I vini di Montefalco protagonisti del successo dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco. Degustazioni ed eventi al completo, 1.200 calici e circa mille visitatori per la Madonna della Cintola
Montefalco, 22 settembre 2015 – Si è concluso domenica 20 settembre l’evento annuale dedicato alla produzione vitivinicola del territorio umbro e, in particolare, al Montefalco Sagrantino, Denominazione d’Origine Controllata e Garantita entrata di diritto nella cerchia dei top wines mondiali e che, in questa edizione, si è confrontata con esperienze di produzione da California e Australia.
Il grande successo di Enologica 2015, kermesse organizzata dalConsorzio Tutela Vini Montefalco in collaborazione con il Comune di Montefalco, è confermato dai circa 5 mila turisti che hanno raggiunto l’incantevole “Ringhiera dell’Umbria” per scoprire il patrimonio artistico, culturale e storico che ruota intorno all’universo del Sagrantino DOCG, partecipando alle degustazioni guidate, ai cooking show e agli eventi in cantina, con numeri che hanno superato ogni risultato atteso: 1.200 calici venduti e circa mille visitatori per “La Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli.
“L’edizione 2015 di Enologica nasce dalla volontà di confrontarci con il mondo in nome della crescita e dello sviluppo – ha commentato Amilcare Pambuffetti, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco– Raccontando le storie intrecciate intorno a questo imponente vitigno e il profondo legame con la sua terra d’origine abbiamo condiviso il percorso del Sagrantino con i visitatori, italiani e stranieri, accorsi a Montefalco, e con i viticoltori del mondo che hanno scommesso su questa varietà diventando nostri alleati nella promozione mondiale del nostro Sagrantino”.
Enologica2015 – grazie al suo tema Mondo Sagrantino – è stata, infatti, l’occasione per parlare non solo di passato, tradizioni e legami territoriali ma soprattutto di futuro, promozione e marketing del territorio, chiavi di volta per lo sviluppo della realtà vitivinicola locale e dell’intero territorio montefalchese.
Nel corso dei dibattiti della tre giorni è emerso su tutti un fattore di grande rilevanza: quando la qualità è un dato oggettivo, il vino diventa solo una questione di parole. E’ dunque essenziale ripartire dal vocabolario di base, come ha affermato l’ospite d’onore di questa edizione Philippe Daverio che a Montefalco ha tenuto una vera e propria lezione su come recuperare un’immensa eredità storica e utilizzarla per la competitività del domani: “Basta con l’Eccellenza, prerogativa ormai di gran parte dei produttori di vino, che volendo esprimere tutto finisce per non significare granché. Meglio parlare di Unicità, che è inarrivabile e non riproducibile”.
Montefalco e il suo Sagrantino diventano, dunque, la sintesi perfetta di un’Italia ricca e ineguagliabile. “Un Paese e un vitigno ai quali, non potendoli imitare, ci si può solo convertire”.
Com’è avvenuto per i produttori d’Oltreoceano che hanno portato a Enologica2015 la loro testimonianza: “Non possiamo riprodurre vini ‘italiani’, quello che cerchiamo di fare sono vini australiani di qualità migliore, anche con vitigni italiani come il Sagrantino, che però sono completamente diversi da quelli delle zone di origine. Si è fatto spesso con le varietà francesi di Bordeaux, della Borgogna, del Rodano, magari anche solo per moda: la cosa importante per il futuro sarà quella di operare scelte intelligenti e sagge nella selezione delle varietà più adeguate, per migliorare qualità e diversità dell’offerta” spiega Kim Chalmers, proprietaria della cantina australiana Chalmers.
A colpire è, dunque, il valore della storia di questa piccola varietà locale che diventa, in qualche modo, internazionale anche e soprattutto grazie alla collaborazione e alla produzione di altri Paesi, alleati insieme ai produttori di Montefalco per il successo di questo vino.
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