Il vino italiano brinda al debutto sull’Aim di Italian Wine Brands che conquista il primato di prima azienda vinicola ad approdare a Palazzo Mezzanotte.
Nonostante la grande tradizione vinicola del nostro Paese, rossi, bollicine e passiti sono sempre stati ben lontani da Piazza Affari. Non solo. Quello di IWB sarà il primo debutto del 2015, un anno in cui, anche grazie all’Expo, il filo conduttore sarà il tema alimentare.
IWB è una realtà composta da due differenti società: Giordano Vini e Provinco Italia. La prima, nome storico nella distribuzione diretta a distanza del comparto con 115 anni di storia sulle spalle e oltre 24 milioni di bottiglie vendute, comprende le attività di produzione e distribuzione di vini. Provinco Italia invece opera nella produzione e distribuzione di vini per la grande distribuzione internazionale. Due aziende unite da un modello di business molto flessibile: nessuna delle due possiede terre, ma entrambe acquistano uva, vino e mosto a seconda della domanda del mercato. Il polo occupa il settimo posto nella classifica italiana con oltre 44 milioni di bottiglie vendute e vanta un utile di 5 milioni su un fatturato di 140.
L’ingresso sull’Aim di IWB avviene a seguito dell’esecuzione dell’operazione promossa da Ipo Challenger spa che ha visto la costituzione di Italian Wine Brands con l’apporto di 22 milioni di asset (da Giordano e Provino), di 41 milioni di cassa da parte di Ipo Challenger e di altri 3 milioni sempre cash dai soci Giordano. Le azioni di IWB sono state sottoscritte a 10 euro ciascuna, un prezzo che presumibilmente costituirà la base delle contrattazioni. Il flottante infine sarà costituito dal 62% in mano ai soci di Ipo Challenger (100 investitori professionali ex obbligazionisti).
«L’obiettivo è quello di diventare numeri uno nella produzione e commercializzazione di vino italiano nei mercati consumer e premium internazionali e per questo, anche grazie alle risorse raccolte attraverso l’operazione effettuata, ci proponiamo come aggregatori di altre realtà», commenta il vicepresidente Simone Strocchi con il Giornale , per poi concludere: «Stiamo già studiando dei potenziali partner e miriamo a chiudere un’ulteriore aggregazione entro il 2015». E a quel punto si dovrebbero, almeno nelle intenzioni di Strocchi, aprire anche le porte dello Star.
( Fonte ilgiornale.it )