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Cinque Terre Sciacchetrà

Lo Sciacchetrà (Doc dal 1973), il vino passito delle Cinque Terre, è tra i prodotti italiani più famosi, non solo per il suo indiscusso valore qualitativo, ma anche perché può vantare una vastissima letteratura che lo riguarda e che ha contribuito a farlo entrare nel mito.

E’ ottenuto con uve bosco (60%), vermentino e albarola (max 40%) i cui grappoli sono messi ad appassire su graticci o appesi al soffitto in locali freschi e ben aerati. Il tempo di essiccazione varia di anno in anno a seconda dell’integrità degli acini. Infatti spesso le frequenti mareggiate o l’eccessiva umidità autunnale agevolano la formazione di muffe non gradite. L’appassimento deve assicurare un vino con gradazione alcolica complessiva di almeno 17 gradi, dei quali 13,5 svolti, da porre in commercio soltanto dopo il primo novembre dell’anno successivo alla vendemmia.

Colore da giallo paglierino a giallo dorato da giovane (2-3 anni), si fa dorato carico tendente all’ambrato se leggermente affinato (5-6 anni) ed assume colore ambrato con nuances rossicce se abbastanza lungamente affinato (10-15 anni); dopo lungo affinamento si presenta ambrato con netti riflessi rossicci tendenti a un lieve marrone (20-30 anni). Profumo ampio e persistente, con sentori di mela, albicocca, ananas fresco e lievi di spezie e anice da giovane; si fà più composito se mediamente affinato, con sentori più marcati di albicocca e di pesca gialla e di vaniglia; se lungamente affinato, vi si coglie la prugna cotta, il miele di castagno e di acacia, ma sempre di rara finezza e personalità. Sapore dolce ma non stucchevole, con lieve sapidità, caldo, di buon corpo, vellutato e suadente se mediamente affinato; diventa delicatamente dolce, caldo, sapido, vellutato ma nervoso per una piacevole e lievissima tannicità, di grande continuità e di estrema persistenza aromatica, se lungamente affinato in bottiglia.

Deve essere servito ad una temperatura di 14° C, in bicchieri piccoli a tulipano con bordo leggermente svasato e con stelo alto. Può reggere molti anni, migliorando. Deve essere conservato in posizione coricata negli scomparti più alti della cantina ad una temperatura costante tra i 10° e i 14° C.

Adatto ad accompagnare vari tipi di dessert come il pandolce genovese basso e tra i dolci similari, sia italiani che stranieri, la spongata di Sarzana, il panforte senese, il torcolo perugino e il pan di spezie di Reims. L’abbinamento con questi desserts è valido quando il vino ha raggiunto l’invecchiamento di 3-5 anni. Se l’invecchiamento risulta superiore, il miglior modo per apprezzarlo è quello di degustarlo da solo, in meditazione, perché offre sensazioni uniche. Alcuni Sciacchetrà di 40-50 anni sono risultati di rara e regale grandezza.

 

 

( Fonte Alessandro Megna )