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DA DOLEGNA UN MESSAGGIO IMPORTANTE


VITIVINICOLTURA, AGRITURISMO ED ENOGASTRONOMIA


Situazione, problemi, prospettive, considerazioni


DA DOLEGNA PARTE UN MESSAGGIO COSTRUTTIVO TESO AD


UNA GUIDA AL BERE INTELLIGENTE CON UNA PAROLA


DORDINE: PREVENZIONE E MODERAZIONE


Premessa

: mentre, salvo rare eccezioni, le Organizzazioni


professionali stanno alla finestra accomunate in un rassegnato silenzio ed


mondo politico si interroga sul da farsi , stretto fra lincudine della


burocrazia ed il martello dellipocrisia , produttori ( soprattutto i


viticoltori ed operatori agrituristici ) ma anche consumatori moderati del


buon bicchiere stanno pagando duramente per evidente colpe altrui e


chiedono a chi di dovere di darsi una mossa ,con tutta lurgenza che il


problema impone , al fine di evitare che londa lunga di un proibizionismo


sdoganato quale prevenzione porti ad una situazione catastrofica di non


ritorno sotto il profilo socio-economico .


Diego Bernardis, Sindaco di Dolegna


Ma il Comune di

Dolegna del Collio (Gorizia) non ci sta a trasformare

una prestigiosa Citt del Vino in una colonia penale di appiedati solo


per essere incappati dopo un pranzo o una cena senza abusi , quindi in


perfetto stato psico-fisico anche se con valori lievemente superiori allo 0.5


g/litro consentito , nelle forche caudine dell etilometro .


Pertanto , sindaco

Diego Bernardis in testa ma con il conforto unanime

di maggioranza ed opposizione , lAmministrazione del piccolo Comune del


Collio in riva al Judrio ( meno di 400 abitanti in gran parte dediti all


agricoltura ed agriturismo) parte all attacco e, probabilmente prima


iniziativa ufficiale di unIstituzione in Italia, approfondisce il problema in


ogni suo aspetto e vota una delibera ad hoc , ricca di proposte e


soprattutto un richiamo al buon senso.


Prevenzione

: una parola sempre pi dattualit e una strategia che

nelle politiche per la salute pubblica sta acquisendo unimportanza crescente.


Impedire ladozione di abitudini potenzialmente dannose, attraverso la


comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi, rappresenta un efficace


strumento nellattuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il


ruolo svolto dallalimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e


bevande.


allinterno di questo nuovo scenario politico e sociale che si situano le


premesse che hanno portato agli innovativi programmi preventivo-educativo


a favore del bere moderato e consapevole e contro labuso.


Per ridurre con successo il consumo smodato di alcolici servono


programmi fondati su una

prevenzione reale e non di facciata , che

propongano un approccio positivo, supportino l’attuazione di leggi nazionali


non emanate sulla scia di spinte emotive , forniscano informazioni precise e


pertinenti, educhino il consumatore.


E ci soprattutto agendo sui giovani (lanello pi debole della catena)


che vanno responsabilizzati nelle scuole e nelle famiglie.


Questo, in sintesi , quanto emerso nel corso della riunione del


Consiglio comunale di Dolegna del Collio , tesa ad approfondire tutta una


serie di tematiche di natura tecnica, legislativa e socio-economica di


pressante attualit per la cittadina collinare posta fra Judrio e colline da


secoli coltivate con grande cura, quali vigne giardino di rara bellezza


paesaggistica.


Il sindaco

Diego Bernardis , aprendo i lavori , ha sviluppato tutta una

serie di considerazioni sulla situazione socio-economica locale su cui


gravano, oltre agli aspetti generali e comuni dello stato di crisi, anche un


supplemento di preoccupazioni proprie del comparto agro-artigianale , dell


agriturismo e dei tanti vignaioli che da sempre danno lustro alla collettivit


con la seriet della propria opera .


Infine a

Claudio FABBRO, agronomo e giornalista , stato affidato il

compito di approfondire gli aspetti storici e tecnici della vitivinicoltura


regionale e territoriale, la situazione del marketing , le prospettive , i punti


di forza e di debolezza anche conseguenti ad azioni , provvedimenti ed


iniziative esterne al comparto in senso stretto .


Fra questi, in particolare, quelli relativi alla cosiddetta

Guida ad un bere

responsabile .


I primi ad essere contrari allabuso di sostanze alcoliche sono proprio


le aziende vitivinicole

stato detto– ed il consumatore di un vino di qualit,

assunto moderatamente ai pasti, difficilmente si ubriaca mettendo a


repentaglio la propria vita e quella degli altri, considerando il vino un piacere


della buona tavola e un elemento utile alla socialit.


Ben diverso il problema dellassunzione di superalcolici che, in


miscele esplosive con droghe, farmaci, sigarette e sonno arretrato,


continuano a creare guai seri nel cuore della notte ed all alba da parte di


tanti giovani (il popolo della notte ) che , ritenendo le restrizioni ai loro


comportamenti quali un incalzante proibizionismo rispondono con


rinnovate sfide devastanti per gli altri e per se stessi.


Alcune riserve sono state rappresentate nei confronti dell etilometro,


strumento cui stata delegata responsabilit e competenza a dividere i


buoni dai cattivi ma che tiene solo parzialmente conto di comportamenti


soggettivi (sesso, peso corporeo, razza etc.) influenti su un pi importante


coordinamento neuro-muscolare che un occhio esperto ed allenato nell


accertamento sintomatologico

ha saputo e sa valutare all occorrenza

anche senza

supporto strumentale .

Quest ultimo dovrebbe dunque costituire una conferma di una valutazione


generale e complessiva ( quadro sintomatico ) e non una diagnosi assoluta


ed insindacabile offerta da cifre che dicono molto ma , comprensibilmente,


non tutto .


Resta il fatto che labbassamento del tasso alcolemico ammesso per la


guida al nuovo limite dello 0.5 g/l contro lo 0.8 g/l in vigore


precedentemente al Decreto Bianchi del 3 agosto 2007 ( ma tuttora in vigore


in Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Usa etc. ) spesso colpisce proprio i


cultori della cosiddetta dieta mediterranea, per cui le famiglie tendono a


rinchiudersi in casa per evitare ritiri di patente e sanzioni da capogiro.


Per contro soprattutto i giovani , ritenendo la disciplina che ne frena


lesuberanza notturna pi un proibizionismo che un utile prevenzione


rispondono con rinnovate sfide .


In un territorio rurale decentrato in cui praticamente impossibile


spostarsi con mezzi diversi dai propri ( taxi, minibus e simili di fatto sono


introvabili al di fuori dei capoluoghi ) i primi a farne le spese

queste le

conclusioni

– sono purtroppo i ristoratori, gli agriturismi, i vignaioli ed un

indotto che per tutta lItalia ( ed ovviamente il Friuli V.G. il Collio e Dolegna


) fondata su storia, arte, turismo ed enogastronomia, registra un


preoccupante stato di crisi, pagando pesantemente per evidenti colpe altrui


.


A conclusione dei lavori consiliari stata approvata all unanimit una


proposta di deliberazione , illustrata dal sindaco

Bernardis e predisposta

anche alla luce dei contenuti della relazione tecnica nonch delle


considerazioni ed indicazioni emerse nel corso della seduta , alla quale


hanno partecipato anche produttori, operatori settore agrituristico e


ristorazione , vari giornalisti ed una rappresentanza dell Arma .


Il documento

che reca concrete proposte soprattutto in materia di

imprescindibili ed urgenti azioni ed iniziative di prevenzione –

stato

trasmesso alle Istituzioni interessate , per competenza , al problema in


questione, sia a livello comunitario che nazionale , regionale e locale.


Sintesi della relazione dell agronomo C. Fabbro


La vite ed il vino rappresentano , come noto, il fiore all occhiello dell


agricoltura della nostra regione ( dove le prime coltivazioni iniziano, se non


prima, a far data dalla fondazione di Aquileia il 181 a.C. come documentato


da vari reperti presenti nel Museo archeologico di quella citt ) , del Collio e


di Dolegna, dove la popolazione, direttamente o meno, in gran parte


impegnata nel settore.


Non esistono attivit alternative e pertanto necessita conservare in ogni modo


tale patrimonio al fine di evitare un irreversibile stato di crisi e conseguente


emigrazione , problemi socio-economici , abbandono delle terre coltivate,


dissesto idrogeologico ed alterazione dello stato ambientale e paesaggistico.


Dalla seconda met del 2007 il comparto intero , dopo una eccezionale


crescita quali- quantitativa iniziata negli anni 70 e conseguente benessere


nella popolazione , conosce una crisi molto forte solo in parte riconducibile


alla recessione globale , al rapporto euro-dollaro ed alla perdita di quote


importanti nei mercati esteri, USA in primis.


Relazione del dr. Fabbro, Consiglio comunale, Dolegna del C. , 16.02.2010


I provvedimenti dagosto 2007 in materia di Codice della strada e


Sicurezza adottati con il Decreto legge n. 117 dd. 03.08.2007 –

( cosiddetto

Decreto Bianchi , convertito in Legge n. 160 pubblicata in G.U. n. 230 del 3


ottobre 2007 )

e successiva Legge 94/2009 ( cosiddetto Pacchetto

sicurezza, pubblicata sulla G.U. n. 170 del 24 luglio 2009 ed in vigore dall 8


agosto 2009)

tesi a frenare una serie di incidenti gravi e ricorrenti di norma

causati da giovani nel cuore della notte ed all alba , non hanno inciso


significativamente su tale fenomeno ma , al contempo, hanno modificato


drasticamente usi e costumi delle famiglie portandole a rinchiudersi fra le


mura domestiche anzich socializzare nel tempo libero anche dedicandosi


momenti di svago presso aziende agricole , agriturismi , trattorie etc. e


conseguente rischio di sanzioni pecuniarie , azioni civili e penali, ritiro della


patente anche a seguito di lievi sforamenti del nuovo limite in vigore da


agosto 2007 ( tasso alcolemico 0.50 g/l contro il precedente o.80 g/l che


comunque, nonostante le riserve sull infallibilit dell etilometro, secondo il


tecnico potrebbe ritenersi accettabile ) , nella gran parte dei casi


ininfluente su un corretto comportamento verificabile con un semplice


accertamento sintomatologico

ma imperdonabile qualora lo stesso

venga monitorato con esclusivo

controllo strumentale .

Ecco allora la necessit di sensibilizzare il mondo politico affinch la


complessa materia possa essere rivisitata soprattutto sotto il profilo


medico-scientifico – alla luce dell esperienza biennale , approfondendo i


contenuti di provvedimenti emanati sulla scia di situazioni emotive che il


consumatore corretto ed il buon padre di famiglia non riescono ad


apprezzare compiutamente quali elementi di una

reale prevenzione .

Dolegna 16 febbraio 2010


Info :

claudiofabbro@tin.it

 


LA VITIVINICOLTURA IN FRIULI VENEZIA GIULIA , NEL


COLLIO e NEL TERRITORIO DI DOLEGNA


SITUAZIONE, PROBLEMI,PROSPETTIVE


Premessa


La presente relazione prende in esame aspetti storici , tecnici e socioeconomici


della vitivinicoltura, agriturismo ed enogastronomia della regione


e pi in particolare del territorio del Collio e di Dolegna .


Approfondisce talune situazioni emerse nel corso dell ultimo biennio e le


ripercussioni conseguenti all emanazione del cosiddetto Decreto Bianchi (


D.Leg.vo 03.08.2007 , Legge n. 160 / 2007 e successive modificazioni, fra cui


la Legge 94/2009 ) che ha apportato sostanziali modifiche al Codice delle


strada fra cui la rideterminazione del tasso alcolemico ammissibile per la


guida a 0.50 g/l contro il precedente 0.80 g/l. ed altre misure interessanti sia


il Codice civile che penale .


Al fine di evitare qualsiasi equivoco e/o strumentalizzazione si precisa che


quanto segue non reca qualsivoglia considerazione o interpretazione in


ordine all operato degli Organi di controllo proprio in quanto agli stessi


demandato il compito di applicare la legge e non di legiferare .


Destinatari delle osservazioni , suggerimenti e proposte che seguono sono, in


particolare , gli esponenti del mondo politico cui compete si lemanazione di


provvedimenti legislativi ma anche , se del caso ( e sulla base di motivati


pareri di Istituzioni anche periferiche , nonch Organizzazioni professionali


ed Associazioni di categoria ) di modificarle .


Pur con tutte le riserve sull infallibilit degli

accertamenti strumentali e

sottolineando lopportunit di privilegiare e/o anteporre agli stessi quelli


sintomatici

, si ritiene che il limite di 0.80 g/l in vigore ante agosto 2007

non debba essere rideterminato in valori superiori .


A)

FRIULI VENEZIA GIULIA

La vite ed il vino rappresentano, per la nostra regione, lasse portante dell


economia agricola , con un peso economico superiore al 20 % della p.lv.


I vigneti sono ubicati per circa il 35 % in collina medio-alta e la restante


parte nella pedecollina, pianura e riviera friulana.


Fra DOC ed IGT la superficie complessiva vitata di circa 18.000 ettari (


oltre il 60 % a bacca bianca) con una produzione media di circa 80-90 q.li


/ettaro .


Pertanto la produzione media annua si aggira su 1.500.00 q.li di uva , pari a


900-1 milione di ettolitri di cui oltre il 60 % rivendica la DOC .


Su oltre 20 mila addetti operanti nel settore circa 1400 possono


considerarsi gli imbottigliatori , che condizionano almeno 650 mila hl. pari a


circa 90 milioni di bottiglie da 0.750 litri.


Il valore del vino venduto pu stimarsi fra i 280 ed i 300 milioni di euro ( di


cui 80-90 milioni di da vino esportato , pari a 270- 300 mila ettolitri circa.


Il comparto vitivinicolo anima, comprensibilmente, un indotto di eccezionali


dimensioni, sia nei servizi , industria ed artigianato, che nella ristorazione ,


agro ed enoturismo .


Considerazioni


A livello socio economico la vitivinicoltura pu pertanto considerarsi una


delle realt economiche pi importanti per lintera regione Friuli V.G. e


considerato lo stato di crisi generale degli altri settori agro-industriali e


commerciali nonch agricoli legati ad altre colture , qualora venissero poste


in essere a livello comunitario, nazionale, regionale e locale, politiche di


ridimensionamento o comunque penalizzanti le conseguenze potrebbero


essere assolutamente devastanti non solo per gli addetti ai lavori ma per


lindotto intero.


B)

COLLIO

1- SITUAZIONE AMBIENTALE E GEOPEDOLOGICA


Il Collio si estende attraverso la fascia collinare settentrionale della


provincia di Gorizia, a ridosso del confine di stato con la Slovenia,


comprendendo quasi 1500 ettari di vigneti collinari specializzati.


Il territorio copre una sequenza di declivi che si sviluppano quasi


ininterrottamente lungo una direttrice ideale est-ovest, presentando ampie


superfici esposte a mezzogiorno, particolarmente vocate ad una viticoltura di


gran pregio.


La cerchia delle Prealpi Giulie costituisce un efficace riparo dai venti


freddi di settentrione e la prossimit della costa adriatica, che dista


mediamente una ventina di chilometri, contribuisce a moderare le escursioni


termiche, favorendo la persistenza di un microclima mite e temperato.Grazie


a queste favorevoli circostanze, nel secolo scorso, quando il territorio ancora


faceva parte dell’Impero Asburgico, Gorizia veniva definita “la Nizza


dell’Adriatico”.


Ma la vicinanza del mare determina anche un singolare fenomeno di


riflessione dei raggi solari, assai importante per la viticoltura, producendo un


effetto di doppia insolazione del quale si avvantaggiano particolarmente i


versanti esposti ad est e ad ovest.


I terreni del Collio sono costituiti da marne ed arenarie stratificate di


origine eocenica, portate in superficie in epoca remota dal sollevamento dei


fondali dell’Adriatico, come sta ad indicare il frequente ritrovamento di fossili


marini.


Queste formazioni rocciose si disgregano facilmente sotto l’azione degli


agenti atmosferici, originando degli elementi grossolani che si evolvono in un


terreno dapprima granuloso ed infine assai minuto, che nel volgere di poche


stagioni si trasforma in un substrato ideale per la viticoltura.


In quest’ambito geopedologico e climatico cos favorevole si sviluppata,


fin dai tempi pi remoti, la coltura della vite, che risultava praticata nella zona


gi in epoca pre-romana.


Considerazioni


Da quanto suesposto emerge chiaramente che il territorio non consente


coltivazioni alternative alla vite e pertanto una politica di


ridimensionamento del comparto comporterebbe uno stato di crisi


irreversibile con profonde ripercussioni socio economiche .


L eventuale ricorso storico del parziale spopolamento o dell emigrazione,


fenomeno gi conosciuto in passato, causerebbe inoltre un abbandono delle


terre con prevedibile dissesto geologico ed irreversibili problemi ambientali.


2 – TRADIZIONE


Bench la coltivazione della vite fosse antecedente al loro insediamento,


ai Romani va riconosciuto il merito di averle dato maggiore sviluppo,


introducendo tecniche. La produzione dei vini intorno alla met del terzo


secolo d.C. era cos diffusa da consentire all’Imperatore Massimino,


proveniente dalla Tracia e diretto all’assedio di Aquileia con le sue legioni, di


requisire in Collio una quantit di botti e tini sufficiente a ricostruire un


ponte sull’Isonzo alla Mainizza, presso Gorizia, distrutto dai difensori in


ritirata.


Nel Collio la viticoltura ebbe fin dai tempi pi antichi una rilevante


importanza economica. E’ questa una realt che si desume da molti


documenti che riguardano il territorio e nei quali sono sempre citati i due


elementi essenziali che caratterizzavano allora ogni angolo della contrada: la


presenza di un castello, cardine del sistema militare e politico che consentiva


di esercitare una reale potest ed i vigneti che rappresentavano la fonte


primaria del reddito e quindi i concreti benefici per colui che di tale potest


era investito.


Il veneziano Faustino Moisesso che fu protagonista e puntuale cronista


della

“Guerra degli Uscocchi”, nella sua “Historia della ultima guerra in

Friuli”

, narra come le truppe della Serenissima si lanciassero all’assalto di un

fortino in mano all’esercito imperiale asburgico sfruttando le zone defilate al


tiro nemico grazie alla presenza dei terrazzamenti ricavati sui fianchi del colle.


Questo episodio avveniva nel 1616 e rappresenta oggi una chiara


testimonianza della presenza nel Collio di una viticoltura specializzata che gi


allora si avvaleva di importanti e complesse opere di sistemazione fondiaria.


Lo stesso Autore, narrando del saccheggio dei castelli espugnati, ci


informa dettagliatamente sulla consistenza e natura delle ricchezze costituenti


il bottino, che sempre comprendeva ingenti quantit di

“vini squisitissimi”.

Vini, quindi, noti e ricercati da tempo immemorabile presso le antiche


Corti d’Europa, e particolarmente dalla Serenissima Repubblica e dalla Corte


Imperiale Asburgica che con alterne vicende lungamente si contesero queste


tormentate contrade.


Il Collio godeva della massima considerazione tra le zone viticole


dell’Impero. Lo conferma il fatto che fu un possidente goriziano, il conte


Francesco Coronini-Cronberg, il primo presidente del-l’Associazione dei


Viticoltori Austriaci, fondata a Vienna nel 1884.


La moderna viticoltura nasce in Collio nella seconda met del 1800,


principalmente ad opera del conte Teodoro Latour, proprietario di una vasta


tenuta che oggi, in altre mani, ancora produce rinomati vini. A lui si deve


l’introduzione di pregiate variet di uve da vino francesi e tedesche che


andarono a sostituire alcuni vecchi vitigni locali di minor interesse


qualitativo. Fu tuttavia mantenuta la coltura delle variet tradizionali pi


rinomate, tutt’oggi presenti ed ancora coltivate con successo.


Considerazioni


Linteresse per la coltivazione della vite nel Collio porta nel territorio non


soltanto una utenza enogastronomica ma anche di elevato livello culturale,


determinante per la crescita socio-economica della zona


3- IL “IV CONGRESSO ENOLOGICO AUSTRIACO”


Una tappa determinante per la viticoltura del Collio fu segnata dal IV


Congresso Enologico Austriaco, tenutosi a Gorizia nel 1891.


Gi nel 1875 per fronteggiare i gravi problemi creatisi con le infestazioni


delle crittogame, su iniziativa dei viticultori del Collio, appartenenti alla


Imperial Regia Societ Agraria di Gorizia, fu convocata a Trento un’adunanza


dei viticoltori austriaci.


Si decise allora di tenere periodicamente dei Congressi enologici presso le


pi rinomate zone viticole dellImpero, per dibattere gli scottanti argomenti


allora d’attualit.


Il primo Congresso si svolse aMaribor nel 1878 ed il secondo a Vienna,


nel 1882. In occasione del terzo, che nel 1886 ebbe sede a Bolzano, fu


destinata Gorizia per ospitare il successivo, da tenersi nel 1890. La scelta fu


motivata anche dall’opportunit di solennizzare il 125 anniversario della


fondazione della Societ Agraria goriziana, decretata dalla gloriosa Maria


Teresa. La data dovette poi essere posti-cipata di un anno per non interferire


con la grande esposizione agricolo-forestale tenutasi nel 1890 a Vienna.


Come ci tramanda negli “Atti del Congresso” Tommaso Fruhauf, allora


direttore del fiorente Istituto Sperimentale Agrario di Gorizia, nel settembre


del 1891 i pi illustri rappresentanti del mondo vitivinicolo dell’Impero


Asburgico si incontrarono nel capoluogo isontino per discutere scottanti


argomenti che riguardavano la stessa sopravvivenza della viticoltura del


Centro Europa.


In quell’occasione furono prese, non senza travaglio, storiche decisioni: ci


si trovava in piena era fillosserica ed incombeva quindi la necessit di


ricostituire i vigneti che, gi minati dalle crittogame, venivano devastati da


quell’immane flagello. Scartate le facili soluzioni che, per un rapido ripristino


dei livelli produttivi, proponevano il ricorso a vitigni ottenuti da incroci tra


variet europee ed americane, fu imboccata la pi difficile ma pi qualificante


via dell’innesto su piede americano delle rinomate variet del Vecchio


Continente.


Queste sagge decisioni consentirono alle zone maggiormente vocate, e


tra esse al Collio, di riprendere quei validi orientamenti, maturati in secoli di


tradizone, che ne avevano fatto delle stelle di prima grandezza nel firmamento


della pi nobile vitivinicoltura.


Considerazioni


Vedi precedente punto 2


4-IL CENTENARIO


Dopo un secolo, nel 1991, per iniziativa del Consorzio Collio, con una


serie di manifestazioni stato degnamente celebrato il centenario del IV


Congresso Enologico Austriaco.


In un convegno tecnico al quale sono intervenuti i pi importanti studiosi


in ambito mondiale del settore vitivinicolo, sono stati ripresi i temi gi


discussi cent’anni prima, operando un prezioso aggiornamento.


Nelle dua enoteche locali, di Gradisca e di Cormns stata inoltre


allestita una vasta rassegna dei vini di tutte le principali regioni a maggior


vocazione gi appartenenti all’Impero.


Erano rappresentate, oltre al Collio e alle altre zone vinicole del


goriziano, l’Alto Adige, la Cecoslovacchia, la Croazia, la Slovenia, il Trentino e


l’Ungheria.


Considerazioni


Vedi precedente punto 2


5- LA GRANDE GUERRA


Tornando ai tempi passati, si deve registrare come alla travagliata ripresa


che vide la ricostituzione dei vigneti devastati dalla fillossera fecero seguito


dopo pochi anni nuove distruzioni.


Il Collio si trov in prima linea durante la Grande Guerra e le pi cruente


e distruttrici delle undici Battaglie dellIsonzo furono combattute tra i suoi


vigneti.


Podgora, Oslavia, Cormns, San Floriano, Dolegna , che rappresentano


oggi altrettante rinomate zone di produzione, furono tristemente famose tra i


combattenti di entrambe le parti che a decine di migliaia caddero su quei


declivi.


Dopo il 1918 il Collio dovette affrontare, assieme al problema della


ricostituzione dei vigneti annientati dalla guerra, quello altrettanto spinoso


dell’inserimento dei propri prodotti su nuovi mercati, avendo perduti, con il


distacco dallAustria, i suoi tradizionali sbocchi commerciali.


LItalia infatti produceva grandi quantit di vini a basso prezzo creando


una concorrenza insostenibile per quella pregiata viticoltura collinare. Lo


scoglio fu superato ancora una volta indirizzando la nuova viticoltura sui


tradizionali canali della seriet e della qualit.


I vini del Collio, grazie alla loro bont ed alla consolidata immagine della


zona, poterono convenientemente trovare spazio nel mercato dei vini di


pregio, consentendo in tal modo la sopravvivenza di quella rinomata


viticoltura.


Considerazioni


Vedi precedente punto 2


6- IL RICONOSCIMENTO


Un’altra pietra miliare della viticoltura del Collio rappresentata dal


Decreto del Presidente della Repubblica del 24 maggio 1968 con cui, tra i


primi in Italia, a questi vini veniva riconosciuta la Denominazione di Origine


Controllata.


Con questo atto venivano inoltre sancite le norme relative alla


produzione ed al commercio, contenute in un severo disciplinare proposto


dallo stesso “Consorzio per la Tutela dei Vini Collio”, costituito nel 1964 dai


pi lungimiranti viticoltori per iniziativa del conte Sigismondo Douglas


Attems.


Fu delimitata la zona di produzione che si estende su tutto o parte del


territorio di otto Comuni: Gorizia, Capriva del Friuli, Cormns, Dolegna del


Collio, Farra d’Isonzo, Mossa, San Lorenzo Isontino e San Floriano del Collio.


Tra le condizioni sancite dal disciplinare assume particolare rilievo la


limitazione ai

soli vigneti di collina della facolt di accedere alla

denominazione Collio.


I vini devono essere ottenuti in purezza assoluta da uve di altissimo


pregio la cui produzione ad ettaro, rigorosamente limitata, viene tuttavia


raramente raggiunta, dato che i viticoltori del Collio in ogni caso tendono a


privilegiare la qualit.


Con il successivo Decreto del Presidente della Repubblica del 3 novembre


1989, su richiesta del Consorzio Collio, vennero apportate alcune modifiche al


disciplinare di produzione.


Fu cos ampliata l’originaria gamma di undici vini riconosciuti a D.O.C.


con l’ammissione di altre pregiate variet da tempo coltivate nella zona con


eccellenti risultati.


Vennero inoltre inserite alcune norme atte a rendere pi efficaci i


controlli ed a meglio orientare la produzione al raggiungimento dei massimi


livelli qualitativi.


Considerazioni


Dal 1968 nel territorio si persegue una politica di ricerca della massima


qualit , con orientamento conseguente alla bottiglia , strumento


indispensabile per conquistare nuovi mercati e richiamare in zona di


produzione una clientela preparata e dalto livello culturale.


Un tanto ha contribuito a far crescere il tenore di vita dei produttori ed ,


indirettamente, dellintera popolazione del Collio intero , che da decenni si


lasciato alle spalle costumi e comportamenti infeudati nella miseria ( fra cui


lalcolismo) per abbracciare pi corretti stili di vita , correttezza alimentare


etc.


7- LA PRODUZIONE


Abbiamo visto come nel Collio si coltivi una ampia gamma di vitigni i cui


vini sono in grado di raggiungere elevati livelli di pregio. Da parte sua, ogni


azienda tende a specializzarsi nella coltivazione di quelle tipologie che, in base


a specifici studi e sulla scorta delle passate esperienze, dimostrano di essere in


grado di assicurare i migliori risultati in ogni singola zona.


I vini bianchi del Collio sono caratterizzati dal tenue colore paglierino


con vivaci guizzi verdognoli, dalla gradevole morbidezza, dai profumi netti ed


intensi in cui gli aromi derivanti dal vitigno emergono decisamente da un


delicatissimo fruttato, talvolta sostenuto da un lieve sentore di mandorla.


La loro produzione avviene attraverso una accurata cernita delle uve che


sono sottoposte a pigiatura soffice, generalmente con presse a polmone, e


quindi vinificate in bianco, ossia senza il contatto con le bucce, per


evidenziare i caratteri di freschezza. La fermentazione avviene a temperatura


controllata. Qualora si vogliano sottoporre i vini ad una prolungata


maturazione prima del consumo, la vinificazione talvolta prevede un breve


contatto con le bucce.


I vini rossi del Collio si distinguono per il colore rubino brillante, la


rotonda corposit, la netta personalit dei profumi da cui spicca sovente un


grato e finissimo erbaceo.


La loro produzione prevede una fermentazione a contatto delle bucce che


generalmente non si prolunga oltre i 4-5 giorni. Qualora si vogliano ottenere


vini da invecchiamento, si opera una attenta scelta delle uve ed il tempo di


permanenza sulle vinacce nella fase di vinificazione viene prolungato. Se


invecchiati in fusti di rovere, dopo tre anni i vini rossi del Collio possono


fregiarsi della qualifica “Riserva”.


La superficie DOC complessiva a vigneto nel Collio ( aggiornata alla


vendemmia 2008 ) pari a circa 1.335 ettari , di cui circa l 80 % costituito


da vitigni a bacca bianca.


Considerazioni


Vedi precedente punto 6


8- LA GASTRONOMIA


Una cos ampia scelta, consentita da una gamma, tra bianchi e rossi, di


ben diciannove vini, permette di affrontare ogni esigenza di abbinamento


gastronomico con la tradizionale cucina goriziana.


E’ questa una cucina tipicamente mitteleuropea, arricchitasi nel corso dei


secoli con gli apporti delle ricette care ai popoli latini, slavi e tedeschi di cui


Gorizia, per la sua posizione geografica e la sua storia, costituisce il naturale


punto d’incontro, sintetizzandone culture e tradizioni.


Percorrendo la Strada del Vino creata dall’Agriturist, un intinerario che


da Gorizia a

Dolegna collega i pittoreschi villaggi attraversando i dolci

declivi del Collio, la sosta in uno dei numerosi luoghi di ristoro potr


confermare l’internazionalit della cucina goriziana.


L’attitudine dei vini del Collio all’abbinamento con questa gastronomia


ne sottintende quindi la possibilit di accompagnare impeccabilmente ogni


specialit, non solo della cucina nazionale, ma di tutte le cucine del centro


Europa, dai delicati doni dell’Adriatico alle fragranti primizie padane, dagli


appetitosi intingoli ai saporiti salumi della tradizione tedesca, dalla selvaggina


alle inebrianti spezie dell’Est.


Considerazioni


La coltura enogastronomica del territorio molto elevata e la disponibilit di


prodotti alimentari di alta qualit suggerisce un consumo di vino


correttamente abbinato ai vari piatti .


Il tradizionale consumo ai pasti contribuisce a garantire sani stili di vita


anche alle fasce sociali medie evitando pertanto un consumo di vino


significativo al di fuori del momento di ristoro .


Va infine sottolineato che la bont dei vini locali comporta da anni una


notevole contrazione dei consumi di superalcolici , in quanto il gradimento


che il consumatore indigeno e lenoturista manifesta a totale favore dei


primi.


Un tanto in controtendenza con quanto avviene nelle popolazioni nordiche


e/o anglosassoni , con le note problematiche concentrate nel week end.


Il corretto consumo di vino non rientra purtroppo negli usi e costumi della


maggioranza dei giovani del cosiddetto popolo della notte , sui quali


necessita una forte azione di educazione e prevenzione reale ( e non di sola


facciata ) anche al fine di riportare nell alveo pi corretto il problema della


guida ad un consumo consapevole per cui il settore vitivinicolo si trova a a


pagare paradossalmente per colpe altrui.


9- LE “BOTTEGHE DEL COLLIO”


Percorrere il Collio: l’amenit di questo angolo del Friuli-Venezia Giulia,


un verde tappeto di boschi e vigneti, costellato da rustici, campanili e castelli,


rappresenta una irresistibile attrattiva per chi, amando profondamente la


natura, sa apprezzare la suggestione di un paesaggio ancora intatto.


Qui, contrassegnate da una caratteristica insegna, si incontrano le


“Botteghe del Collio”. Esse rappresentano un selezionato gruppo di ristoranti


e trattorie ove, con il particolare impegno nella scelta e l’inappuntabile


servizio, si riservano ai vini del Collio quei riguardi che la loro nobilt esige.


Dell’insegna possono inoltre fregiarsi alcuni vignaioli che offrono i propri


vini in ambienti adeguati e confortevoli.


Questi locali si affacciano lungo la “Strada del Vino”, o si incontrano nei


suggestivi villaggi che la fiancheggiano, in uno smagliante scenario che, nel


digradare dei colli, esplode in primavera nel candore dei ciliegi e dautunno si


accende nel tramonto rosso delle viti e dei castagni.


Nelle “Botteghe del Collio” i vini vengono presentati da accurate “carte


dei vini” e serviti nel modo dovuto, con attenzione alla temperatura e con


luso dei bicchieri pi adatti. In questi locali non solo si guida il consumatore


alla scoperta dei vini del Collio, ma anche lo si educa a gustarli nel migliore


dei modi.


Percorrere il Collio in un itinerario che porti a conoscere queste


“Botteghe” fonte certa di serenit e privilegiato motivo di un contatto umano


raro e gratificante con quanti, vignaiuoli o ristoratori, hanno saputo fare del


proprio lavoro una dottrina di saggezza, oltre che una preziosa arte.


Considerazioni


Le modifiche al Codice della strada introdotte con il Decreto legislativo 3


agosto 2007 ( Decreto Bianchi ) hanno inciso profondamente sulla


situazione del comparto della ristorazione ( trattorie, agrituristici etc. ) che ,


unitamente a quello vitivinicolo , sta pagando duramente a seguito della


rideterminazione dei valori alcolemici ammissibili dallo 0.80 allo 0.50 g/l .


Poich gli incidenti gravi avvengono notoriamente di notte e fino all alba e


la causa scatenante gli stessi non riconducibile al buon vino, praticamente


assente da discoteche ed altri locali da intrattenimento , pare evidente che all


accertamento

strumentale dovrebbe essere anteposto quello sintomatico

, affiancato per quanto possibile dal cosiddetto narco test .


Poich anche un consumo moderato di vino ai pasti ( da parte di persone che


storicamente mai hanno creato problemi al volante a se stessi o ad altri ) , se


in accertamento sintomatico non evidenzia alterazioni ma pu comportare ,


in accertamento strumentale, un esito collocabile in fascia etilometrica da


0.50 g/l a 0.80 g/l , si sta verificando una disaffezione e/ rinuncia alla


partecipazione a pranzi o cene e dunque alla socializzazione.


In alternativa gli stessi soggetti che di norma consumavano e/o


acquistavano vini di qualit in bottiglia, da agosto 2007 si orientano su vini


sfusi ( damigiane, bag in box etc.) di minor qualit per solitario consumo


domestico.


Un tanto potrebbe essere funzionale a situazioni famigliari a rischio,


depressione etc.


10- IL CONSORZIO DI TUTELA


Nel 1964, a pochi anni dall’emanazione delle norme che istituivano in


Italia le Denominazioni di Origine, alcuni tra i pi lungimiranti viticoltori


goriziani davano vita al “Consorzio Tutela Vini Collio”.


Con ci veniva raccolta l’ambita eredit dell’antica Societ Agraria


Goriziana che, patrocinando il “IV Congresso Enologico Austriaco”, nel 1891


aveva validamente contribuito a porre le basi della nuova viticoltura nelle aree


vocate dell’Impero Asburgico.


Subito il Consorzio inizi ad operare per il riconoscimemto della


Denominazione di Origine, proponendo il relativo disciplinare di produzione


che fu approvato nel 1968. Contemporaneamente veniva dato l’avvio


all’attivit di consulenza tecnica con l’istituzione di una “condotta viticoloenologica”


grazie alla quale anche le aziende pi deboli furono poste in


condizione di operare in modo ottimale.


Ci contribu al generale miglioramento della qualit dei vini, ottenendo


l’apprezzamento dei consumatori i quali concessero alla zona, nel suo


complesso, la loro fiducia. Questa situazione consent al Consorzio di


intraprendere una seria attivit di promozione, creando la positiva immagine


di cui il Collio tuttora gode.


Sempre attento al miglioramento della viticoltura pur nel rispetto


dell’ambiente, il Consorzio, nell’ambito della “condotta viticola”, interviene


con particolare attenzione nei riguardi dei nuovi impianti, orientando le


aziende associate verso soluzioni compatibili con le esigenze naturalistiche e


paesaggistiche.


Il Consorzio opera inoltre attivamente per consentire la conduzione di


una viticoltura dal minimo impatto ambientale, sia attraverso l’esecuzione di


sistematiche analisi del suolo per razionalizzare l’uso dei fertilizzanti, sia con


l’istituzione di un servizio di difesa antiparassitaria guidata ed integrata, in


collaborazione con il SERVIZIO FITOSANITARIO ERSA ex Osservatorio


Malattie Piante di Gorizia .


Quest’ultima attivit viene svolta attraverso un complesso apparato per


l’acquisizione dei dati agrometeorologici, composto da una rete di stazioni di


rilevamento di ben 14 centraline-di propriet dellOsservatorio stessocollegate


via radio con una centrale di elaborazione, presso la sede consortile.


I tecnici con l’ausilio del computer verificano costantemente l’andamento


degli eventuali attacchi parassitari, affinch i viticoltori possano intervenire


con i trattamenti solo se necessario e con l’uso di fitofarmaci in grado di


operare nel massimo rispetto dell’ambiente.


Considerazioni


I protocolli di difesa integrata della vite e lassistenza tecnica enologica


consentono di immettere sul mercato vini di alta qualit e corretta alcolicit,


al netto di eventuali residui di antiparassitari o coadiuvanti chimici che


potrebbero influire sullo stato fisico del consumatore indipendentemente


dalle risultanze di un accertamento strumentale .


11- I VINI


Bianchi


COLLIO Bianco


“E’ un uvaggio di pregiati vitigni bianchi del Collio, che ogni azienda


sceglie accuratamente per produrre un proprio vino esclusivo, secondo gli


indirizzi della Casa.


Le caratteristiche organolettiche variano e vanno pertanto scoperte dal


consumatore o suggerite dal Sommelier. Anche gli abbinamenti seguiranno la


composizione del vino e l’eventuale invecchiamento o affinamento, essendovi


un preciso orientamento dei produttori verso la botte o la barrique.


Se fuori pasto, servire alla temperatura di 10. A tavola va servito a 12 “.


COLLIO Chardonnay


Da tempo diffuso nel Collio, stato ammesso alla DOC nel 1989 per gli


eccellente risultati qualitativi raggiunti.


Dal colore paglierino brillante, ha profumo netto ed intenso; possiede


ottima struttura e si presta egregiamente ad invecchiare anche in piccoli fusti.


Giovane si serve a centro pranzo con risotti di primizie o preparazioni


delicate di pesce. Invecchiato pu accompagnare primi piatti saporiti e carni


bianche.


COLLIO Malvasia istriana


Deriva dalla vinificazione in purezza del vitigno Malvasia istriana,


presente nella zona da molti secoli.


Ha colore paglierino chiaro con riflessi verdi. Il profumo netto, dal lieve


aroma caratteristico che ricorda la frutta esotica ed il pepe bianco. Al palato si


presenta asciutto, fresco, vivace e di buon corpo.


Ottimo come aperitivo, accompagna bene minestre, risotti e pesce anche


grasso.


COLLIO Mller Thurgau


Proviene dallomonimo vitigno che porta il nome dello studioso svizzero


che lo ottenne da un ben riuscito incrocio tra il Riesling renano ed il Sylvaner


verde.


Ha colore paglierino brillante ed aroma netto e delicato. Al palato si


presenta fresco, leggero, vivace.


Particolarmente adatto l’abbinamento con trota e salmone affumicati.


COLLIO Picolit


Vino nobile e rarissimo, tradizionalmente coltivato nel Collio, era


solitamente riservato agli amici ed alle grandi occasioni.


Ha colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo intenso e


piacevole che ricorda i fiori di campo ed il miele d’acacia. Il sapore


dolce, ampio, vellutato.


E’ un “vino da conversazione”, da gustare in buona compagnia, fuori


pasto.


COLLIO Pinot bianco


Deriva dalla vinificazione in purezza dell’omonimo vitigno che,


introdotto nel Collio fin dal secolo scorso, ha dimostrato di adattarsi


egregiamente.


Ha colore paglierino e profumo delicato, fruttato, intenso. Il sapore


asciutto e corposo, ma morbido e distinto.


Accompagna piatti di centro pranzo, risotti e minestre di verdure, oppure


preparazioni a base di uova o pesce.


COLLIO Pinot grigio


E’ una delle bandiere del Collio. Ha colore paglierino con vaghi riflessi


cinerini. Il profumo intenso, gradevole e personale. Al palato mostra una


solida struttura ed una buona persistenza.


E’ un vino da centro pranzo per minestre sostanziose, risotti di carni


leggere, lessi di carne bianca o di pollo.


COLLIO Ribolla gialla


La sua presenza nel Collio ampiamente documentata fin dai tempi


antichi. Tradizionalmente unito a Tocai friulano e Malvasia istriana nei


vigneti misti, viene ora proposto anche in purezza.


Presenta un colore paglierino vivace e profumo elegante ed intenso. Il


sapore vivace ed armonico.Quando provenga da vigneti ubicati in posizioni


particolarmente favorevoli, pu dare eccellenti risul-tati con la raccolta


tardiva e la conservazione in piccoli fusti.


Nella gastronomia predilige i frutti di mare ed i piatti delicati di pesce.


COLLIO Riesling italico


Deriva dalla vinificazione in purezza del vitigno omonimo, molto diffuso


nellarea danubiana dalla quale, nonostante il nome, sembra originario.


Ha colore paglierino scarico con deboli sfumature verdognole. Il profumo


esprime un fine e lieve aroma personalissimo. Il sapore asciutto fresco e


signorile.


Si abbina egregiamente con il pesce in ogni tipo ed ogni preparazione.


COLLIO Riesling renano


Presente nel Collio fin dal secolo scorso, in tempi pi recenti ha


nuovamente preso piede con eccellenti risultati, tanto che si provveduto, nel


1989, ad ammetterlo alla D.O.C.


Ha colore paglierino vivace ed un aroma intenso e caratteristico che


ricorda la mela renetta acerba. Il sapore fresco e delicato.


Si abbina con piatti di pesce saporiti, frutti di mare e crostacei.


COLLIO Sauvignon


E’ottenuto dalla vinificazione in purezza di uva Sauvignon e rappresenta


una delle variet di maggior prestigio del Collio.


Ha colore paglierino talvolta tendente al dorato, sempre con riflessi lievi


verdognoli. Il profumo, intenso e caratteristico, ricorda la salvia ed il sambuco


ed esprime una gamma di aromi in perfetta armonia. Al palato si rivela


asciutto, di buona struttura, generoso.


Si abbina a risotti di primizie, primi piatti sostanziosi ed elaborati. E’


particolarmente adatto ad accompagnare frutti di mare e crostacei.


COLLIO Tocai friulano


Questo vino non va confuso con altri omonimi, dato che il suo nome


deriva dal vitigno “Tocai friulano”, uno dei pi tradizionali e rinomati della


zona.


Ha un colore paglierino con piacevoli caratteristici riflesssi verdognoli ed


un profumo personale, con delicato aroma e sentore di mandorla. Il sapore


pieno, di corpo, asciutto ed armonico.


Eccellente fuori pasto, nel Collio il classico vino da aperitivo. Sulla


tavola si accosta egregiamente a piatti di pesce, ma anche a grigliate di carni


bianche. Particolarmente adatto ad accompagnare il prosciutto crudo locale,


anche quando leggermente affumicato.


COLLIO Traminer aromatico


E frutto della vinificazione in purezza del vitigno Traminer aromatico e


pur non essendo prodotto in grandi quantit ha una sua qualificata schiera di


estimatori.


Il colore giallo dorato chiaro. Ha profumo intenso, dallaroma


caratteristico ed elegante che ricorda i petali di rosa. Il sapore morbido,


pieno, generoso, distinto.


Accompagna in modo perfetto piatti di pesce arrosto o alla griglia,


crostacei, frutti di mare. Ottimo anche come aperitivo.


Rossi


COLLIO Rosso


Si ottiene dal mariage tra i pregiati vitigni rossi del Collio, secondo il


personale gusto e l’esperienza dei diversi vignaiuoli.


Ne deriva un vino di grande pregio, che unisce le migliori doti delle uve


con cui ottenuto.


Tuttavia le peculiari caratteristiche di ciascuno variano nelle sfumature, pur


potendo contare sulla spiccata matrice “Collio” che li accomuna. Per questi


vini vi un preciso orientamento dei produttori verso l’invecchiamento in


botte o l’affinamento in barrique.


Vanno serviti alla temperatura di 18 – 20 “.


COLLIO Cabernet


Deriva da uvaggio tra Cabernet franc e Cabernet sauvignon. Rivela un


perfetto equilibrio tra i caratteri dei due vitigni che si esaltano


vicendevolmente.


Il colore, rubino intenso, con l’invecchiamento assume toni granati. Il


profumo rivela un leggero erbaceo, moderato da sentori floreali. Al sapore si


presenta asciutto, armonico, generoso e presenta una solida struttura che lo


rende adatto all’invecchiamento.


L’abbinamento pi felice, particolarmente per il tipo “Riserva” con


l’eccellente selvaggina locale.


COLLIO Cabernet franc


E’ particolarmente apprezzato sia giovane, per la sua fragranza, che dopo


un breve invecchiamento.


Ha colore rosso rubino, con riflessi dal violaceo al granato secondo l’et;


ha profumo erbaceo caratteristico, intenso, penetrante molto persistente.


Sapore corposo, sostenuto, armonico e distinto.


Accompagna arrosti di pollame nobile o selvaggina e carni rosse alla


brace.


COLLIO Cabernet sauvignon


Questo vitigno da alcuni anni si sta diffondendo con ottimi risultati. Nel


1989 stato ammesso alla D.O.C.


Ha un colore rosso rubino carico che invecchiando tende al granato. Il


profumo intenso ricorda la viola mammola ed il glicine. Al palato si presenta


di buona struttura, leggermente tannico, gradevole ed armonico. E’


particolarmente adatto all’invecchiamento, anche in piccoli fusti.


Si presta agli abbinamenti gastronomici pi impegnativi, con carni rosse


e cacciagione.


COLLIO Merlot


Ha origine dalla vinificazione in purezza del-lomonimo vitigno.


Il colore rosso rubino, non troppo intenso, ma vi-vace, con riflessi


granati nel tipo Riserva. Il profumo che esprime lievi note erbacee,


gradevole e caratteri-stico. Il sapore morbido, corposo, persistente.


Si accompagna con primi piatti saporiti, carni rosse, arrosti, intingoli,


selvaggina.


COLLIO Pinot nero


Deriva dalla vinificazione in purezza dellomonimo vitigno, anchesso


diffuso nella zona da oltre un secolo.


Ha colore rubino tenue ma elegante, profumo persona-lissimo e delicato.


Al palato si presenta di giusto corpo, armonico, vellutato.


E adatto allabbinamento con risotti, primi piatti con sughi dicarne, lessi


di pollame nobile e spiedi di carni bianche.


Considerazioni


I vini del Collio raggiungono

naturalmente i 13 e pi gradi alcolici all

imbottigliamento.


Quale ricetta per un consumo legato pi all osservanza del limite alcolico


di 0.50 g/l che alla domanda di qualit viene da taluni suggerito


labbassamento del tenore alcolico , ottenibile, ad esempio, con un aumento


delle rese unitarie in vigna ed un anticipo dei tempi vendemmiali.


In entrambi in casi si assisterebbe ad un ritorno agli standard qualitativi


modesti degli anni 60 , quando cio i consumi di vino pro/capite arrivavano


a ben 140-160 litri contro i 40-45 attuali .


Sarebbe, in sostanza, la fine di un percorso positivo di mezzo secolo e la


scomparsa di una zona altamente vocata dai mercati importanti


internazionali dalta ristorazione , che sarebbero occupati da Paesi a minor


vocazione vitivinicola .


C) DOLEGNA DEL COLLIO


IL COMUNE E LE SUE FRAZIONI


Altitudine: quota max: 328 m. slm – quota min: 65 m. slm, centro 88 m. slm


Superficie comunale: kmq. 12,46


Frazioni: Lonzano, Mernico, Restoccina, Ruttars, Scri, Trussio, Venc


Il Comune di Dolegna del Collio composta anche da altre piccole ma


interessanti frazioni rurali tra cui le pi importanti sono:


Lonzano

, Mernico, Restoccina, Ruttars, Scri, Trussio e Venc.

Lonzano

e’ ubicato lungo la strada che congiunge Cormons con Dolegna, e’

un piccolo e tranquillo borgo agricolo. Vi si trova la cinquecentesca Chiesetta


di San Giacomo.


Mernico

e’ situato pochi chilometri a nord Dolegna, e’ un piccolo e tranquillo

borgo agricolo.


Restoccina

e’ una frazione del Comune di Dolegna del Collio. E’ un piccolo

Borgo agricolo abbarbicato sulle falde di alcune colline e vi si giunge per una


suggestiva strada che da Dolegna si dirige verso est e la Slovenia.


Ruttars

e’ una delle frazioni di Dolegna del Collio.

Il piccolo Paese arroccato in cima al Colle di Ruttars e vi si trova il Castello


di Ruttars: una torre quadrata e parte delle mura a difesa di poche case e di


una chiesetta.


Offre una vista panoramica sulla valle del fiume Judrio.


Zona prevalentemente agricola famosa per i suoi vini, per le aziende agricole


e per l’amenit delle sue campagne.


Scri

si trova nei pressi del confine della Slovenia.

Trae le sue peculiarit vanta la Chiesa di S. Elena chiesa del XVI secolo.


La frazione fondamentalmente a carattere agricolo con produzione di vini di


alta qualit ed inoltre vanta un territorio ricco di boschi e percorsi di alto


pregio ambientale


Trussio

una frazione di Dolegna del Collio, abbarbicata sulle falde di alcuni

colli.


E’ famosa per il Castello di Trussio che sovrasta la vallata del fiume Judrio


dove scorre la strada principale.


Questo imponente Maniero era gia’ esistente nel XIII secolo, fu piu’ volte


distrutto e ricostruito ed oggi risente degli ultimi interventi architettonici,


assumendo quasi un aspetto rinascimentale…


Per concludere con le frazioni del Comune di Dolegna, troviamo Venc,


piccolissima frazione posta sul confine italo-sloveno che da pochi anni


divenuta importante a seguito della liberalizzazione del confine stesso dando


cos una grande opportunit al Comune per scambi con lEst.


Considerazioni


Il Comune di Dolegna vive praticamente di sola agricoltura e, per essa, di


vitivinicoltura ed agriturismo .


La collocazione delle frazioni fra il torrente Judrio e colline di medio-alta


pendenza non consente una diversificazione produttiva rispetto alla vite n il


passaggio da un economia agricola ad una artigianale e men che meno


industriale.


La quasi totalit della popolazione residente impegnata direttamente o


part-time nel lavoro delle vigne ovvero in forme dartigianato e/ o servizi


collegati alla campagna ed alla cantina.


Fra queste ricordiamo le trattorie, gli agriturismi, i bed & breakfast , gli


alloggi, le cosiddette frasche che rappresentano una simpatica tradizione


e sono dei centri sociali ante litteram d aggregazione positiva , pacifica e


serena, soprattutto di pensionati , anziani e dopolavoristi.


Sono spesso queste categorie a soffrire i controlli

strumentali

determinanti rispetto ad una valutazione

sintomatica che meglio potrebbe

certificare un corretto coordinamento neuromuscolare e ci


indipendentemente dai dati forniti dall etilometro


D) I DATI ACI-ISTAT


CONSIDERAZIONI


Dai dati ufficiali ACI-ISTAT per il 2008 emerge che lalcol responsabile del


2.12 % degli incidenti stradali, in gran parte caysati da mancata precedenza,


guida distratta, eccesso di velocit e non rispetto distanza di sicurezza.


Considerato che dalle ore 24 all alba il consumo di vino praticamente


nullo si giustifica lopportunit di privilegiare e/ integrare a quello


strumentale un accertamento sintomatico tale da monitorare le principali


cause dincidenti .


E) CODICE DELLA STRADA


Articoli 186 e 223



F) DECRETO-LEGGE 3 Agosto 2007 , n. 117


Disposizioni urgenti modificative del Codice della strada per


incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione .


Considerazione e proposte


Si rappresentano, di seguito, talune problematiche conseguenti all


applicazione –

nella regione Friuli Venezia Giulia in generale e nelle area

DOC Collio ed in particolare nel territorio di Dolegna

– del decreto n. 117/

2007 e della successiva legge n. 94 /2009 .


1) Provvedimenti emotivi


Il cosiddetto Decreto Bianchi del 3 agosto 2007, venne molto probabilmente


emanato quale risposta politicamente corretta e forte sulla scia dell


emozione suscitata nella pubblica opinione in particolare da un incidente


stradale provocato il 24 aprile 2007 ad Appignano del Tronto ( Ascoli


Piceno) da un giovane – tale Marco Ahmetovic – che, poi risultato ( anche )


ubriaco, falci quattro ragazzi dai 16 ai 19 anni .


2) Da o.80 g/l a 0.50 g/l


Il decreto comport , tra laltro, la riduzione del tasso alcolemico ammissibile


per la guida dallo 0.80 g/l allo 0.50 g/l e ci in controtendenza con la


disciplina, ad esempio, in vigore in Inghilterra , Irlanda , Lussemburgo ed


altri Paesi che conservano tuttora tale limite ( addirittura pari allo 0. 90 g/l


a Cipro ) .


3) Proposta di ulteriore riduzione da 0.50 g/l a 0.20 g/l


Alla fine del 2008 , sempre a seguito di incidenti mortali di notte e/o all


alba , causati ( Cesano Maderno, Milano, 14.12.2008 ) da giovane poi


risultato positivo al test alcolimetrico , ( ma pure , sebbene non


adeguatamente sottolineata dai media , anche al narcotest ) , da parte di


vari politici ( Valducci, Moffa etc,) venne avanzata la proposta di un ulteriore


riduzione del limite allo 0.20 g/l .


Curioso il fatto che , a supporto di tali decisioni ed ipotesi , venisse


puntualmente posto dagli organi di stampa, sul banco degli imputati , solo


ed esclusivamente il vino e non lassunzione di stupefacenti n le


circostanze degli eventi, di norma collocati in fascia oraria a rischio , nella


notte o all alba , complici lassunzione di miscele superalcoliche , droghe


varie , stanchezza , fumo e telefono al volante etc.


Poich , come gi scritto precedentemente, ben noto che nei locali notturni


e discoteche il consumo di vino , di fatto, inesistente , un tanto avrebbe


dovuto far riflettere il legislatore sull individuazione di strategie diverse da


quelle adottate che, con il senno di poi, si sono rivelate poco utili quali


deterrenti di scorretti comportamenti notturni, funzionali da una successiva


guida in condizioni psico-fisiche a forte rischio.


Superfluo sottolineare che una rideterminazione del t.a. allo 0.20 g/l


comporterebbe il fallimento pressoch totale delle realt agroartigianali locali


e non solo.


4) Conseguenze del decreto n. 117/2007


La scarsa efficacia –

per quanto attiene alla prevenzione– dei provvedimenti

in oggetto ha , per contro, comportato problemi nuovi e conseguenze che


sono andati e vanno puntualmente a colpire categorie incolpevoli ,


notoriamente prudenti , in una fascia temporale diurna che mai hanno


creato situazioni a rischio per lordine pubblico .


Non meno preoccupante il ricorso, soprattutto di giovani pi interessati alla


salvaguardia della patente anzich del proprio benessere psico-fisico, di


prodotti e/ derivati industriali abbattenti il t.a. nel sangue ( leggasi zeolite,


asparagina, estratto di carciofo etc. etc. ) le cui ripercussioni potrebbero


essere , nel tempo, molto gravi.


5) Un esempio di fallimento del proibizionismo


Va anche ricordato come il Governo croato, dopo aver riconosciuto la


propria responsabilit per la grande crisi del settore agricolo e della


ristorazione, avendo, per ben quattro anni imposto la tolleranza zero , (


senza per questo aver ridotto incidenti anche mortali ) ritornato sui propri


passi riportando il limite allo 0.50 !!


Lazione svolta sin dal lontano 1964 dal Consorzio DOC Collio sia per


innalzare il livello qualitativo delle produzioni enologiche , puntando alla


bottiglia , e contemporaneamente educare il consumatore ad un bere


responsabile e corretto , viene attualmente vanificato dai citati


provvedimenti.


Non di rado si assiste infatti all assenza di abbinamenti cibo-vino ai


ristoranti ( sempre pi deserti ) sostituiti da acquisto di vini sfusi a basso


prezzo ed incerta qualit per un solitario consumo casalingo , sicuramente


in dosi pi elevate e funzionali ad esiti depressivi e con forti ripercussioni


sulla salute del consumatore che si trova paradossalmente pi impegnato


nella difesa della patente che del proprio benessere psico-fisico .


Anche in aree rurali del Friuli e dell Isontino , caratterizzato da una


tradizionale forma di vendita diretta diurna in azienda nelle cosiddette


frasche ( ma un tanto vale anche per le osmize del Carso ) ,


lintensificarsi dei controlli diurni

strumentali viene vissuto con forte

preoccupazione da una fascia di popolazione notoriamente corretta ed


educata

.

6) Prevenzione e non proibizionismo


In definitiva, le norme in oggetto palesano tutta la propria debolezza nei


confronti di categorie a rischio ed in particolare proprio di giovani e/o


neopatentati che andrebbero educati e sensibilizzati prima ancora che


sanzionati , scaricando il peso relativo su famiglie gi in gravi difficolt


finanziarie .


Si ricorda liniziativa portata avanti in tal senso dal Ducato dei Vini Friulani,


in collaborazione con varie Organizzazioni professionali ed Associazioni di


categoria , valutate molto positivamente dall Amministrazione regionale (


Presidenza Consiglio,Assessorati Agricoltura , Cultura e Sanit ).


7) La confisca dell auto o del velocipede


Infine fonti autorevoli avanzano dubbi in ordine alla liceit della confisca


di mezzi di trasporto ( automezzi, ciclomotori, biciclette etc.) a soggetti per i


quali sia stato accertato un tasso alcolemico superiore all 1.50 g/l , con


ripercussione di enorme pesantezza non solo per l appiedato ma anche per


lintero comparto automobilistico .


Trattasi di provvedimento controverso di interesse generale pi che locale,


considerato che in Dolegna non esistono n concessionarie n officine varie.


8) La tolleranza zero


Si nutrono talune riserve sull ipotesi di imporre la cosiddetta tolleranza


zero a giovani 18-21 anni , neo patentati ed autisti pubblici in quanto


potrebbe verificarsi un accertamento strumentale positivo anche senza aver


assunto vino o altre sostanze alcoliche .


Valori anche superiori al t.a. di 0.50 potrebbero essere accertati anche da


consumo e/o uso di :


Collutorio

Spry mucosa orale

Sciroppi antinfluenzali

Confetti contenenti sciroppo balsamico

Cioccolatini ripieni di frutta sciroppata

Frutta matura

Altro

Quanto suesposto dovrebbe essere oggetto di approfondimento da


parte di Commissione medico-scientifica .


PROPOSTE


Alla luce di quanto rappresentato e con riserva di approfondire nelle sedi


opportune le problematiche succintamente esposte , responsabili di una


situazione socio-economica preoccupante , si ritiene di intervenire nelle


sedi opportune , con tutta lurgenza che il momento richiede, al fine di


proporre quanto segue :


1) prevedere laccertamento sintomatico del t.a. in precedenza e/o in


alternativa a quello strumentale , da effettuarsi a giudizio degli Organi di


controllo stradale in caso di positivit del primo.


2 ) ripristinare il valore del tasso alcolemico ammissibile per i patentati


con et superiore ad anni 29 nell originario 0.80 g/l.; ( 0.50 per fascia det


21-29 ed approfondimento medico-scientifico ipotesi tolleranza zero per


neo-patentati , fascia 18-21 ed autisti pubblici )


3) abrogare la norma che prevede la confisca del mezzo di trasporto per


valori t.a. accertati superiori all 1.50 g/l.


4) prevedere – quanto meno nei controlli in fascia oraria dalle ore 24 all


alba – anche il narco test per quantificazione eventuale uso/abuso di


droghe/stupefacenti .


5) depenalizzare i reati per i quali previsto larresto ( ad eccezione di


incidenti con morti e/o feriti gravi ) a sanzione amministrativa .


5 ) reperire le risorse finanziarie per organizzare corsi, stages, seminari di


prevenzione , formazione, educazione, aggiornamento dei giovani riguardo l


uso/ abuso di droghe , stupefacenti , sostanze alcoliche e quant altro possa


influire sulla salute umana , sia con riferimento all osservanza del Codice


della strada che sui corretti comportamenti personali e sociali nella vita


quotidiana .


Dolegna del Collio, 16.02.2010


CF


Destinatari : esponenti politici nazionali ;Ministri competenti


nonch rappresentanti eletti in FRIIULI VG a Camera e Senato ;


europarlamentari , regionali ( Giunta, Consiglio, Commissioni) ,


provinciali, locali , Organizzazioni professionali Agricole ,


Esercenti, Commercianti etc.


Organi di stampa etc.


 

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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