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CONTRO CHI SPECULA SUL VINO

E’ di pochi giorni fa il mio articolo/segnalazione di bottiglie di vino ” Siciliano ? ”  ( s ) vendute a 0,50 centesimi di euro, in un ipermercato del Nord.


( https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6419 ).


Alcune autorit siciliane hanno preso spunto da tutto ci, per commentare queste speculazioni perpetrate alle spalle di tutti i viticoltori seri ed onesti della Sicilia.


Buona lettura


Roberto Gatti


 


Leonardo Agueci, presidente dell’Irvv, e Alessandro Chiarelli, presidente regionale Coldiretti commentano il deprezzamento delle bottiglie siciliane. Parole critiche contro speculatori e grande distribuzione, ma anche proposte per difendere il comparto. La tracciabilit infatti ad oggi sarebbe lo scudo pi efficace.


Una tempesta di svalutazione che rischia di compromettere produttori, consumatori, cultura e territorio. ci che teme chi ne tutela la qualit e il nome del vino siciliano alla luce dei 50 centesimi dellInzolia venduta negli scaffali della gdo, dellarrivo nei giorni scorsi a Mazara del Vallo di mosto muto che far da base a chiss quanti vini siciliani, cui va ad aggiungersi anche il sequestro in Puglia di un altro carico di pi 400 mila ettolitri di mosto di dubbia provenienza.


Episodi che portano le tracce della speculazione contro cui lunico scudo pi efficace sarebbe la tracciabilit. Lo sostiene Leonardo Agueci, presidente dellIstituto Regionale della Vite e del Vino che ha commentato il deprezzamento sullo scaffale scoperto dal giornalista Roberto Gatti. E’ una forma di speculazione. Molto spesso alcuni mediatori siciliani che vendono vini siciliani alle industrie del nord, e nono solo, sono i primi artefici di questo danno e ha aggiunto -. Il fatto da attribuire anche ad una serie di controlli mancati, per cui capita che viene venduto come vino siciliano un vino acquistato da una fonte pi o meno presunta. Bisogna valutare prima di tutto la tracciabilit. Se il vino messo in bottiglia come inzolia sia inzolia o trebbiano, come spesso avviene, o se un rosso non ben identificato venga imbottigliato come Nero dAvola. Capita che vino dallArgentina diventi vino siciliano, una volta mescolato con un prodotto siciliano, e questo legale. Ecco come si spiega che certe bottiglie abbiano questi prezzi. Altro paletto per Agueci potrebbe essere lautocertificazione volontaria alla camera di commercio da parte di produttori stessi. Secondo il presidente per le sole misure di contrasto non basterebbero quando vige un sistema industriale ove la qualit non elemento di pregio. La differenziazione negli scaffali non ben delineata, sta al consumatore il dover scegliere, dovrebbe gi scartare e diffidare di certi prezzi. anche dimostrato che la diminuzione del valore della bottiglia non fa aumentare i consumi. Si tratta di una politica di marketing che non giova a  nessun livello. Bisogna educare il consumatore.


Una legge pi chiara e restrittiva sulletichettatura quella cui si appella Alessandro Chiarelli, presidente regionale della Coldiretti E una follia. Sappiamo oggi di quale materiale fatta linsalatiera di plastica che abbiamo a casa e non sappiamo che cibo mettiamo in pancia. Succede poi che non sappiamo quel vino inzolia da quale vigna proviene, in quale contrada stato prodotto . Ognuno libero di comprare immondizia, ma si deve sapere. Poi solo un problema di coscienza, di cultura. E chiama in causa la Doc Sicilia come metodo per contrastare lattacco alla qualit del vino. Ricordiamo la funzione che potrebbe avere la Doc Sicilia. Obbligherebbe i signori produttori nel giro di un anno e mezzo ad andare a imbottigliare sul luogo . Chiarelli poi polemizza in qualit di produttore. Da una parte la Regione Sicilia fa il bando della vendemmia verde, cui ha partecipato anche il sottoscritto, per portare i produttori ad andare contro natura per un prezzo maggiore delluva ed una migliore qualit. Dallaltro si permette agli speculatori di portare il miglior vino della Sicilia ovunque nel mondo e poi di incamerare immondizia e rivenderla qua a prezzi bassissimi. Anche Chiarelli insiste sulla necessit della tracciabilit e attacca certe logiche della grande distribuzione: La gdo vede con favore questa operazione di speculazione, perch la gdo spesso titolare dei marchi, la gdo governa lindustria, gestisce il prezzo e fa le offerte dei prodotti. Insomma fa tutto quello contro cui bisogna lottare per riappropriarci della filiera.


( Fonte Cronache di Gusto )