Sono anni che scrivo del Montepulciano d’ Abruzzo, come uno dei migliori vini italiani e mondiali in assoluto, naturalmente nelle migliori espressioni, cosi’ come è per ogni altra tipologia di vino.
Infatti come sempre sostengo durante le mie serate di avvicinamento al vino per appassionati, non è sufficiente che un vino riporti in etichetta la denominazione Barolo, Brunello, Primitivo ecc. per essere un grande vino, in ogni denominazione esistono le eccellenze ed i “ bluff “ ovvero vini mediocri che creano solo danno d’immagine a tutto il comparto !
Non scopriamo certo oggi il grande Montepulciano d’ Abruzzo, dal momento che a consacrare la grandezza di un vino, oltre alla qualità intrinseca nei primi anni di vita, è soprattutto la sua longevità.
Ricordo come fosse ieri la visita alla azienda Pepe Emidio, a Torano Nuovo in provincia di Teramo, il quale conserva nella sua magnifica cantina qualcosa come 250.000 bottiglie di Montepulciano d’ Abruzzo dagli anni ’65 fino ai giorni nostri perfettamente conservate !
Cosi’ come ricordo la degustazione in un’altra eccellente cantina, la Nestore Bosco di Nocciano ( Pescara ), consultabile al link : https://www.winetaste.it/montepulciano-d-abruzzo-cavallo-di-razza/
Fatta questa lunga, ma doverosa premessa, in una domenica qualunque trovandomi a casa, sono sceso in cantina ed ho prelevato una bottiglia di Montepulciano d’ Abruzzo datata 2002, quindi con circa 13 anni sulle spalle. Non ero certo della tenuta del vino, ma ci speravo molto ed infatti non sono rimasto deluso, anzi la sorpresa è stata molto gratificante per quanto ho trovato nel bicchiere !
Azienda La Quercia
Contrada Colle Croce, 17
64020 Morro d’Oro (TE)
Tel/Fax +39.085.8959110
E-Mail info@vinilaquercia.it
Web : http://www.vinilaquercia.it/
Scheda tecnica
Uvaggio: 100% Montepulciano
Terreno: medio impasto tendente all’argilloso
Sistema di allevamento: a filare
Analisi Sensoriale: vino da meditazione, strutturato, complesso nei profumi e nel corpo
Tipo di vinificazione: tradizionale a temperatura controllata
Vinificazione: l’uva raccolta manualmente viene pigiata entro le due ore successive. A fine fermentazione tumultuosa viene messo in serbatoi di acciaio dove prosegue la fermentazione lenta a fine della fermentazione viene sfecciato e lo si lascia riposare per circa sei mesi dopo di che viene travasato nuovamente ed immesso in botti di legno di rovere di slavonia dove avviene una normale maturazione ed una naturale micro–ossigenazione. Quindi messo in bottiglia ad affinare per minimo sei mesi
Abbinamenti: ottimo compagno di piatti a base di carni rosse.Si consiglia la stappatura 1 ora prima di consumarlo per consentire la necessaria ossigenazione
Qualche notizia
( liberamente tratto dal sito aziendale )
Simbolo, per la quercia, di un’amicizia nuova, una ritrovata e altre confermate, di tradizioni, di affetti ritrovati e di amore per il territorio …l’omaggio a Mastro Melchiorre Bono, scalpellino abruzzese , artista minore, poco noto e come tanti altri fondamentale nell’arricchimento del territorio … forse dimenticato
Cenni storici: L’origine dell’uva sembra essere comune alle altre tipologie a bacca nera del meridione, tutte chiaramente derivanti dalla Grecia. Nei secoli rimarrà l’apprezzamento che ne ebbe il condottiero cartaginese Annibale, che tenne sotto scacco Roma per molti anni, rinvigorendo uomini e cavalli con il vino prodotto nel territorio degli Aprutzi. Da più di due secoli va avanti la disputa sulla paternita del nome montepulciano, conteso tra gli abruzzesi e i viticoltori di Montepulciano (SI). La confusione fu dovuta alla similitudine di alcune caratteristiche ampelografiche, e la capacità di produrre vini simili, anche se il montepulciano primutico (primaticcio o anche precoce) risultò essere il prugnolo gentile, clone del sangiovese grosso, quando invece l’uva degli Abruzzi era tardiva rispetto a quella toscana, dava vini decisamente più strutturati, longevi e carichi di profumi e colore. La confusione venne a crearsi nella Baronia di Carapelle, tenuta de’Medici in Abruzzo, areale nel quale vennero importate le prime tecniche viticole ed enologiche evolute dalla Toscana in Abruzzo. Il punto di partenza del Montepulciano attualmente coltivato in Abruzzo, dopo l’avvento della Fillossera (philloxera vastatrix), fu la zona di Torre de Passeri, nell’apertura della Valle Peligna verso l’Adriatico.Si ha notizia di produzione e commercializzazione di vino Montepulciano fin dal 1821 nella vallata del Pescara (presumibilmente nella zona di Tocco da Casauria – Bolognano dove risiedeva la famiglia Guelfi). Tale affermazione è documentata da un rarissimo documento manoscritto di proprietà dell’arch. Tommaso Camplone di Pescara. Da diversi archivi risulta anche che alcuni cloni scampati alla devastazione della fine dell’800, vennero reperiti nella Marsica, in vigne ad altezze alle quali la Fillossera non sopravvive.Dalla vendemmia 2003 alla sottozona Colline Teramane è stata concessa la DOCG.
Lettering: Carattere: Bank Gothic LightCarattere creato nel 1930 da Morris Fuller Benton per l’ATF (American Type Founders), assomiglia alle incisioni murarie del tardo XIX secolo. Il carattere viene definito come una “esplorazione di forme geometriche” di sapore neogrottesco (corrente in voga all’epoca, confluita poi sotto l’egida del surrealismo). Il carattere è stato molto utilizzato al cinema per locandine e poster: Matrix (serie completa), The Day After Tomorrow, 24, Hancock.Pulizia di linee e semplicità di colori e di impianto compositivo come segni della volontà di non aggiungere orpelli e alterazioni che disturbino l’attenzione. È la qualità intrinseca il punto focale del visual merchandising di questo prodotto: il prodotto può vantare un’attenta selezione delle materie prime, una lavorazione accurata e il massimo rispetto per le sue caratteristiche innate, e a un tale equilibrio tra il favore della natura e la dedizione dell’esperto non è appropriato aggiungere troppo.Il carattere trae ispirazione dalle incisioni murarie del tardo Ottocento, creando un nesso affettivo con la pietra di cui sono fatti i paesini abruzzesi e che è stata scolpita da mastro Bono e dai suoi colleghi attraverso tutte le epoche.
Vino Montepulciano d’ Abruzzo Colline Teramane Doc 2002 gr. 13,5 Riserva
( Dal novembre 2002 il Montepulciano d’ Abruzzo Colline Teramane ha ottenuto la Docg )
Ben 13 lunghi anni ed è ancora in perfetta forma :
granata scuro, con leggerissima sfumatura aranciata sull’unghia ;
al naso è intenso con note di cenere, cuoio e carruba ;
in bocca è semplicemente delizioso, tannini di grana fine, bene assorbiti ed ancora vitali ; giustamente caldo, succoso, invitante con note di liquirizia nel finale di bocca !
Una grande espressione di Montepulciano d’ Abruzzo, che ancora una volta ci dimostra ( ove ce ne fosse bisogno ) che questa tipologia di vino è da annoverare “ di diritto “ tra i grandi vini italiani e non solo !
Eccellente
Chapeau e complimenti a questi bravi viticoltori !
Roberto Gatti
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