“La vita va affilata giusta se vuoi che funzioni, se vuoi che tagli le difficoltà non deve essere né troppo stesa né troppo conica”.
“La vita va affilata giusta se vuoi che funzioni, se vuoi che tagli le difficoltà non deve essere né troppo stesa né troppo conica, se no non vai avanti. La mola che affila le nostre vite è l’educazione, i valori dati da una buona educazione sono importanti, ma più importante è l’inclinazione. Chi ci dà l’educazione deve premere la vita sulla mola con l’inclinazione giusta, altrimenti sbaglia filo e con il filo sbagliato i giovani non tagliano le difficoltà, ma si rompono”.
E’ una delle tanta citazioni dello “scrittore boscaiolo”, Mauro Corona inervenuto alla manifestazione letteraria cuneese “Scrittorincittà”. Un uomo leale, scala montagne in stile pulito, scolpisce legno seguendo la vena e la luna, scrive libri e storie di persone vere. Nel suo ultimo libro “Guida poco che devi bere” – Manuale ad uso dei giovani per imparare a bere – casa editrice Mondadori, dopo anni di sonore bevute, Mauro volge uno sguardo al suo passato, e decide di scrivere questa “Guida Pratica”, un appello ed un monito alle giovani generazioni, in cerca di “sballo”, una lista di venti “comandamenti” per quegli inesperti che sicuramente vorranno provare l’esperienza dell’alcol, per offrire una raccomandazione come si dice alla Mauro Corona “dire a un giovane di non bere è come pretendere che non piova, non sorga il sole o appaia il giorno dopo la notte, quindi tanto vale dare loro qualche dritta per bere bene senza fracassarsi il naso”. “Ho bevuto petroliere di vino” spiega Mauro, che si mette a nudo senza falsi moralismi, richiamando i consigli che lui, a sua volta, non ha mai ascoltato, rievocando una serie di rocambolesche avventure, tra i monti di Erto e la valle del Vajont, ricordando le sbronze che più hanno tagliato le gambe sue e quelle dei suoi compagni, alcuni finiti molto male. Con l’atteggiamento critico di chi sa che nella vita gli è andata bene e sente che è arrivato il momento di mettere in guardia i giovani, perché non prendano con leggerezza, e tantomeno con esaltazione, l’alcol, nemico subdolo e accattivante, solleva un problema importante e lo affronta con la sua consueta ironia, regalandoci un vademecum agile e spassoso e dedicando a tutti noi, noi bevitori, un augurio irriverente ma profondamente saggio: “Bevete e divertitevi, ma non cancellate con l’alcol le vostre tracce”
E per dare l’esempio, come conclusione, fa sapere a tutti che una volta, quando finiva un libro, beveva una bottiglia di rosso, ma questa volta no!.
( Fonte Targatocn )
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