Finti vini Dop e Igt: chiesti 427 decreti di condanna per frode
La Procura della Repubblica di Pordenone racconta – a conclusione delle indagini – le condotte messe in atto dalle cantine di Rauscedo e Codroipo
Una dettagliata contabilità parallela e false annotazioni nei registri di carico scarico. Così la Procura della Repubblica di Pordenone racconta – a conclusione delle indagini – le condotte messe in atto dalle cantine di Rauscedo e Codroipo per commercializzare come Dop e Igt vini che invece erano generici.
L’indagine ha identificato 336 titolari di imprese agricole individuali e responsabili di 91 società. La procura ha avanzato richiesta di emissione di decreti penali di condanna per le ipotesi di reato di frode in commercio
aggravata e illeciti amministrativi. Il cda della cooperativa di Rauscedo, 12 membri, e 10 dipendenti hanno formulato richiesta di patteggiamento.
Negli stabilimenti – scrive il procuratore Raffaele Tito – arrivavano, portate da soci e fornitori, uve qualificate come doc Prosecco, doc delle Venezie, doc Friuli, doc Friuli grave, Igt Tre Venezie, Igt Venezia Giulia, che però non avrebbero potuto fregiarsi di quelle denominazioni protette perché prodotte in quantità superiori a quanto previsto dai disciplinari e anche di gradazione naturale inferiore al minimo richiesto.
Tra il 2016 ed il 2018 sono stati commercializzati – scrive la procura di Pordenone – almeno 93 mila ettolitri di vini qualificati con denominazioni protette, ma in realtà vini generici. Il profitto è stato stimato dagli investigatori in un milione 700 mila euro. La somma è a disposizione dei giudici.
( Fonte Tgr Rai FVG )