Dal 22 al 24 novembre Festa Cicerchia a Serra de’ Conti
SERRA DE’CONTI (ANCONA), 18 NOV – Si pianta a fine aprile e si raccoglie in piena estate: un tempo, averla in dispensa costituiva una garanzia per l’imminente inverno perché ha un buon rapporto proteico, con pochi grassi e molti amidi; inoltre non ha bisogno di particolari cure e resiste bene anche alla siccità. E’ la cicerchia, un legume povero che per secoli ha fatto parte della cultura alimentare delle terre del Verdicchio. Già da alcuni anni gastronomi, ristoratori e amanti della buona cucina, desiderosi di riscoprire sapori e piatti di un tempo, la stanno proponendo di nuovo in tavola.
Serra de’ Conti, borgo medievale in provincia di Ancona, dedica al legume dedica una manifestazione unica nel suo genere: il 22, 23 e 24 novembre la “Festa della Cicerchia” sarà occasione per ritrovare e mantenere vivi i sapori della memoria, conoscere le materie prime di qualità e promuovere le produzioni pulite e rispettose dell’ambiente. Si potranno visitare le caratteristiche cantine, le grotte, le locande e le osterie, che proporranno piatti a base di cicerchia e non solo: in tavola ci sarà tutto il meglio della tradizione marchigiana: vincisgrassi, passatelli, pancotto, cresce di polenta, trippa alla canapina, scottiglia di cinghiale, coratellina d’agnello, fave in potacchio, guanciale saltato con aceto e salvia, ciambellone e vino di visciola, caldarroste e lupini: quello a Serra de’ Conti non sarà un semplice fine settimana di festa, ma un vero e proprio tripudio di profumi, colori e sapori, ovviamente annaffiati dal verdicchio tipico di queste zone e dal vino novello caratteristico della stagione autunnale.
Come ogni anno ci sarà spazio per un ospite d’onore: da Agrigento arriveranno le dolcezze di Sicilia con cannoli e cassatine, arancini e marmellate di agrumi, dolci alla mandorla e al pistacchio insieme ai formaggi della ormai rara capra girgentana (Presidio Slow Food). In occasione della festa, il 21 novembre verra assegnato anche un “Premio per la Biodiversità agroalimentare nelle Marche”.
( Fonte ANSA )