Si chiama “Enomatic” la macchina che sta cambiando le abitudini dei consumatori, soprattutto di nuovi estimatori (giovani in particolare) in tema di vino. Consente di mantenere inalterate le caratteristiche delle bottiglie anche una volta aperte. Si tratta di una rivoluzione tecnologica destinata a cambiare profondamente stili e tendenze alimentari, a far diventare una scelta di nicchia, un buon bicchiere di vino. Oggi i bancomat del vino si stanno diffondendo in tutto il mondo. La gran distribuzione si sta preparando pronta per “inondare” i mercati con vini di qualit, in quantit accessibili ai pi: piccole quantit, ma di alta qualit. Il funzionamento semplice: sinserisce nella macchina “enomatic” una carta prepagata, (si possono usare anche delle monete), in base alletichetta scelta si spinge il pulsante, si riceve il vino sul bicchiere. Qui il tocco di raffinatezza al massimo: non il bicchiere di plastica, ma un elegante “calicetto che “valorizza il vino”. Ebbene vini pregiati in bottiglie, conservati a temperature idonee a gustare vini di pregio, che pochi potrebbero gustare, sono ora disponibili a prezzi accessibili. Marchi di vino di alta gamma a portata di ogni portafoglio: la mescita a bicchiere, infatti, esiste da tempo, ma solo pochi locali lo fanno e, soprattutto, su un numero di bottiglie limitato perch lasciare un vino aperto vuol dire buttare quel che resta, in quanto a contatto con laria, in poco tempo, si modifica. Alcuni grandi produttori di vino hanno comprato queste macchine, hanno inserito i loro vini e le hanno concesse in comodato ad enoteche e ristoranti, in cambio della distribuzione dei loro prodotti. Dopo aver valorizzato i vini italiani di alta qualit, nonostante alcuni periodi di crisi, esiste la possibilit che questo nuovo modo di apprezzare il vino dia uno “stimolo” ai consumi, ma soprattutto dia il giusto riconoscimento “agli artisti” che si dedicano a valorizzare un prodotto tanto importante nelleconomia italiana. Certo, possono essere buone opportunit per rilanciare il settore, attraverso nuove strategie di commercializzazione, in particolar modo per i piccoli e medi produttori – puntualizza Patrizia Suzzi, produttrice di vino in Imola, responsabile “Donne Impresa” Coldiretti Bologna – tutto il comparto agricolo sta vivendo un periodo molto difficile, anche il settore vitivinicolo denota che il consumo pro-capite in diminuzione e il consumatore acquista prodotti preparati in confezioni pi ridotte. Permane la preoccupazione degli imprenditori agricoli produttori: “I consumatori siano giustamente tutelati ed informati” sulla corretta origine dei prodotti vinicoli che acquistano e con un giusto rapporto qualit-prezzo. Sperando che questo non sia lennesimo “escamotage”, organizzato in modo trasparente, per nascondere una “speculazione”, che consente maggior profitto per alcuni produttori, col rischio che sia penalizzata la vendita della singola bottiglia di vino. |