Il produttore di uno dei rossi più acclamati dalla critica nazionale dice addio alla denominazione: “Il rispetto del terroir è un’altra cosa”
Gianfranco Fino, vignaiolo tarantino, non produrrà vini a marchio Doc. Il suo Es, uno dei rossi più noti nel mondo degli appassionati e tra i più acclamati dal gotha della critica enologica non sarà più Doc Primitivo di Manduria.
Siamo nella Puglia del vino, in quel territorio in provincia di Taranto, dove si coltiva un’uva a bacca rossa che dà il nome a un vino. Qui da undici vendemmie Gianfranco Fino assieme alla moglie Simona, tra i piccoli comuni di Sava e Manduria, porta avanti un’azienda agricola da 25 mila bottiglie, che è diventata una piccola “case history” di successo. Ora la decisione che farà parlare gli addetti ai lavori. Il suo Es 2015 è uscito col marchio Igt Salento Primitivo.
Stessa sorte avrà il suo Es Riserva 2015 mentre usciranno a Doc ancora le annate riserva del 2013 e del 2014. Gianfranco Fino ha maturato la decisione nell’ultimo anno. Dopo il tentativo di entrare a far parte del direttivo del consorzio, prima delle ultime elezioni avvenute a metà del 2015. “Ho ritirato la mia candidatura prima del voto e ho compreso subito che le mie indicazioni per il futuro del consorzio non avrebbero avuto il benestare dei soci – spiega il vignaiolo pugliese -. Anzi, è stato deciso di ampliare il territorio destinato alla Doc per non parlare della possibilità di imbottigliare anche all’estero la Denominazione Primitivo di Manduria, aspetto che non si voleva mettere in discussione. Tutte cose in contrasto con la mia visione di vino e di rispetto del territorio”. E quindi: via dal consorzio e niente più marchio Doc sulle bottiglie di Gianfranco Fino.
Per contestualizzare meglio il tutto é utile ricordare che il consorzio oggi conta l’iscrizione di 27 aziende che provvedono alla vinificazione e all’imbottigliamento e di circa 850 viticoltori. La Doc ricade in un territorio che comprende 18 comuni, tra le province di Brindisi e Taranto. Ed è di circa 96 mila il numero di ettolitri per i quali è stata chiesta la Doc.
Il presidente del consorzio è Roberto Erario. L’uscita di Fino dal consorzio e la conseguente decisione di togliere il marchio Doc Primitivo di Manduria costituisce un colpo all’immagine di un territorio che in questi anni ha cercato un riscatto di immagine. E proprio Fino ne ha costituito uno degli ambasciatori. Ma ora le strade si dividono e il vignaiolo tarantino punta tutto sulla forza del proprio brand e del suo territorio “per raccontarlo più di prima col cento per cento di Primitivo”.
( Fonte Cronachedigusto )
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