Masiello (Camera di commercio): Un patto per uscire dallo stallo economico |
E’ necessario un patto per lo sviluppo su direttrici chiare: efficienza produttiva delle filiere, propensione al rischio e all’innovazione, conquista di nuove fette di mercato e risorse umane sempre pi formate. E’ la soluzione suggerita dal presidente della Camera di commercio di Benevento, Gennaro Masiello, nel corso della Giornata dell’Economia, per affrontare una crisi che nel Sannio colpisce duro. La provincia registra infatti il secondo peggior risultato nel 2009 in termini di Pil (preceduta solo da Trapani): meno 7,2 per cento. L’ottava edizione dell’appuntamento congiunturale, celebrato anche a Salerno e Caserta, vede queste due ultime aree reggere meglio alla recessione: qui il calo della ricchezza rispettivamente pari a meno 2,4 e 3,9 per cento, rispetto a una media regionale di meno 5,6. In Irpinia, dove stato solo distribuito un report sull’economia, crolla l’export. |
La crisi economica porta Benevento tra le ultime province d’Italia. Il dato emerge dai dati della Camera di commercio inseriti in un rapporto elaborato dall’Istituto Tagliacarne e presentati ieri nell’ottava Giornata dell’Economia. A discuterne economisti e rappresentanti istituzionali.
Un’occasione per lanciare un appello, quello del presidente dell’ente camerale Gennaro Masiel-lo, alle istituzioni, a cominciare dal numero uno della Provincia Aniello Cimitile, che accoglie l’invito di “un patto per lo sviluppo di lungo periodo”; per finire ai consiglieri regionali Umberto Del Basso De Caro e Luca Colasanto. Tutti sono d’accordo che la crisi sannita non solo congiunturale, ma strutturale, auspicando un’infrastrutturazione materiale e immateriale del sistema provinciale. L’analisi, come specifica il direttore dell’Istituto Tagliacarne Alfonso Feleppa, evidenzia una contrazione del Pil del 7,2 per cento, superiore a quello delle altre province campane e secondo peggior risultato nel 2009 a livello nazionale (preceduta solo da Trapani): meno 7,2 per cento. In calo il numero delle imprese (meno 0,9 per cento il saldo tra le nuove attivit e quelle che invece chiudono i battenti), in controtendenza con il dato campano (pi 0,7 per cento). Mercato del lavoro e credito sono i due fattori maggiormente interessati dalla crisi e sono le leve cruciali su cui agire, in un modello di sviluppo, quello sannita, caratterizzato dalla presenza di piccole imprese (nel 2009 il 78,7 per cento sono ditte individuali), che hanno quindi pi bisogno dei prestiti bancari, ma che hanno pi difficolt nell’accesso ai finanziamenti per la mancanza di garanzie patrimoniali particolarmente elevate. Diversi elementi pesano sulle possibilit di sviluppo. Il 43,5 per cento delle imprese sannite opera nell’agricoltura. Il tessuto produttivo vede una bassa presenza del terziario avanzato (le attivit scientifiche si attestano all’1,5 per cento contro una media italiana del 3,5). Infine, la popolazione invecchia sempre di pi. Sull’incapacit di utilizzare i fondi strutturali in maniera adeguata interviene Giuseppe Marotta, ordinario alla Facolt di Economia dell’Universit del Sannio, denunciando nel Mezzogiorno “la perdita di risorse giovani e la necessit di strategia unitaria e condivisa che punti alla ricerca e all’innovazione, volta a valorizzare le qualit distintive del territorio provinciale”. Puntuale il richiamo alle opportunit offerte dai progetti integrati di filiera, vista l’importanza dell’agricoltura nell’economia locale e considerato che la provincia riceve l’approvazione di tre progetti su tre (vino, zootecnia e grano) per un investimento complessivo di circa 100 milioni, sollecitando “un maggiore impegno per la politica regionale al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse del Programma di sviluppo rurale”. Il rettore Filippo Bencardino ricorda che “l’ateneo sannita sta portando avanti un progetto con il Parco scientifico e tecnologico per creare spin-off imprenditoriale con i giovani laureati”. “Il segreto fare rete – conclude Masiello – e la politica e le istituzioni hanno il dovere di creare le precondizioni per lo sviluppo del territorio, affinchgli imprenditori possano serenamente scommettere”.
( Fonte Denaro )
Osservazioni di Winetaste
Mi piange il cuore leggere certe notizie, in modo particolare questa, perch il Beneventano terra eletta per grandi vini, sia di tipologia bianca che rossa.
Ne ho scritto ampiamente in questi anni, di aziende del Beneventano, in maniera particolare di alcune situate nel comprensorio di Torrecuso, tra le quali :
http://www.vinit.net/vini/Le_Mie_Degustazioni/Una_Falanghina_da_sogno___485.html
( la miglior falanghina degustata nella mia lunga militanza proprio questa di Torre dei Chiusi ).
http://www.vinit.net/vini/I_risultati_della_8__Selezione_Nazionale_Vini_da_Pesce_690.html
Torrecuso nel Beneventano : terra eletta per grandissimi vini : Aglianico e Falanghina in primis.
Roberto Gatti
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