Si procede a grandi passi verso la ricostituzione del Consorzio del Vino Marsala.
Incredibile ma vero, pensare che una delle prime Doc italiane sia rimasta senza il Consorzio di Tutela dall’agosto 2016 ad oggi, ne avevo pubblicato un report qui.
Una Doc che da origine a vini eccelsi, tra i migliori oggi reperibili in Italia, unitamente alla Vernaccia di Oristano, vini con una longevità infinita e per questo grandi. In Italia, lo scrivo dopo 30 e piu’ anni di esperienza e frequentazioni nel settore, si rincorrono le mode del momento, oppure vitigni e vini blasonati e famosi, ma esistono altre eccellenze al pari dei blasonati ed in alcuni casi anche migliori. Il Marsala è una di queste.
Presso Palazzi Fici, si è tenuto un incontro tra i titolari di aziende vitivinicole del comprensorio e Carlo Alberto Panont, uomo dalla grande esperienza e direttore di molti Consorzi di Tutela ( Oltrepò Pavese, Garda Doc , Sicilia Doc ecc. ) e di incarichi ministeriali a Roma.
Il Presidente della Strada del Vino Marsala Terre d’Occidente dott. Salvatore Lombardo, ha coordinato i lavori dei partecipanti, i quali sono mossi dalla ferma volontà di ricostituire il Consorzio di Tutela del Vino Marsala, al fine di promuovere, valorizzare e fare conoscere in Italia ed all’estero questo prezioso nettare siculo.
Una bozza di statuto è gia stata stilata e sarà sottoposta al vaglio del Ministero delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio, per tutelare la denominazione Marsala da ogni irregolarità, imitazione ed ogni comportamento vietato dalla legge.
Panont ha cosi’ dichiarato durante l’incontro : “sapevamo essere importante questo incontro, perché è figlio di una serie di storie lunghe. Il Marsala è una denominazione storica che ha una genesi nella memoria del vino italiano e quindi sapevamo che questo incontro andava preparato, pesato, ponderato, (in cui anche le virgole hanno un loro peso) in quanto i produttori sono diversi, un interesse non solo più di una denominazione, ma di una intera comunità che in sostanza ha nel “marsala” la sua espressione .
Ritengo positivo questo incontro – ha continuato Carlo Alberto Panont- perché abbiamo, probabilmente, trovato anche, il sistema di mantenere la denominazione nella storia e quindi nella storia dei “marsalisti” dandogli anche quella forte valenza agricola che ha con l’apporto dei produttori di uva. Successivamente, una volta che questa possibile bozza ci viene data perfettibile, dobbiamo riunirci con la filiera uva, vino, bottiglia per avviare un atto costitutivo del consorzio con un statuto e poi procedere con l’insediamento del primo consiglio di amministrazione e da qui le attività. I tempi? Dipenderanno dai produttori, speriamo prima dell’inizio della vendemmia”.
Positivo anche il parere del notaio Salvatore Lombardo, il quale ha affermato: “Con questo incontro compiamo un ulteriore passo avanti verso la ricostituzione del Consorzio. Oggi con grande serenità si è, sostanzialmente, approvato lo statuto che lo regolerà, salvo modifiche del ministero sorvegliante. Il prossimo passo sarà l’atto costitutivo.
Speriamo di concludere l’intero iter entro i prossimi 15 giorni di giugno. Quello che mi ha colpito in queste riunioni è, al di là di una logica dialettica ed un confronto di idee tra le varie aziende, la voglia di esserci e di ridare vita ad un organismo che si ritiene importante, fondamentale per il rilancio della più vecchia Doc d’Italia, del vino Marsala. Se dal mattino si vede il buongiorno, c’è da essere fiduciosi…”.
Questo ce lo auguriamo anche tutti noi, amanti di questa tipologia, capace di sfidare il tempo sopra ogni immaginazione, trattandosi di un vino pensato e prodotto in ossidazione e successivamente fortificato. Un approfondimento qui ed anche qui
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