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Francia batte Italia 60 a 6

La Cina è molto lontana per le cantine italiane

 

 

 

La Francia è presente sul mercato del vino cinese da circa 15/20 anni ed oggi occupa una posizione di tutto rilievo, con una percentuale che si aggira intorno al 60% dell’export totale.

Seguono l’ Australia, la Spagna, il Cile, il Sudafrica e fanalino di coda l’Italia con un 6%, che sinceramente fa piangere se pensiamo di essere il primo produttore di vino al mondo, in termini quantitativi !

Da sette anni si svolge nella città piu’ ricca e popolata di Cina ( e del Mondo ) che è Shangai, una fiera del vino, sito internet :

 

http://www.siws.org.cn/index.asp

 

dove nel 2012 si sono registrati ben 75.000 presenze di soli operatori, essendo inibita al pubblico. Se consideriamo che al recente Vinexpo di Bordeaux, dell’aprile u.s., in cinque giorni si sono registrate circa 48.000 presenze, possiamo capire il movimento che la fiera di Shangai riesce a generare.

Gli organizzatori del concorso al quale ho partecipato nelle ultime due edizioni,

link : http://www.siwc.org.cn/

mi hanno chiesto la cortesia di informare le cantine italiane di questo evento, cosa che stò facendo puntualmente, per potere indicare un sicuro sbocco commerciale alle nostre aziende in sofferenza di vendite o che vogliano espandersi.

Durante la cena di gala, che si è tenuta alla fine del concorso, erano presenti a Shangai due funzionari Ice ( Istituto Commercio Estero ) residenti in quella metropoli ed alla mia domanda se anche loro partecipassero o fossero coinvolti a tale evento, mi hanno risposto DI NON ESSERNE A CONOSCENZA !

Quindi a mio avviso esistono, tra i tanti, due motivi principali per cui la Cina è molto lontana per le nostre aziende :

1 ) chi è incaricato istituzionalmente di fare promozione e divulgazione non lo sta facendo, e non si capisce cosa stiano facendo a nostre spese in paesi cosi’ distanti;

 

2 ) in secondo luogo i produttori italiani sono “ intimoriti “ dalla distanza , in quanto al Vinitaly che è la fiera casalinga, partecipano in massa, mentre a Shangai accampano mille ed una scusa del tipo :

 

“ Salve, avrei partecipato volentieri anche se i costi sono un po alti e chiaramente bisogna pensare di fare qualcosa insieme ad altri produttori, ma abbiamo gia una serie di degustazioni proprio nello stesso periodo. Magari un ‘altra volta sapendolo prima. “

 

 

Oppure :

 

“ Dopo esserci consultati internamente, La devo informare che purtroppo noi al momento non ce la sentiamo di sostenere una spesa del genere per una fiera su un mercato in cui ancora non siamo presenti. “ ecc. “

 

 

Voglio specificare che “ una spesa del genere “ si aggira intorno ai 2.000 euro per lo stand + altri 1.000 per il volo e l’Hotel, tenendo conto che i costi in Cina sono molto inferiori a quelli europei !

 

Quante sono le aziende che dalle fiere ed eventi italiani non portano a casa nemmeno un contratto firmato ? Molte sicuramente, si perdono in mille rivoli casalinghi disperdendo le energie economiche, poi quando capita La Fiera dell’anno, che al 90% farebbe siglare accordi commerciali duraturi nel tempo, sono intimoriti e declinano l’invito.

 

I numeri mi confermano le impressioni di cui sopra ed è per questo che FRANCIA BATTE ITALIA 60 A 6 !

 

P.S. ) Per informazioni in merito mi potete contattare all’email : rgatti1906@gmail.com

Roberto Gatti

 

 P.S. ) Consiglio una lettura a questo significante articolo :

 

 

http://www.repubblica.it/economia/2013/06/09/news/il_ritardo_del_vino_italiano_in_cina_un_portale_web_per_recuperare_terreno-60647738/

 

 

 

 

 

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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