Avevo appena finito di firmare le copie del mio ultimo libro e mi avviavo verso l’uscita della libreria Politics and Prose, quando un volume sullo scaffale delle offerte attirò la mia attenzione. Una copertina arancione e blu con le parole “È facile smettere di bere se sai come farlo – per le donne” in bella mostra sul ripiano, dovevo averlo. La mia migliore amica, e complice nel lavoro di mamma, si sarebbe divertita tantissimo stappando la nostra prossima bottiglia di Merlot.
Pensava che il libro fosse divertente. E anche io lo pensavo, cosa che mi spinse a sfogliarlo una sera mentre se ne stava sul tavolo in cucina, pronto per il negozio delle donazioni.
Ma non ci è mai arrivato lì. L’ho letto da cima a fondo, e non ho più toccato un’altra goccia di vino o alcol in generale. È successo tre mesi fa.
Il primo libro di Allen Carr parlava del vizio del fumo, l’autore ha dato inizio a una vera rivoluzione, aiutando la gente a rinunciare alle sigarette facilmente… e per sempre. Poi, ha applicato gli stessi principi all’alcool (e alla tendenza ad abbuffarsi e a preoccuparsi troppo) con gli stessi risultati straordinari.
Come?
Anziché incoraggiare l’uso della logica, della ragione e della forza di volontà, Allen elimina il desiderio di fumare, bere e preoccuparsi. Fatelo, estirpate il desiderio dall’equazione “desiderio-determinazione” e il problema – qualsiasi problema – svanirà.
È andata proprio così. Ho letto il libro e perso interesse per il vino, una cosa che mi era piaciuta per anni.
Non mi sono fermata lì. Due settimane dopo, ho detto addio al caffè che – come sa chiunque mi conosca – per me è un passo davvero straordinario. Bevevo vino solo occasionalmente, ma per più di vent’anni ho bevuto 3-4 tazze di caffè al giorno. Dopo aver constatato gli effetti positivi della rinuncia al vino sulla mia salute e sul mio benessere, ho deciso di applicare gli stessi principi al caffè e darci un taglio. Crisi di astinenza!
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Ma perché? Perché ho fatto tutto questo?
Tre anni fa, io e mio marito abbiamo avuto il nostro primo figlio. E come quasi tutti i neo-genitori che fanno figli in età avanzata – ma anche quelli che li fanno presto!— eravamo esausti. Anche dopo aver risolto i problemi di sonno (ammesso che una sveglia alle 5:45 si possa definire una soluzione), il tempo per noi stessi, che ci eravamo goduti fino alla soglia dei 40, non ci è mai stato restituito del tutto. Ciò significa che abbiamo dovuto imparare a sfruttare al meglio il tempo e ottimizzare il nostro stile di vita per poter realizzare tutto ciò che ci stava a cuore a livello personale, creativo e professionale, come coppia e, ovviamente, per essere dei bravi genitori.
È stato necessario capire quali delle cose che stavamo facendo – e consumando – succhiavano quell’energia preziosa da dedicare alle nostre vite sempre più impegnate.
Siamo partiti dalle cose più ovvie: meno televisione, più esercizio, un’alimentazione più sana. Poi, sono arrivati lo stretching e la meditazione, niente tecnologia a letto e l’idea di creare delle agende su cui appuntarci le cose piccole e grandi che contano per noi. Queste scelte hanno fatto la differenza, senza dubbio.
Ma niente è servito come rinunciare all’alcol e alla caffeina… due cose che ero convinta mi aiutassero ad affrontare stress e stanchezza.
Da allora, sono diventata più consapevole dell’effetto che alcol e caffeina avevano su di me.
Non mi sono mai sentita tanto vigile e rilassata – anche quando dormo sei ore o meno. È davvero singolare, se pensiamo che ho consumato caffè e vino per anni convinta che mi aiutassero a svegliarmi e calmarmi.
La mia salute, il sonno e l’energia sono migliorati. La concentrazione, l’umore e perfino la pelle ne hanno tratto beneficio. È come se il mio corpo e la mia mente fossero diventati più efficienti e operativi 24 ore al giorno.
Non mi sono mai considerata una persona ansiosa, ma da questa nuova prospettiva, mi rendo conto della quantità di caffè che contribuiva ad agitarmi. Ora mi sento davvero calma. Concentrata. Equilibrata. E molto serena, anche quando la vita mi mette in difficoltà ed è tutt’altro che tranquilla.
Sono più creativa. Prima bevevo caffè mentre cantavo, scrivevo e lavoravo… era un caldo amico e una preziosa musa ispiratrice. Adesso mi stupisce vedere quanto le stesse attività siano più corroboranti, stimolanti e ispirate. E che io sono più presente nel farle.
Inoltre, il mio udito è migliorato. Cosa che, dopo aver cantato tutta la vita, trovo molto affascinante. E mi porta a chiedermi… la caffeina e l’alcool avevano anche altri effetti?
Per chiarirci…
Non sto giudicando, né sento di essere perfetta o virtuosa. Non vi sto dicendo di rinunciare al caffè. O all’alcol. O a qualsiasi altra cosa. Siamo tutti differenti, e le cose agiscono su di noi in maniera diversa.
Sto raccontando la mia storia nella speranza che possa incoraggiarvi a osservare attentamente ciò che facciamo e consumiamo nella nostra vita – e assicurarvi di saperne riconoscere gli effetti. Che si tratti del cibo e delle bevande che assumiamo, dei media, dei nostri hobby e delle nostre abitudini, è importante essere sicuri che tutto sia una scelta consapevole… e fatta con saggezza. Dopotutto, gli inserzionisti ci bombardano di messaggi orientati più ai loro profitti che a ciò che è meglio per noi.
Quindi, prendetevi un minuto per fare il punto! Se non riuscite a capire cosa sia meglio per voi, valutate l’idea di allontanarvi per un po’ dalle vostre abitudini più amate, per accertarvi che vi stiano davvero aiutando – e non rallentando e buttando giù.
Alla vostra salute e alla vita felice!
Questo blog è stato pubblicato su Huffpost Usa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo
( Fonte huffingtonpost )