A seguito articolo pubblicato qui in data di ieri, mi scrive su Linkedin la titolare di una cantina storica abruzzese, ponendomi questa domanda : ” Roberto potresti dirmi tecnicamente la differenza tra vini artigianali e vini Bio??? “
Avrei potuto darle una risposta sommaria, ma ho preferito chiedere consiglio ed approfondimenti ad un enologo molto preparato e serio, con il quale ci lega una stima reciproca.
RISPOSTA DI STEFANO PARISI
” Come sai c’è molta libera interpretazione. Tuttavia il vino Bio deve seguire una normativa specifica riguardo la coltivazione del vigneto, l’esecuzione di alcune pratiche e l’aggiunta di additivi e coadiuvanti.
Infine c’è un organismo di controllo, di solito privato (AIAB-DEMETER ecc) che a seguito di analisi e sopralluoghi, rilascia la certificazione Biologico. “
Il Naturale svolge tutte le pratiche viticole ed enologiche utilizzando ” sostanze naturali ” , lieviti indigeni, batteri e enzimi indigeni, non utilizza la solforosa ma bensì il dischetto di zolfo bruciato nel serbatoio/botte, non filtra, non chiarifica ne stabilizza.
Nessun additivo o coadiuvante viene, teoricamente, utilizzato. Infine il vino Naturale non è certificato da nessun organismo di controllo e si basa sostanzialmente su di una auto-certificazione verbale- scritta, dimostrabile soltanto con delle analisi chimico fisiche volontarie che quasi nessuno esegue e esibisce.
In sostanza vige la deregulation, tranne che il rispetto delle norme del Codex Enologico Internazionale – O.I.V., e delle successive ed eventuali integrazioni.”