Arrabbiature

Gelate, ciliegio e melo le colture più colpite

Nelle due notti tra il 6 e l’8 aprile 41.000 sms inviati da 40 stazioni meteo della FEM

 

 

Giovedì, 08 Aprile 2021

COMUNICATO STAMPA

Le gelate tardive che hanno contraddistinto le ultime due notti sono state caratterizzate da temperature molto basse mantenute per parecchie ore, aspetto che ha determinato un danno alle colture ancora maggiore.
Le colture più colpite in Trentino  sono sicuramente il ciliegio ed il melo. I tecnici FEM fanno notare che quest’ultimo, nelle zone di fondovalle, ha raggiunto lo stadio fenologico di piena fioritura, molto sensibile alle basse temperature che determinano, nel caso di danno, la perdita irrimediabile del fiore o del frutticino appena formato.

In collina ed in montagna lo stadio fenologico è quello da bottoni rosa-mazzetti divaricati fino a mazzetti affioranti in montagna, stadi che resistono a temperature di gelo inferiori. Ma le condizioni di questa notte hanno sicuramente determinato dei danni che dovranno essere quantitativamente verificati nei prossimi giorni.

Servizi FEM attivi 24 ore su 24
Gli agricoltori sono stati informati con i bollettini di previsione agrometeo emessi da Meteotrentino e, durante le due notti di gelo, allertati tempestivamente e frequentemente (nella notte tra il 6 e il 7 ogni 3 ore) con oltre 41.000 sms inviati dalle 40 stazioni meteo FEM dotate di sensori antibrina.

Dal 2020 gli oltre 1.200 utenti iscritti al servizio ricevono gli allarmi in base alla coltura (melo o ciliegio) che si attivano a soglie diverse di temperatura in base alla fase fenologica critica.

Gelata memorabile durata ben 13 ore, simile al 1997 e 2017
Questa gelata così estesa e lunga ricorda gli ultimi eventi gravi del 1997 e, più recentemente, del 2017 che causarono importanti danni alla produzione di mele. Da una prima analisi meteorologica risulta che la gelata di questa notte ha avuto temperature simili al 1997 ma con durata decisamente maggiore. Infatti le basse temperature del 17-18 aprile 1997 si sono mantenute per circa 8-9 ore mentre stanotte hanno raggiunto le 13 ore.

La differenza è rappresentata dalla diversa fase fenologica che potrebbe in alcune zone tardive aver limitato i danni.
L’azionamento degli impianti a pioggia sovrachioma antibrina, ove presenti, può aver ridotto, ma non azzerato, la percentuale di danno. Infatti la situazione complessiva di temperature molto rigide e di bassa umidità relativa, oltre al numero di ore di gelo, hanno messo in crisi anche un sistema ampiamente collaudato come quello dell’irrigazione antibrina.

Ciliegio e vite: la situazione
Il ciliegio è una coltura estremamente sensibile alle gelate primaverili, sia nelle fasi precoci ma in particolar modo nel momento della fioritura.
La fase fenologica della Kordia, la varietà più diffusa in Trentino, al momento delle scorse gelate è abbastanza diversificata: nelle zone più tardive, a seconda dell’appezzamento, lo stadio fenologico osservato è da punte verdi avanzate a bottoni fiorali visibili mentre in fondovalle e nelle zone collinari più esposte è la fioritura.

Viste le temperature raggiunte (nelle zone altimetriche più elevate si sono registrati i -6 /-7°C), specialmente dove non è stata eseguita difesa attiva si osservano danni quantitativi abbastanza importanti. I metodi adottati per la protezione dei ceraseti sono stati l’azionamento di impianti antibrina, principalmente in fondovalle, e l’accensione di stufette a pellet o di candele di paraffina (da parte di circa 40 agricoltori) soprattutto nelle zone collinari e montane.

La gestione della difesa attiva è stata difficile per gli agricoltori, che si sono trovati ad affrontare temperature minime molto severe, gelate di lunga durata, spesso accompagnate da presenza di vento. Nei prossimi giorni, con ulteriori controlli sarà possibile avere un quadro più completo sia dell’entità del danno nelle varie zone che dell’efficacia della difesa attiva adottata.

Per quanto riguarda la vite, le valutazioni saranno fatte nei prossimi giorni, anche se i primi riscontri non sembrano così negativi come su altre colture.

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

Recent Posts

Etichette false per vini dal Brunello al Chianti venduti ai supermercati

Confermate le condanne per contraffazione delle indicazioni geografiche e denominazioni. Danni ai Consorzi parti civili…

16 ore ago

Vendemmia anticipata e sotto stress: il prezzo della siccità. Ma qualità salvata in estremis

La vendemmia più pazza d’Italia è in Sicilia. Quest’anno è iniziata con un anticipo di…

2 giorni ago

L’ECCELLENTE SAUVIGNON DEI FEUDI DI ROMANS

AZ. AGR. LORENZON VIA CA’ DEL BOSCO N° 16 LOC. PIERIS 34075 SAN CANZIAN D’ISONZO…

3 giorni ago

Al via il Gruppo di alto livello sul settore vitivinicolo europeo

Le imprese auspicano interventi su competitività e adattamento al cambiamento climatico per un settore che…

5 giorni ago

CANTINA SIDDÙRA: CONTINUA IL PERCORSO DI CRESCITA

MATTIA PILUDU NOMINATO DIRETTORE GENERALE UNA NUOVA ERA DI SVILUPPO E INNOVAZIONE   Si apre…

6 giorni ago

Il dettaglio dei vigneti arriva in etichetta sulle Doc italiane

Le Pievi del Nobile, unità geografiche Chianti Classico e Soave   Anche il vino sceglie…

1 settimana ago