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Cozza di Scardovari verso la Dop












Prelibatezza del delta del Po
Il ministero delle Politiche agricole ha ritenuto accoglibile la
richiesta dal sistema economico locale per la protezione del nome Cozza di
Scardovari come Denominazione dorigine protetta. Il disciplinare sar
discusso, in un’audizione aperta, mercoled 27 luglio prossimo a Scardovari
(Ro)
Chi non le conosce non sa cosa perde: parliamo delle gustose cozze di
Scardovari (Ro) allevate, raccolte e stabulate ad arte dai pescatori del Delta
del Po, straordinari coltivatori del mare, nella grande laguna deltizia posta
tra il Po di Tolle e il Po della Donzella. Gli amatori sanno dove trovarli e i
consumatori pi attenti possono reperirli nelle pescherie dove questi stupendi
molluschi arrivano accompagnati dai documenti dorigine. Ma non sono
immediatamente distinguibili da prodotti similari. Presto, per, potrebbero
essere individuate a colpo docchio grazie alla Denominazione dorigine
protetta, della quale stato intrapreso liter di riconoscimento.

Il
ministero delle Politiche agricole ha infatti ritenuto accoglibile la richiesta
dal sistema economico locale per la protezione del nome Cozza di Scardovari
come Denominazione dorigine protetta. stata pertanto indetta la pubblica
audizione, per recepire osservazioni e orientamenti della filiera produttiva
interessata al prodotto, prima dellinoltro della richiesta alla Commissione
europea.



Lincontro si svolger mercoled 27 luglio, alle
17, nella Sala convegni della Cooperativa Pescatori Delta Padano scarl (via Roma
168, Scardovari). Alla pubblica audizione invitati la Provincia di Rovigo, la
Camera di commercio polesana, il Comune di Porto Tolle, Veneto Agricoltura,
lIstituto Zooprofilattico delle Venezie sezione di Rovigo, le Organizzazioni
professionali agricole, le Associazioni agricole e cooperative, la Federazioni
dei commercianti, gli operatori del settore e la Capitaneria di Porto di
Chioggia.

Per il Veneto sarebbe la prima denominazione registrata nel
settore ittico – sottolinea lassessore alla pesca del Veneto Franco Manzato – la terza in Italia tra le specie
acquatiche, ma la prima Dop per un mollusco. Sarebbe un giusto motivo di
orgoglio e di merito per gli allevatori di cozze del nostro Delta, con la
possibilit di aprire la strada alla migliore valorizzazione di un prodotto
veramente eccellente che arricchisce lofferta enogastronomica regionale. Io li
chiamo peoci, alla veneta, e non mi dispiacerebbe che anche la Dop
riconoscesse questo nome che identifica il mollusco in tutto lAdriatico
settentrionale e orientale. 

Il disciplinare di produzione
visionabile presso lUnit di progetto tutela produzioni agroalimentari Mestre
(Ve) Via Torino, 110 (Tel 0412795763), e nel sito internet della Regione del Veneto. Nel settore
ittico, le Cozze di Scardovari Dop ai aggiungerebbero in Italia alla Dop
Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino (Piemonte) e allIgp Acciughe
sotto sale del Mar Ligure (Liguria).

Il disciplinare
Il
disciplinare della Dop Cozza di Scardovari, che sar discusso mercoled 27
luglio prossimo, nella Sala convegni della Cooperativa Pescatori Delta Padano
Scarl, appunto a Scardovari, prevede che il mollusco debba essere allevato e
prodotto nella Sacca deltizia omonima, dove acquista una dolcezza peculiare
delle carni grazie al basso contenuto in sodio e cresca con carni
particolarmente morbide e fondenti al palato, per lalto contenuto di lipidi e
in particolare di grassi saturi e monoinsaturi. Tali caratteristiche distinguono
il mollusco di Scardovari da quelli prodotti in altre zone o in mare aperto. La
sacca del Delta dove viene allevato ha una superficie di 3.200 ettari e una
profondit media di 1,5 2 metri. Le fasi di depurazione, lavorazione e
confezionamento vengono effettuate con lacqua della sacca e devono essere
svolti nel territorio circostante.

La semina e laccrescimento del seme possono essere
effettuate solo in vivai allinterno della Sacca di Scardovari e ogni pescatore
predispone le reste in modo da avere una densit di 10 15 unit per metro
quadro. La raccolta manuale e avviene quando il prodotto raggiunge la taglia
minima commercializzabile di 5 centimetri. Il prodotto raccolto deve essere
consegnato al punto di sbarco con modalit che ne consentano di verificare la
qualit, e da qui deve essere portato agli impianti di depurazione di Scardovari
con mezzi dotati di cassone isotermico. Al termine della depurazione il prodotto
viene confezionato, insacchettato in loco e posto in cella con temperatura
controllata quindi spedito con mezzi e modalit che garantiscano la corretta
temperatura di conservazione del prodotto vivo (2 gradi).

Il marchio di
riconoscimento sar un guscio aperto di cozza allinterno di un cuore stilizzato
con la scritta Cozza Dop Scardovari. La morfologia della sacca di Scardovari
si stabilizza sostanzialmente dopo lalluvione del 1966 e da quel momento inizia
la sperimentazione di allevamento in piccoli vivai, come alternativa alla pesca
in mare. Da quel momento si succedono documentazioni e relazioni scientifiche
molto precise sulle caratteristiche del luogo di allevamento e del prodotto
stesso, che risulta particolarmente caratterizzato dai particolari fattori
ambientali (incontro di acqua dolce e di acqua di mare) e anche umani
(allevamenti a carattere familiare o in forma associata, con tecnica manuale
tradizionale).


( Fonte Italiatavola )


 


Annotazioni di Roberto Gatti


Posso attestare l’unicit ed alta qualit di queste cozze della Sacca degli
Scadovari, le migliori in senso assoluto che io abbia mangiato in vita mia.


Un consiglio ed una ” dritta ” : dopo avere prenotato a
:


La Locanda degli
Antichi Sospiri:


Localit Santa Giulia
Via L. Longo, 13 Porto
Tolle (RO)
Tel.: 0426 388328
Fax: 0426 388804
info@antichisospiri.it


http://www.antichisospiri.it


in questo delizioso locale
della Sacca degli Scardovari, potrete degustare le prelibate cozze, tra le
migliori di sempre. Rossano, il marito della titolare sig. Fabrizia, un
pescatore di cozze e vongole veraci della Sacca, per cui sono pescate al mattino
, cucinate e mangiate dopo poche ore.


Buon
appetito


Roberto
Gatti

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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