Mentre si aprono nuovi mercati mondiali per la nostra viticoltura i produttori puntano anche alla ristorazione locale e al pubblico femminile
( uno dei migliori lambrusco in circolazione )
REGGIO EMILIA. Il nostro Lambrusco è in questo momento uno dei vini più importanti dell’enografia nazionale e proprio per questo diventa particolarmente importante che anche la ristorazione locale diventi adeguata ambasciatrice di questa straordinaria ricchezza del nostro territorio.
Il mercato del lambrusco ovviamente non sarà stravolto dall’incremento del consumo locale ma la promozione che ognuno dei produttori di casa nostra potrà fare con una più approfondita conoscenza del comparto è veramente importante.
E’ stato sicuramente questo uno dei motivi principali del grande successo anche in terra reggiana per la 23esima edizione di “Cantine Aperte”, l’evento organizzato dal movimento del turismo del vino che ormai per tradizione, nell’ultima domenica di maggio, invita le cantine ad accogliere gli enoturisti ed amanti del vino.
Undici le cantine reggiane che hanno aperto i loro cancelli ai visitatori interessati a conoscere da vicino il mondo della produzione del Lambrusco e le tipologie di questo prodotto così singolare ed oggi così moderno e ricercato. E’ grazie a queste cantine locali, il 20 % delle aziende che a livello regionale hanno aderito all’iniziativa rivolta ai consumatori, che il Lambrusco domenica scorsa è stato il protagonista assoluto di questo spettacolo che ha attratto sia visitatori reggiani che provenienti da altre provincia. Iniziative tutte differenti le une dalle altre e che in certi casi hanno organizzato mini corsi di degustazione ed abbinamento, visite guidate sui percorsi della vinificazione delle uve ed anche visite ai vigneti. Ovviamente non potevano mancare gli assaggi di prodotti tipici in abbinamento ai vini in degustazione che per l’intera domenica hanno generato un piacevolissimo tintinnio di calici a confermare il fatto che al Lambrusco, pur nella sua naturale semplicità, è oggi finalmente riconosciuto il ruolo di classe che merita grazie soprattutto all’interesse che ha saputo suscitare nei confronti dei consumatori ed agli eccellenti livelli qualitativi raggiunti. Consumatori che, emerge raccogliendo i commenti fra esperti, appassionati e neofiti, sono rimasti innanzitutto affascinati dall’eterogeneità della gamma di Lambruschi disponibili e che molto spesso non sono pienamente note nemmeno ai reggiani. Eventi come quello a cui domenica hanno dato vita le cantine reggiane al di sopra della via Emilia servono anche a questo, vale a dire a suscitare nuovi interessi nei confronti dei consumatori, anche locali, che da domani avranno le giuste conoscenze per chiedere, nei ristoranti reggiani etichette, troppo spesso non presenti, che hanno potuto piacevolmente assaggiare a pochi passi da casa.
Il Lambrusco d’altro canto è destinato a rubare mercato ad altri vini, spesso più costosi, ed è per questo che è possibile affermare che grazie al Lambrusco si beve meglio e si spende meno.
E questo
anche nell’eventualità che il prezzo della bottiglia dovesse aumentare. Un messaggio questo che è stato particolarmente recepito dalle donne che in “Cantine Aperte” sono risultate le più attente, interessate e coinvolte dallo straordinario mondo del Lambrusco.
( Fonte http://gazzettadireggio.gelocal.it/ )
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