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I consumi di vino crollano ai minimi dall’Unità d’Italia

Secondo un’indagine della Coldiretti si bevono meno di 40 litri all’anno a testa: 22,6 milioni di ettolitri come nel 1861 e contro i 29 milioni degli americani e i 30,2 milioni dei francesi che detengono il primato mondiale

MILANO – Gli italiani dicono addio a un bicchiere di vino su quattro con un crollo dei consumi, in 10 anni, del 22 per cento. Numeri che fanno tremare le gambe perché portano il Paese indietro di 152 anni, all’1861 quando si faceva l’Unita d’Italia e si bevevano 22,6 milioni di di ettolitri di vino, come oggi. Ad anni luce di distanza dagli Stati Uniti (29 milioni di ettolitri) e dei cugini francesi che con 30,3 milioni vantano il primato mondiale. A rilevarlo è la Coldiretti in occasione del Vinitaly che apre domani. 

Per effetto della crisi e del cambiamento di abitudini in Italia sono stati versati 40 milioni di litri di vino in meno nel 2012 rispetto all’anno precedente (-2 per cento). Il consumo nel 2012 è sceso sotto i 40 litri all’anno per persona e quasi un italiano su tre (32 per cento) dichiara di consumare il vino solo in occasioni particolari, il 27 per cento lo porta in tavola tutti i giorni secondo un sondaggio on line condotto dal Coldiretti. A questo si aggiunge un 6 per cento degli italiani che non beve mai il vino e un 18 per cento che lo versa nel bicchiere solo una o due volte la settimana.

“Il settore del vino ha affrontato nell’alimentare la più grave crisi dei consumi interni ma è comunque diventato la punta di diamante del Made in italy nel mondo puntando sulle esportazioni e sull’innovazione senza precedenti che valorizza la distintività del prodotto e il legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione – dice il presidente della Coldiretti Sergio Marini – il vino fornisce gli elementi per definire il modo, la natura, l’identità e il processo di un più generale modo di essere e rappresentare il Made in Italy nel mondo”.

Se i consumi calano, però cresce il fatturato delle aziende vinicole grazie proprio all’export e dal 2001 il vino – rileva uno studio di Mediobanca –  ha battuto le Borse con una performance del 175%

 

( Fonta La Repubblica )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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