329 aziende, 1628 birre segnalate, 600 locali.
Questi i numeri della Guida alle Birre d’Italia 2015, la quarta edizione della guida brassicola più importante del nostro paese, edita da Slow Food. Negli anni il numero di birre e birrifici segnalati è cresciuto, seguendo di pari passo il trend della birra artigianale in Italia: un mondo che, negli ultimi vent’anni, si è incredibilmente evoluto e diversificato. E soprattutto è cresciuto, arrivando oltre i 500 birrifici e arricchendosi di fenomeni come brew firm, birre a km 0 (o quasi), ibridi tra birra e vino.
Un panorama variegato che la Guida riesce a raccontare. Entrando nelle aziende, ascoltando i mastri birrai, visitando i territori. “La filosofia è sempre la stessa: le birre che ci sentiremmo di consigliare a un amico” scherza Eugenio Signoroni, curatore – insieme a Luca Giaccone – della guida “Già dalla scorsa edizione abbiamo abbandonato le stelline per concentrarci su quello che ci interessava davvero: la storia dietro le birre, le materie prime, le persone. La nostra birra assomiglia più alla Guida Osterie d’Italia che a quella dei vini. Così come il birraio assomiglia più al cuoco che al vignaiolo, cercando l’equilibrio tra gli ingredienti e occuparsi delle cotture”.
La principale novità di questa edizione sono le birre senza glutine. Una sezione dedicata alla ricerca, condotta dal presidente di Nonsologlutine Onlus Alfonso Del Forno, su 200 birre italiane. Il risultato è una lista di birre artigianali che potrebbero essere considerate a nullo, o basso, contenuto di glutine. “Mentre proseguivamo con la ricerca abbiamo scoperto che molte birre erano già ‘naturalmente’ senza glutine. E siamo felici che molti birrai, stimolati dalle nostre analisi, abbiano deciso di impegnarsi in questo campo”.
( Fonte gazzagolosa.gazzetta.it )