Fattoria Santo Stefano
via Collegale 4 Greve in Chianti
DRUGO 2009 (campione da barriques, in bottiglia dicembre 2011 in commercio aprile 2012)
Dalla selezione delle migliore uve di un vigneto di 2 ettari detto Querceto perchè prima c’era un piccolo bosco di quercioli anno di impianto 1998 sesto d’impianto 2×0.80 5.000 ceppi per ettaro di Sangiovese nero; resa max 65 ql. per ha.di uve in vino 7000 litri.
Uvaggio del Drugo : quasi tutto Sangiovese al 90% poi un piccolo tocco del 10% fra Merlot e Cabernet sauvignon.
Vinificazione ed affinamento: vinificazione nel tino di legno di rovere francese da 6.000 litri; quindi a malolattica svolta riposa per l’affinamento nelle botti di rovere francese (barriques da 225 lt), dove rimane per circa 18 mesi fino all’imbottigliamento.
Acidità totale (espressa in acido tartarico): 5.70 g/l..
Gradazione alcolica: 13.80% vol.
Numero di bottiglie; n. 7.000 da 75 cl.
il nome Drugo, in realtà viene ancora usato dai contadini nel linguaggio volgare arcaico toscano per significare uomo senza paura, forte coraggioso e solitario; pertanto, fu scelto proprio perchè questo vino fin dalla sua nascita in un vigneto così difficile per l’azienda si presentò fin da subito come una sfida.
Annate presenti in cantina 2001- 2003-2004-2005-2007-(2009 in commercio aprile 2012)
IL VINO SI VESTE DI UN ROSSO RUBINO SCURO,MAGNETICO, CON RIFLESSI GRANATI.
LA RITROSIA INIZIALE DEL BOUQUET LASCIA POI EMERGERE UNA SEDUCENTE INTENSITA’ CHE SI DISPIEGA IN UN CORREDO AROMATICO DOVE LA NOTA DI TESTA DI VIOLA MAMMOLA PARLA LA LINGUA DEL SANGIOVESE, A SEGUIRE UN CESTINO DI FRUTTI ROSSI MATURI TIPO LAMPONE, CILIEGIA E RIBES ROSSO, E POI POSSIAMO CAPTARE DEI PROFUMI BOSCHIVI, SILVANI, SEGNATI DA EFFLUVI DI BACCHE DI CIPRESSO, FOGLIE SECCHE E MUSCHIO, CHE VANNO POI AD INTRECCIARSI CON SOFFI DI VANIGLIA CHE POI CEDONO LA SCENA AD UNA SPEZIATURA DI SIGARO TOSCANO CHE PROSEGUE FINO A MARCARE LA CHIUSURA OLFATTIVA.
L’INCONTRO TRA IL VINO ED IL PALATO SI SVOLGE ALL’INSEGNA DI UNA PIENA AVVOLGENZA, CON TONALITA’ DI CALORE IMPORTANTI CHE SI INTERSECANO ALLO SCHELETRO DELLE DUREZZE, TRA LE QUALI SPICCA UNA VENA DI FRESCHEZZA IMMANCABILMENTE “CHIANTISHIRE”. LA MASSA TANNICA E’ POTENTE SENZA ESSERE CORIACEA, DI BUON PREGIO, ANCORA DOVRA’ COMPLETARE IL SUO PERCORSO DI DISTENSIONE MA SENZ’ALTRO AIUTERA’ IL VINO A NAVIGARE NEL TEMPO, CHIUSURA GUSTATIVA CON NOTE DI CACAO
BUONO L’EQUILIBRIO , LUNGA LA PERSISTENZA CHE CESELLA IL PALATO E MI SUGGERISCE UN OTTIMO ABBINAMENTO CON OSSOBUCO AI FUNGHI PORCINI
E’ UN VINO DAI TONI ROSSI E NERI, INVERNALI: COME UN QUADRO FIAMMINGO.
PUNTI 86
( Firenze- Maurizio Zanolla )