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Culuccia: l’isola green produce vino speciale

Un’isola totalmente green, un modello di eco sostenibilità a livello mondiale, un luogo dove i divieti posti a protezione del territorio sono diventati una straordinaria opportunità: è l’isola di Culuccia, prospiciente all’arcipelago de La Maddalena, in quell’angolo di Sardegna capace di regalare bellezza tutto l’anno.

Un tempo deserto e abbandonato, oggi questo fazzoletto di terra, 300 ettari affacciati su uno dei mari più belli del pianeta, è diventato un’azienda agrituristica dove si produce persino un vino che si candida a essere un unicum nel panorama enologico nazionale. Proprio qui, dove tutto è ecologico, dove non esiste il cemento, la plastica è bandita e l’energia elettrica è prodotta grazie ai pannelli solari e a un generatore di emergenza. Insomma, l’isola che non c’è esiste davvero.

 

 

Culuccia: una vigna al mare

Merito di Marco Boglione, imprenditore torinese e presidente del gruppo BasicNet, titolare dei marchi dell’abbigliamento per sport e tempo libero, da Superga a K-Way, da Sebago a Robe di Kappa.  Nel giro di qualche anno l’isola (in realtà una penisola sulla costa nordest della Sardegna, tra Porto Pollo e Porto Pozzo) è rinata.

A pochi metri dal mare, sono state ripiantate le vigne per il vermentino Docg di Gallura: grazie alla mano sapiente dell’enologo Andrea Pala (eletto nel 2021 come miglior giovane enologo d’Italia) si produrranno dei vini che a breve saranno imbottigliati: si tratta di due bianchi fermi e di uno spumante realizzato con metodo classico o champenoise.

La prima vendemmia è stata fatta nell’agosto del 2021: in realtà si è trattata di una pre vendemmia con la raccolta di uve non estremamente mature per creare una base spumante . Un processo di vinificazione lungo, con passaggi nei serbatoi di acciaio, durato molti mesi, e una seconda rifermentazione nelle botti. Le bottiglie saranno pronte tra i mesi di marzo e aprile del 2022.

Per l’isola di Culuccia l’imbottigliamento delle prime bollicine sarà un momento davvero importante che andrà ad aggiungersi alla produzione di miele, mirto, gin e all’allevamento modello di ostriche frutto del restauro delle antiche strutture di allevamento dei mitili anche grazie alla preziosa collaborazione con l’Università di Sassari.

La straordinarietà di quanto accade a Culuccia, nota anche come isola delle vacche, deriva dal fatto che, come spiega l’enologo Andrea Pala, “il vigneto si trova a pochi metri dal mare, praticamente sulla sabbia, e non ha alcun sistema di irrigazione. Le piante crescono adattandosi e seguendo le condizioni climatiche della zona, in modo del tutto naturale. E non potrebbe essere altrimenti nell’isola più green del Mediterraneo, tra le più eco sostenibili nel mondo”.

 

( Fonte Mediterraneanews )