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IL GUSTO DEL VINO DI EMILE PEYNAUD

Intrigante ed esemplificativo, il libro “cult” di ogni amante del bere in una edizione completamente rinnovata. 260 pagine, 250 foto a colori, grafici e schemi. un’opera scritta pensando a tutti coloro che si interessano al vino di qualit, a chi si interroga sui misteri del suo gusto e sul significato dell’atto del bere. Insegna all’amatore, al giornalista enogastronomico, al professionista, a conoscere il vino per meglio apprezzarlo e per saperne parlare; lo aiuta a educare gusto e odorato: due sensi oggi fin troppo trascurati. Saper degustare alla base del saper bere e la pratica della degustazione insegna ad aver padronanza dei sensi per saperli usare correttamente. Un’opera che dar ai professionisti e ai tecnici del vino i dati basilari che potrebbero loro mancare; offrir i mezzi per rendere la degustazione obiettiva e arricchir il loro vocabolario. Il libro si rivolge anche a tutti coloro che, per la loro specializzazione, devono praticare la degustazione: produttori, tecnici, enotecnici, sommelier, addetti alla commercializzazione e alla ristorazione.Copertina cartonata.


Dimensioni 21×30 cm.Confezione singola copia cellofanata.


Prezzo: 35


 


 


EMILE PEYNAUD, LANIMA E IL CUORE DELLENOLOGIA MODERNA


 


Scomparso a 92 anni lenologo francese che ha contribuito in maniera determinante a migliorare la qualit dei vini mondiali. Lo vogliamo ricordare con un suo pensiero: Il gusto conforme alla rozzezza dellintelletto: ognuno beve il vino che merita


Emile Peynaud, il famosissimo enologo francese che ha modernizzato il Bordeaux e migliorato la qualit di vini mondiali, morto il 18 luglio 2004, all’et di 92, dopo aver sofferto di Parkinson per parecchi anni. Peynaud riconosciuto come il padre di enologia moderna in Bordeaux. Con i suoi libri, come il rinomato Trattato di enologia o Il gusto del vino e le sue consulenze, il professore dellUniversit di Bordeaux ha approntato le principali norme di winemaking in Europa e nel Nuovo Mondo. Peynaud inizi il suo viaggio nel mondo del vino lavorando presso la Maison Calvet in Bordeaux alla tenera et di 15 anni. A 20 pubblic il suo primo articolo sulla Revue de Viticulure e nel 1946 present la sua tesi sull’Enologia. Lavor a lungo presso il dipartimento di ricerche enologiche dell’Universit di Bordeaux, dove ebbe numerosi allievi tra cui Giacomo Tachis, con il quale diede vita negli anni sessanta al fenomeno Sassicaia.Probabilmente la sua pi dura lotta fu di convincere i proprietari degli chteau a portare le uve in cantina solo quando completamente mature, accettando bassi livelli di acidit, controllando le temperature di fermentazione, invecchiando i vini in contenitori di quercia ben puliti, rinnovandoli frequentemente. Una dura lezione per molti proprietari, un processo che ha richiesto molti cambiamenti. Presto, diventato evidente che lo “stile di Peynaud” produceva vini pi ricchi, pi maturi, pi rotondi. Abbassando i livelli acidici i vini divenivano pi accessibili e pi piacevoli quando erano giovani. Inoltre barrique di quercia pulite e nuove e temperature-controllate hanno ridotto i rischi di scarti ed i vini prodotti pi puliti.Il Peynaud pensiero ha aiutato anche a capire e successivamente controllare la secondo fermentazione, o malolattica, una naturale reazione chimica che ammorbidisce i vini convertendo, l’acido malico pi forte e rude nel vino nuovo, nel pi debole e morbido acido lattico. Un professore che non ha vissuto in una torre d’avorio accademica, ma ha afferrato il bisogno di tradurre il linguaggio scientifico e le risultanze di molte ricerche in modo che risultasse comprensibile ai vignaioli, agli enologi ed anche alle generazioni di impiegati di cantina e vigna meno eruditi. Un grande professionista che mancher a molti se contiamo le numerose attestazioni di stima ed affetto giunte da ogni capo.Schietto e sincero ci piace ricordarlo con una sua frase: Il gusto conforme alla rozzezza dellintelletto: ognuno beve il vino che merita.


( Fonte : Teatronaturale )


 


 


 


 


CHI GIACOMO TACHIS


 


Enologo, allievo del grande Emile Peynaud, stato per trent’anni direttore tecnico delle cantine dei Marchesi Antinori. A lui si deve la creazione di alcuni vini che hanno profondamente segnato, in senso innovativo, la produzione italiana e in particolare quella toscana. Valgano per tutti gli esempi del Sassicaia, del Tignanello e del Solaia, tre rossi ormai entrati nella recente storia della nostra enologia. Ha prestato la sua consulenza ad alcune aziende vinicole e a numerosi organismi vitivinicoli, tra cui l’Istituto Regionale della Vite e del Vino di Palermo, contribuendo negli anni 80/90 al rilancio ed alla rinascita della viticoltura siciliana. E stato poi chiamato in Sardegna, dove ha dato un determinante contributo al rilancio della viticoltura di quell isola meravigliosa, fino a 15 anni fa, ancora in una fase dattesa. Sue sono le creature come il Turriga ed il Korem degli Argiolas, Il Terre Brune della Cantina di Santadi ecc.


Appassionato bibliofilo, possiede un’importante raccolta di testi antichi di argomento vitivinicolo.


Roberto Gatti


Giugno 2007