Il nonno record di Fontaneto d’Agogna oggi compie 104 anni
( Gaudenzio Nobili, 104 anni, il falegname in pensione non rinuncia ad una lunga passeggiata in paese
e ad un bicchiere di vino )
FONTANETO D’AGOGNA
Ad accompagnarlo è un bastone in legno da lui stesso lavorato, al resto ci pensano il suo eterno sorriso sulle labbra e una grande voglia di vivere. Gaudenzio Nobili oggi compie 104 anni e non perde l’occasione di percorrere a piedi la strada che da casa lo porta verso i luoghi di Fontaneto a lui più cari, dal cimitero all’abitazione nella quale aveva vissuto fino a due anni fa. Lo fa con una serenità che ormai non fa più notizia. Così come non stupisce il fatto che ogni giorno percorra di buon passo il centro salutando chiunque trovi sui suoi passi. Questo è Gaudenzio Nobili, per tutti il «Nini»: «Mi chiamarono così perché ero il più piccolo di sette fratelli» racconta.
Ricordi nitidi
I ricordi sono limpidi, precisi. Regala immagini e aneddoti di un passato che pochi, in paese, conoscono. La sua giornata, a meno di visite improvvise o di maltempo, è pressoché la stessa e ha nella passeggiata pomeridiana il suo momento intoccabile: «Almeno due chilometri a piedi ogni giorno sono un toccasana. Insieme ad un buon bicchiere di vino» confida.
Parte dalla sua attuale abitazione a Sant’Antonio (dove vive con la figlia Giampaola e il genero Luigi), attraversa il ponte sul torrente Sizzone e prosegue fino al cimitero. Lì «Nini» si ferma, visita le tombe dei cari e del compianto don Silvio Sempio, poi si incammina fino a raggiungere il rione San Rocco. dove si trova la sua precedente casa. Quasi un pellegrinaggio. Nell’abitazione di via Volta, ha ancora quello che definisce il suo «museo», ossia le opere (anche recenti) del suo mestiere di falegname.
Autoironia
«Ma il vero pezzo da museo sono sempre io» ironizza, paragonandosi a Matusalemme, il personaggio biblico celebre per la millenaria longevità.
E nemmeno il freddo frena questo nonno da record. Quando le temperature non sono proibitive, sia al mattino che al pomeriggio, ripete lo stesso tragitto di sempre per un totale di circa 6 chilometri al giorno, roba da guinness dei primati. Eppure qualcuno che si sorprende a vederlo così arzillo c’è ancora: è successo pochi giorni fa al cimitero, quando una donna che non era mai stata prima in paese l’ha incontrato e ancora un po’ sbigottita ha detto: «Se non lo avessi visto con i miei occhi, non ci avrei mai creduto».
( Fonte La Stampa )