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I vini da dessert



Vino, pensieri e parole. Magari davanti al fuoco del camino incantati dai riflessi di quella fiaba contenuta nel calice. Signori, entrano i vini da dessert o da meditazione. Una magia doc nel grande panorama vinicolo sardo: Alghero bianco/rosso dolce, Malvasia di Bosa, Malvasia di Cagliari, Moscato di Cagliari, Moscato di Sorso Sennori, Moscato di Sardegna, Vernaccia di Oristano, Girò di Cagliari, Nasco di Cagliari.«La Sardegna ha il maggiore numero di Doc da dessert, 9 oltre a 9 Igt», spiega Piero Cella enologo alla cantina Contini di Cabras e consulente di diverse aziende sarde. «La tradizione di produrre vini dolci o vini con grande concentrazione alcolica è insita nel nostro dna isolano: sole, vento, mare sono le condizioni ideali per produrre queste tipologie». Cella (allievo di Giacomo Tachis grande enologo e teorico del vin santo toscano e dei grandi vini da dessert sardi e continentali) da instancabile studioso di Vernaccia e di quanto di più magico riesce a fare questo vitigno, punta sulla sardità. «Il vino si può produrre anche con il freddo, vendemmiando a gennaio con temperature molto al di sotto dello 0, oppure con lausilio di attacchi fungini, muffa nobile, che produce la concentrazione dello zucchero nellacino e sviluppa aromi tipici delle aree viticole più importanti di Francia (Sauternes)», dice ancora lenologo. «Ma noi sardi abbiamo il sole e con questo strumento dobbiamo e possiamo sviluppare la specificità mediterranea, fatta di sapori e odori ben definiti». La storia dei nostri vini da dessert o da meditazione passa attraverso tipologie ben precise: «Vini a carattere ossidativo, tipo Vernaccia di Oristano: partiamo da un vino con 15% di alcol per arrivare, grazie al lievito velo-flor, al miracolo biologico della concentrazione ideale del vino in almeno un decennio, e alla creazione di un bouquet di aromi inconfondibili. Vini passiti/dolci a base di Moscato, Nasco, Girò ecc, frutto della concentrazione delluva fino a raggiungere una consistenza mielosa (30-35 % di zucchero), e frutto della parziale fermentazione degli zuccheri. Infine vini fortificati (tipo Anghelu Ruju): se ne producono sempre meno ma sono vere perle enologiche».     

( Fonte Unione Sarda )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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