1Riedel – Comunicato stampa n. 5 – ottobre 2008
IL CALICE RIEDEL CHE HA FATTO LA STORIA DEL VINO: IL BURGUNDY GRAND CRU SOMMELIERS. E IL SUO 50 ANNIVERSARIO!
E il calice per eccellenza. Quello che ha fatto la storia del settore è ha cambiato il modo di degustare e apprezzare il vino. Ed è il più elegante e raffinato mai prodotto, indiscutibilmente: si tratta del leggendario Burgundy Grand Cru della Riedel, disegnato nel 1958 da Claus Riedel, 9° generazione della famiglia di vetrai che ha rivoluzionato i principi della degustazione. Il Burgundy Grand Cru festeggia proprio questanno il suo 50 compleanno e – caposaldo della famosa linea soffiata a bocca Sommeliers – ancora oggi è il best seller di sempre della Riedel.
Un sontuoso contenitore che non è solo bello, ma è lo strumento necessario per apprezzare un grande vino dellenologia mondiale, il Pinot nero, in tutte le sue espressioni migliori, i Grand Cru della sua patria, la Borgogna, ma anche quelle del Nuovo Mondo e naturalmente quelle italiane. Come i Pinot neri dellAlto Adige, dellOltrepo Pavese e di molte altre titolate zone vinicole dItalia.
Prezioso e grande (dal volume totale di 1050 cc) come i vini che deve contenere, ha una forma inconfondibile (e sempre imitatissima), caratterizzata da una particolare arricciatura del bevante in prossimità dellorlo, sottilissimo. Ciò favorisce un ingresso e un impatto del vino con la lingua e il palato tale da esaltare le caratteristiche di un rosso potente ma elegante, con un giusto equilibrio fra componente tannica (amara) e frutto. Il grande volume ovviamente il calice va riempito con solo 80-100 cc permette agli aromi finissimi e vellutati del Pinot nero di venire fuori alla grande, in tutta le loro complessità e sfumature.
Come ogni bicchiere della linea Sommeliers, anche questo è realizzato singolarmente in cristallo soffiato a bocca e lavorato a mano dai maestri vetrai della Riedel nella fabbrica di Kufstein nel Tirolo austriaco.
Il prezzo al pubblico è di 62 euro.
Un po di storia
Claus Riedel ebbe la fondamentale intuizione della storia Riedel e dellintera storia del design del vetro alla fine degli anni 50. Rivoluzionò, infatti, letteralmente lo stile dominante dellepoca, quello dei bicchieri pesanti, dal vetro spesso, intagliato e colorato. Il suo era invece uno stile essenziale, sobrio. Il vetro liscio, sottile, puro. Il gambo lungo. Il responso del mondo del design, dei musei e anche dei consumatori più evoluti fu entusiastico. I continui riconoscimenti e i premi indicavano che una nuova era stava iniziando. Claus Riedel fu il primo uomo al mondo a riconoscere la netta influenza della forma del recipiente nella percezione sensoriale delle bevande alcoliche. Il suo primo bicchiere fu del 1957,
e già allora Riedel, che credeva nella filosofia estetica Bauhaus (lobiettivo finale di qualsiasi attività artistica è larchitettura, in cui la forma segue la funzione), abbandona i tradizionali calici colorati, intagliati e decorati. Produce la linea Bruxelles, poi la linea di 7 bicchieri Exquisit, con steli alti, dimensione più ampia, linea leggera, perfetta trasparenza del bevante, in cristallo leggero soffiato a bocca, per poter apprezzare il vino. Nel 1959 la linea Exquisit fu scelta dal Museo del vetro Corning di New York come il bicchiere più bello del mondo. Incredibile, ammirandolo oggi in esposizione, come sia ancora attuale e moderno. Del 1958 è la realizzazione del bicchiere Borgogna Grand Cru (Pokal Hoch), ancora oggi il più capace di tutti, 1050 cc. E pensare che agli inizi, alcuni ridevano di questo calice. Lopera di Riedel, da allora, avrebbe influenzato per sempre laspetto dei bicchieri da vino. Ancora oggi il professor Claus Riedel è considerato come il designer del vetro più influente del XX secolo, tanto che è lunico ad avere le sue opere nella collezione permanente del Museo di Arte Moderna di New York (nel 1975 erano ben 127!). Altri bicchieri di Riedel si trovano poi al Victoria & Albert Museum di Londra. Il suo capolavoro, la pietra miliare, fu però la linea completa Sommeliers, sviluppata con linsostituibile collaborazione di alcuni dei migliori sommeliers professionisti italiani dellAIS e presentata ufficialmente nellottobre del 1973 a Orvieto, in occasione del loro Congresso nazionale. Fu una rivoluzione: erano i primi bicchieri allinizio una decina – progettati ciascuno in funzione delle diverse caratteristiche organolettiche e varietali di specifici vini. E in quellanno, tra laltro, che entra in azienda il figlio Georg J. Riedel, attu