cooperative hanno la loro linea di prodotti di alta qualit, non da meno rispetto alle realt pi piccole. Le Cooperative non sono contrarie allinnalzamento della qualit delle produzioni a DOC e non sono contrarie allintroduzione delle menzioni geografiche aggiuntive; tant che hanno dato voto favorevole allunanimit e il loro appoggio al progetto di revisione dei disciplinari e di definizione della tipologia nuova con laggiunta delle menzioni geografiche.


Tempi previsti per la realizzazione del tutto: entro la vendemmia 2008.


Per la determinazione delle linee guida per questa nuova tipologia di Romagna Rosso ed eventualmente lindividuazione di un nome pi adeguato al livello qualitativo del prodotto che si vuole mettere a punto, stato costituito un comitato ristretto di cui fanno parte anche i presidenti  delle Commissioni Tecniche e di Valorizzazione  del Consorzio Vini di Romagna (Roberto Monti e Giordano Zinzani) .


 


 


 


 


Il Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Paolo Reggi, disponibile per interviste di approfondimento e per ulteriori chiarimenti.


 


 


 


 


 


Ufficio stampa Consorzio Vini di Romagna


per gruppo Ph5: P&P di Pierluigi Papi tel. 338 3648766 pep@agenziastampa.ra.it


 


 


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Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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