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Dormire in un vigneto in Italia, le migliori mete tra castelli e antichi borghi dove è nata la storia del vino

Bacco, che i Greci chiamavano Dionisio, è il dio del vino, simbolo dell’ebbrezza e della sensualità. A lui sono consacrati alcuni dei paesaggi italiani più belli, con dolci colline coltivate in modo geometrico, borghi, castelli e relais di charme per svegliarsi alla mattina immersi tra i vigneti. Da Nord a Sud, dal Piemonte alla Sicilia, ecco dove provare quest’emozionante esperienza.

 

Alto Adige. Profumo di storia

 

La Strada del vino dell’Alto Adige è la più antica d’Italia. Si tratta di un itinerario che coinvolge tutti i sensi perché permette di visitare vigneti privati e cantine storiche che aprono le loro porte a chi vuole provare l’esperienza del lavoro in campagna. Proprio come fa la cantina Hofstätter, a Termeno, dove i proprietari mettono a disposizione degli ospiti vetture 4×4 per un safari su e giù dalle colline verdeggianti, lungo entrambi i versanti della valle dell’Adige, con tutto il tempo per fermarsi e conoscere il terreno dove nascono Gewürztraminer e Pinot. Anche lo Schloss Hotel Korb, antico castello immerso tra i filari, regala ai suoi ospiti la possibilità di passeggiare con l’enologo tra i terreni coltivati, oltre a gustare le specialità del ristorante che collabora con Slow Food e rilassarsi in romantiche suite che hanno mantenuto lo stile di un tempo (tel. 0471 636000).

 

 

 

Lombardia. Bollicine in bicicletta

 

Si aprono le finestre dell’Albereta e appare il verde. È il colore degli alberi del parco secolare, del giardino botanico e delle colline coltivate. Sicuramente è il resort più affascinante della Franciacorta, con terrazze panoramiche, ristorante gastronomico e un programma di attività tutte dedicate al vino, che comprende visita alle cantine Bellavista e Contadi Castaldi, di proprietà del gruppo Terra Moretti, e corsi di degustazione di vini (tel. 030 7760550). L’autunno è la stagione migliore per percorrere la vicina Strada del Franciacorta, la terra delle “bollicine” italiane, che produce ogni anno quasi dieci milioni di bottiglie. Itinerari a piedi o in bicicletta che conducono a vigne, campi, piccoli borghi e oasi naturalistiche, come quella delle Torbiere del Sebino, in un paesaggio di specchi d’acqua, giunchi e fitti canneti.

 

 

 

Piemonte. Vendemmia e cucina d’autore

 

Una giornata in campagna, magari provando l’esperienza della vendemmia nel vigneto Beni di Batasiolo, con visita e degustazione nelle sue cantine di grandi rossi, dal Barolo al Dolcetto. Viene proposta a chi soggiorna al Boscareto, un eno-resort tra le colline delle Langhe, che custodisce una Spa dove provare trattamenti di vinoterapia e il ristorante La Rei, guidato dal famoso Antonino Cannavacciuolo (una stella Michelin). Lo chef propone un menu del territorio, in chiave creativa, che si accompagna proprio con i vini che provengono dai vigneti in cui si è vissuta l’esperienza del prezioso raccolto (tel. 0173 613036). Al mattino, quando la bruma avvolge le colline, è piacevole fare una passeggiata ad anello che dal borgo di Serralunga porta a quello Castiglion Falletto, oppure raggiungere il Castello di Barolo, per visitare il Museo del Vino.

 

 

Toscana. Tra campagna e mare

 

Scendendo nel centro Italia, si può puntare il navigatore verso Mondonico, a pochi chilometri dal borgo di Scansano, dove si trova la Locanda Terenzi. Tre semplici casali di campagna ristrutturati da cui sono stati ricavati saloni, librerie e camere, che hanno pavimenti in cotto e soffitti con travi a vista, e che portano il nome dei vitigni coltivati dall’azienda (tel. 0564 599601). L’ospitalità è quella della famiglia Terenzi che apre volentieri le porte della sua cantina per ammirare le grandi botti custodite nella barricaia, fare degustazioni diverse, dal Morellino di Scansano al Vermentino di Maremma, e poi partire per trekking a cavallo tra i vigneti di proprietà. Per chi ama cavalcare sono imperdibili i sentieri all’interno del Parco regionale della Maremma, che custodisce habitat naturali diversi che portano dal fitto dei boschi di macchia mediterranea alle splendide spiagge isolate di Collelungo o Cala di Forno.

 

 

 

Abruzzo. Camera con vista

 

I piaceri del palato si assaporano anche nel Chietino. Qui i vini sono schietti, hanno il colore carico dei rubini e lasciano in bocca l’aroma unico del Trebbiano e del Montepulciano. Sono prodotti dell’Azienda Agricola Masciarelli che dal 1981 si dedica all’enoturismo. L’azienda ha infatti acquistato e restaurato il Palazzo Baronale Castello di Semivicoli, oggi aperto per degustazioni che avvengono nelle segrete del maniero o nel frantoio del 1868 (tel. 0871 890045). Vale la pena di fermarsi a dormire in una delle sue suite, come quella del Granaio, con 17 finestre che si aprono sul panorama che domina la bellezza del Parco della Majella, il massiccio che si trova a soli 20 chilometri. Dal castello si raggiunge facilmente anche il borgo Guardiagrele. Definito dal poeta Gabriele D’Annunzio “la città di pietra”, è un susseguirsi di boutique artigianali dove acquistare ferro battuto e rame, per poi fermarsi alla storica pasticceria Lullo, a degustare la pasta reale.

 

 

Puglia. Tra nobili vigneti

 

Nel Salento, la terra dove vede la luce il Negroamaro, il robusto rosso che sta conquistando un numero sempre maggiore di estimatori, sono le grandi famiglie a essere le protagoniste della viticoltura. Alcune di queste sono state autentiche pioniere dell’enologia, come l’azienda Duca Carlo Guarini, a Scorrano, che oggi produce vini biologici certificati. La sua cantina si trova in un ipogeo scavato nella pietra, usato nel Cinquecento come frantoio, e poi trasformato in barricaia dove i vini riposano in botti di rovere. A pochi metri c’è il Palazzo Ducale Guarini che da poco si è aperto all’ospitalità, con camere e saloni che si affacciano sull’agrumeto, grandi camini in cui scaldarsi in inverno e cucina dove vengono organizzate lezioni di cucina con la cuoca salentina (tel. 0836 465047). Su appuntamento si può visitare anche la cantina di Leone de Castris, a Salice Salentino, fondata nel 1665, che ha annesso un museo del vino dedicato agli antenati Pietro e Salvatore, che produssero il Five Roses, il primo rosato italiano.

 

 

Sicilia. Viti e barocco

 

Si dorme in collina, al Baglio di Pianetto, agrirelais gestito da Ginevra Notarbartolo di Villarosa, giovane nipote del conte Paolo Marzotto (tel. 091 8570148). È un’elegante dimora dal gusto siciliano, con grandi saloni, spazi per la lettura, veranda sul giardino e camere dall’intimità raccolta, anche con terrazza o accesso diretto alla corte del Baglio. La vista spazia sulle vigne della Piana degli Albanesi, a 650 metri di altezza, in una zona in cui il microclima favorisce la coltivazione di uve. Un luogo perfetto per far convivere in un’unica vacanza degustazioni di vini alla visita dei capolavori arabo-normanni della vicina Palermo. Bastano pochi minuti di auto, infatti per raggiungere la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, con le cinque cupole rosse che risaltano nell’azzurro del cielo, il Museo Archeologico e le colorate bancarelle del mercato di Ballarò.

 

 

 

 

( Fonte huffingtonpost )