Ultima d’Italia, la vendemmia tardiva del Friularo si compie tradizionalmente dopo l’estate di San Martino, l’11 novembre
I sindaci dei 14 comuni del territorio padovano della Docg Friularo hanno chiuso simbolicamente la vendemmia dell’unico vitigno autoctono da bacca rossa della nostra provincia.
Vendemmia
Ultima d’Italia, la la vendemmia tardiva del Friularo si compie tradizionalmente dopo l’estate di San Martino, l’11 novembre. I grappoli, lasciati ad appassire direttamente in vigna, dopo la la pinzatura del capo a frutto che rallenta il flusso linfatico, sono stati definitivamente raccolti e sono pronti per la pigiatura. All’evento, promosso dal Consorzio di Tutela Friularo Docg, cui appartengono Conselve Vigneti e Cantine e Dominio di Bagnoli, hanno partecipato l’artista bagnolese Sofia Zanin, che ha ritratto il momento della vendemmia, e alcuni giornalisti di testate specializzate provenienti da tutta italia, su iniziativa del Gal Patavino (Gruppo di Azione Locale promosso dall’Unione Europea per sviluppare interventi per il miglioramento delle comunità rurali).
Il Friularo Docg è prodotto tipico della campagna padovana, noto sin dai tempi dei romani, celebrato dal Ruzzante e dal poeta Lodovico Pastò. Oggi, grazie al lavoro del Consorzio e dei consociati aspira a ritornare protagonista non solo a Padova, città cui storicamente appartiene, ma in tutto il Paese.
Friularo
Spiega Nicola Zaggia, presidente del Consorzio e socio di Conselve Vigneti e Cantine: «Concludiamo oggi la vendemmia del Friularo l’uva più caratteristica del nostro territorio, dopo una stagione difficile dal punto di vista climatico, probabilmente la più calda di tutto il secolo. Tuttavia i vigneti hanno retto e il prodotto si distingue per qualità, caratteristiche e longevità». Aggiunge Fabio Torsello, vicepresidente del Consorzio: «Abbiamo riunito sindaci e amministratori del territorio della DOC Bagnoli per un’ultima vendemmia simbolica e un brindisi a base di Friularo, con l’augurio che questa sia una ottima annata».
Afferma Roberto Lorin, presidente di Conselve Vigneti e Cantine: «Il mercato del Friularo è in forte crescita: successo e riconoscimenti stanno arrivando anche in Italia, dopo il vasto apprezzamento registrato negli scorsi anni e tutt’oggi all’estero. Prosecco e Pinot Grigio sono due denominazioni importantissime e portano grande beneficio al territorio, ma il Friularo è certamente il prodotto identitario più tipico e sempre di più sta tornado ad essere il vino dei padovani». Conclude Roberto Milan, sindaco di Bagnoli di Sopra:«Il Friularo è poesia ed è radicato nel territorio.
Oggi lo assaporiamo grazie al lavoro di tanti coltivatori del territorio. In ciascun bicchiere c’è la storia del nostro saper fare. Aiutiamoci a far conoscere questa storia, diventiamo ambasciatori di questo vino». Alla vendemmia hanno partecipato i sindaci e gli amministratori dei Comuni del territorio della Docg Friularo, la consigliera provinciale Paola Berto e la consigliera regionale Elisa Venturini.
( Fonte Padovaoggi )
Il friularo è un biotipo di Raboso del Piave
Friularo di Bagnoli D.O.C.G
L’uva di Friularo con i suoi grappoli scuri, alati e compatti decora i vigneti bagnolesi. In autunno, mentre le foglie colorano di bruno i filari, l’uva matura lentamente concentrando la dolcezza ed i profumi nella bacca.
L’epoca ottimale di raccolta arriva in Novembre, quando sui tralci si posa la prima brina. Da questa caratteristica attitudine al freddo (lat. Frigus), deriva il nome dell’antica uva: “Friularo”, in veneto: “Frigoearo”.
Il Friularo di Bagnoli D.O.C.G. è il vitigno autoctono che rappresenta l’eccellenza enologica del territorio. La particolare acidità conferisce a quest’uva grande versatilità in vinificazione permette di ottenere tipologie differenti: vini rossi di corpo e strutturati, morbidi vini passiti, freschi ed eleganti spumanti.
Ne ho scritto in passato qui :