Sembra una notizia di colore (considerata ache la natura dei beni dati in garanzia, grandi rossi di Francia). Tuttavia il fatto che Goldman Sachs abbia accettato 15 mila bottiglie di Bordeaux e Borgogna a titolo di collaterale per un prestito concesso a Andrew Cader, ex alto drigente della banca d’affari americana e specialista di trading, segna anche una piccola svolta nel business del private banking.
Se infatti è pratica corrente per le grandi private bank internazionale concedere prestiti ai clienti facoltosi accettando come garanzia opere d’arte o immobili di pregio, c’era sempre stata una certa ritrosia a fare lo stesso con il vino, a causa del grande rischio di contraffazione a cui sono esposte le grandi etichette dell’enologia mondiale.
Probabilmente il fatto che a contrarre il prestito sia stato un ex dirigente, quindi una persona ben nota alla banca Usa, può avere aiutato a limitare questo tipo di rischio. Lo stock dato in pegno da Cader vale alcuni milioni di dollari, essendo interamente composto da Bordeaux di categoria First Growth e da Borgogna Grand Cru.
Le 14.985 bottiglie fanno parte delle garanzie di un prestito acceso da Cader con Goldman Sachs nel 2010. Del collaterale fanno parte anche un portafoglio di titoli e le quote in 15 fondi di investimento gestiti dfalla stessa Goldman Sachs.
( Fonte Milanofinanza )
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