Quando pensiamo all’ambiente e all’inquinamento in agricoltura pensiamo principalmente all’impiego degli agrofarmaci (pesticidi) per la lotta antiparassitaria e ci preoccupiamo dei residui che temiamo possano ritrovarsi negli alimenti, inquinare i terreni o finire nelle falde acquifere, nei fiumi e nei mari.
Raramente pensiamo ad un’altro tipo di inquinamento che deriva dall’uso ormai generalizzato dei diserbanti chimici che vengono dispersi in gran quantità nei terreni coltivati, sui cigli delle strade o nei parchi cittadini.
Si tratta di una pratica agricola per eliminare le erbacce che crescono spontaneamente ovunque e che consente di ridurre decisamente i costi delle lavorazioni del terreno.
Ma sono davvero innocui per la salute dell’uomo e dell’ambiente?
Il diserbante che forse abbiamo sentito di sfuggita ma che quasi non conosciamo è il glifosato; ancor meno siamo al corrente della sua tossicità.
L’erbicida a base di glifosato, più utilizzato al mondo è il Roundup prodotto dalla multinazionale Monsanto.
L’ Environmental Protection Agency (EPA) ha stimato negli Usa un impiego di ben 750.000.000 kilogrammi di glifosato nell’annata 2006/2007.
In Italia è difficile reperire dei dati ma dall’ ARPAV, ad esempio, sappiamo che nel 2007 nella sola provincia di Treviso sono stati impiegati 55.000 kilogrammi di “Glifosato” ed 8.000 kilogrammi di “Ammonio-Glufosinato ”.
L “Ammonio-Glufosinato” è stato recentemente messo al bando dalla Comunità Europea perché classificato CMR (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction).
La Commissione Europea ha invece deciso di posticipare di tre anni (al 2015), la revisione decennale delle verifiche sulla sicurezza del glifosato e di altre 38 sostanze chimiche prevista per il 2012.
Il glifosato viene presentato dalla Monsanto come “Ecologico” e “Biodegradabile”.
L’Alta Corte Francese ha stabilito che il gigante agrochimico USA non aveva detto la verità circa la sicurezza del suo diserbante più venduto, il Roundup ed ha confermato una precedente sentenza che condannava la Monsanto per aver falsamente pubblicizzato il suo erbicida come “biodegradabile” e per aver sostenuto che il suo diserbante “lascia il terreno pulito.”
Secondo il Dr. Don Huber, esperto nel settore scientifico, che da 35 anni si occupa della tossicità degli alimenti OGM presso la Purdue University, il glifosato è in realtà per molti versi simile al DDT, noto per causare problemi per la riproduzione fra altre cose.
Il glifosato può accumularsi e persistere nel terreno per anni. Questa è una brutta notizia, perché detto erbicida non solo distrugge i microrganismi utili nel terreno ed essenziali per la vita delle piante, ma promuove anche la proliferazione di agenti patogeni che causano le malattie delle piante.
Dai test effettuati sull’aria e sulle acque piovane nelle aree del Missisippi, Iowa e Indiana negli Usa, è stata riscontrata la presenza di glifosato con una frequenza che, nei campioni analizzati, variava dal 60 all’ 80%.
Il Dr. Huber ha sottolineato che è importante comprendere come il glifosato diventi effettivamente sistemico, per cui trovandosi all’interno dei tessuti della pianta, non può essere dilavato dalla pioggia.
Quando il vegetale trattato finisce nel nostro intestino, dove risiede l’80 per cento del sistema immunitario, altera la microflora presente e abbassa le nostre difese contro le malattie.
La Monsanto non ha una storia particolarmente etica
Il gigante, produttore mondiale di agrofarmaci, viene considerato da molti come una incombente minaccia per la sicurezza alimentare:
spinge il mondo verso una nuova epoca di modificazioni genetiche potenzialmente pericolose
brevetta non solo le proprie sementi ma anche una gran quantità di altre varietà con brevetti, per la prima volta, su forme di vita
non consente agli agricoltori di conservare, come è stato fatto da sempre, le sementi da ripiantare per l’anno successivo
Persegue legalmente gli agricoltori che non sono capaci di evitare la deriva del polline provenienti dalle varietà brevettate dalla Monsanto
produce due delle più tossiche sostanze oggi conosciute:
i policlorobifenili, noti come PCB e la diossina (Agent Orange conosciuto perchè utilizzato in Vietnam).
Probabilmente la Monsanto sta portando avanti il più grande assalto alla catena alimentare con le sementi geneticamente modificate e capaci “autodistruggersi” dopo il primo ciclo di produzione. Ovvero con dei semi che sono sterili, che non hanno la capacità di moltiplicarsi, in modo tale che gli agricoltori ogni anno debbono obbligatoriamente acquistarne altri.
Una volta che le coltivazioni dei semi incapaci di moltiplicarsi sono introdotti in una data zona, il polline degli stessi potrebbe rendere sterili anche i semi delle altre coltivazioni.
Le conseguenze potrebbero essere veramente disastrose per tutti gli esseri viventi e per l’economia agricola dovendo obbligatoriamente – i coltivatori della zona – acquistare ogni anno le sementi dalla Monsanto.
Per portare avanti la propria spregiudicata politica aziendale, la Monsanto svolge un’intensa attività di lobby condizionando la pubblica amministrazione degli USA e di molti altri paesi.
Uno dei Vice Presidenti e capo dei lobbisti della Monsanto, Michael Taylor, è stato nominato senior advisor per la U.S. Food and Drug Administration (FDA). Secondo il il principale sostenitore della tesi dei pericoli dell’ingegneria genetica, Jeffrey Smith, Michel Taylor ha avuto il “merito” di facilitare la politica della FDA per l’introduzione dei temuti OGM nei piatti degli Americani e sottolinea che sempre lo stesso Taylor è stato anche il supervisore della politica dell’utilizzo dell’ormone rbGH/rbST della Monsanto che viene iniettato nei bovini per accelerarne artificialmente la crescita .
Il glifosato contenuto nel Roundup è la causa più frequente delle malattie da pesticidi riscontrata fra i lavoratori agricoli in California.
In più:
l’ingrediente tensioattivo del Roundup è anche più tossico del glifosato stesso e, la combinazione dei due ne aumenta ulteriormente la tossicità.
il glifosato è sospettato di produrre danni genetici e danni alle cellule del nostro corpo
il glifosato è tossico per i pesci e per gli uccelli e sopprime insetti e microrganismi che mantengono l’equilibrio biologico nel terreno
gli studi di laboratorio, in ogni test tossicologico, hanno evidenziato effetti nocivi per la salute in tutti i prodotti che contenevano glifosato.
Al glifosato è preferibile il DDT !!!
E’ la risposta del dott. Hubert alla domanda se dovesse scegliere fra l’esposizione al glifosato o al DDT. Ed ha aggiunto:
“…….quando gli storici scriveranno sul nostro tempo, non scriveranno solo delle tonnellate di prodotti chimici che abbiamo o non abbiamo sparso per il pianeta. Sul glifosato scriveranno della nostra volontà di sacrificare la salute dei nostri figli e di mettere a repentaglio la nostra esistenza. Rischiamo seriamente di compromettere le basi della sostenibilità della nostra agricoltura……………questo non significa che tutto ciò sia irreversibile……….. significa che dobbiamo essere coscienti e preoccupati di quello che succede……..e convincerci che è assolutamente necessario cambiare”.
“Sempre secondo il dottor Huber, “ora stiamo vedendo i risultati di un esperimento di massa basato sulla scienza viziata e sulle promesse mancate alle quali ci siamo affidati senza comprendere bene cosa questi prodotti chimici possano provocare.
Tutto questo solo per sostenere le iniziative di poche grandi imprese, come la Monsanto. Questa è follia!”
Assunti, presunzioni e scienza viziata sono potenzialmente mortali.
Il glifosato è un forte chelante, il che significa che immobilizza i micronutrienti critici, rendendoli indisponibili per la pianta. Ne deriva che l’efficienza nutrizionale genetica delle piante ne viene profondamente compromessa.
La bio disponibilità di micronutrienti come il ferro, il manganese e lo zinco si riduce fino all’ 80-90 per cento.
Parte del problema risale al fatto che gli scienziati della Monsanto erano in realtà solo alla ricerca esclusivamente di un meccanismo che sopprimesse le erbe infestanti.
Ecco cosa succede quando si accettano “tout court” le proprie ipotesi e si rifiuta di fare una doppia verifica ed un controllo efficace e completo ……….
“Come ho letto i primi documenti, ho subito notato che veniva dichiarata la caratteristica del prodotto di inibire l’ enzima EPSPs e che le modalità di azione erbicida erano ignote” dice ancora il dottor Huber.
“Nel 1984, era molto ben documentato che il sistema per sopprimere le erbacce era quello di comprometterne i loro meccanismi di difesa, rendendole attaccabili dagli organismi presenti nel terreno.
E’ un tipo di debilitazione più simile all’AIDS che ad un killer vero e proprio”.
Dato che gli esseri umani e gli animali non hanno il percorso del “scichimato” è stato assunto che questa via fosse specifica ed esistesse solo nelle piante e nei microrganismi.
Pertanto, il glifosato venne considerato sicuro per l’uomo.
Era stato anche assunto che le proteine estranee come la BT, proveniente dal glifosato, (quel nuovo gene EPSPs dell’Agrobacterium) sarebbero state rapidamente degradate nell’intestino……….. si tratta di una scienza viziata!
La situazione inquietante dell’ingegneria genetica applicata alle piante.
Il colosso Monsanto, ha trovato una enorme possibilità di guadagni con il diserbante Roundup abbinato con il gene GM Roundap-Ready che ormai è presente nel 75% della soia coltivata negli USA e in molte altre coltivazioni come il cotone ed il mais.
Queste particolari varietà di piante OGM sono diventate popolari negli USA e in molte parti del mondo perchè gli agricoltori possono irrorare il Roundup direttamente sulle coltivazioni senza che queste vengano danneggiate.
Come si può ben immaginare tale erbicida si è diffuso enormemente da quando è stato immesso sul mercato in abbinamento con le coltivazioni GM Roundup-Ready e, da allora vengono riportati problemi molto seri.
Molti esperti ammettono che in realtà non conosciamo ancora abbastanza la genetica per lasciare che coltivazioni GM vengano diffuse liberamente.
Ciò che sappiamo è che quando si inserisce un gene estraneo nel DNA di un organismo, non si modifica solo una funzionalità ma si alterano più cose, e si può giungere a risultati del tutto imprevedibili.
La maggior parte delle promesse della biotecnologia per ciò che riguarda l’ingegneria genetica si sono dimostrate false. Ad esempio:
le colture OGM dovevano essere più resistenti alla siccità ma i risultati sono opposti. Il dott. Hubert afferma. “per produrre un kilogrammo di soia dalle piante OGM Roundup-ready trattate con glifosato si deve impiegare il doppio dell’acqua necessaria per ottenere un kilogrammo di soia dalle piante non trattate con glifosato”.
Gli OGM dovrebbero essere nutrizionalmente “migliori” o almeno “equivalenti” agli alimenti convenzionali, ma non lo sono. Al contrario, sono nutrizionalmente inferiori a causa del meccanismo chelante del glifosato che blocca l’assorbimento dei micronutrienti. Gli OGM contengono circa il 50 percento meno di manganese, e fino al 70 percento in meno di zinco . Essi contengono anche meno rame, ferro e magnesio, solo per citarne alcuni. Tutto questo influisce sulla salute generale della pianta, e la sua capacità riproduttiva e, quando questo cibo nutrizionalmente inferiore viene utilizzato come alimento, non fornisce i micronutrienti di cui ha bisogno il nostro corpo per il corretto funzionamento. Tutti i prodotti di origine animale sono ugualmente influenzati quando vengono allevati e nutriti con soia o mais OGM.
Siamo già troppo avanti o abbiamo ancora il tempo per cambiare
Il glifosato è stato introdotto come diserbante nel 1974, prima dell’introduzione delle colture geneticamente modificate.
Secondo il dottor Huber, negli ultimi 30 anni si è fatto un largo abuso nel suo impiego in agricoltura e, molti microrganismi essenziali per il terreno sono scomparsi.
Occorre dare l’opportunità alla natura di poter riequilibrare e ristabilire il corretto e benefico rapporto funzionale dei microrganismi presenti nel suolo.
Ciò non sarebbe possibile se si continua ad utilizzare il glifosato.
Abbiamo continuato per 30 anni a distruggere tali organismi utili … essi non esistono più nell’ambiente e crediamo che occorrerà reintrodurli nei terreni per migliorare la produttività e il valore nutritivo delle produzioni.
Se continuiamo nella stessa direzione, irrorando le colture con il glifosato, avremo presto gli stessi effetti sulla salute umana come quelli che il Dr. Hubert riscontra nelle piante e negli animali.
Come consumatori non abbiamo molte possibilità di difenderci da queste sostanze potenzialmente pericolose poiché i prodotti OGM trattati con il glifosato circolano liberamente nei mercati e vengono impiegati per la fabbricazione di molti alimenti.
In una prossima newsletter cercherò di approfondire l’argomento degli OGM e dell’attuale normativa per il loro impiego in agricoltura e nella produzione degli alimenti con particolare riguardo agli obblighi di indicare in etichetta la loro presenza.
Per il momento credo che affidarci ad alimenti “Bio”, nonostante le incertezze sui controlli e le preoccupazioni per le eventuali frodi in commercio, possa per buona parte metterci al riparo sia dai residui di glifosato sia da eventuali presenze di OGM nei cibi di cui ci nutriamo.
( Fonte nutrizionenaturale.org )
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