La scelta di un sinonimo da utilizzare per la tipologia ‘Sannio Doc barbera’ è caduta su “Sanbarbato”.
Questa la volontà emersa nel corso della riflessione che l’amministrazione comunale di Castelvenere ha portato avanti insieme ai rappresentanti del mondo della produzione e delle associazioni, con i cittadini interessati alla questione ed alle vicende storiche del paese.
( Castelvenere il comune piu’ vitato d’ Italia )
Un percorso, in realtà, innescatosi lo scorso 8 dicembre, in occasione di un incontro promosso nell’ambito della rassegna “Natale Divino”, durante il quale i produttori del paese si confrontarono, in merito, insieme al giornalista-scrittore enogastronomico Luciano Pignataro ed al direttore del ‘Sannio – Consorzio Tutela Vini’, Nicola Matarazzo.
Nel corso di quell’incontro-degustazione, tenutosi presso la Enoteca Comunale, emerse la necessità di trovare una soluzione tempestiva all’esigenza di distinguere il vino prodotto dalla maggioranza delle cantine castelveneresi dai calici barbera di altre zone del Paese, a cominciare da quelli piemontesi. Il sindaco castelvenerese Alessandro Di Santo assunse l’impegno di convocare una riunione ad hoc per discuterne tutti insieme. Nel corso di questi tre mesi si sono così susseguite diverse riunioni, con il risultato finale di approdare alla scelta di proporre, per questa operazione di differenziazione, il sinonimo “sanbarbato”.
( cantine tufacee a Castelvenere )
“Durante i primi incontri – spiega il sindaco Alessandro Di Santo – sono iniziate ad emergere le diverse soluzioni. Trovandoci di fronte ad una tematica di estremo rilievo per le vicende economiche, ma anche storiche del paese, abbiamo pensato di ampliare l’interesse sulla vicenda, invitando pubblicamente tutti i produttori, i rappresentanti delle associazioni e gli stessi cittadini interessati ad avanzare le proprie proposte e le proprie idee in merito. Sono uscite fuori diverse soluzioni, tutte supportate da motivazioni legate alla storia ed all’identità territoriale. Alla fine la volontà si è materializzata su un sinonimo che lega chiaramente il vino alla figura del santo patrono, il vescovo Barbato vissuto nel VII secolo”.
Ora la proposta emersa nel corso di questa fase sarà sottoposta all’attenzione di una seduta del Consiglio Comunale castelvenerese che sarà convocata a breve termine.
“L’intenzione – aggiunge Di Santo – è quella di dare particolare forza a questa volontà, supportandola anche con uno specifico atto del consesso civico castelvenerese. Con questo atto formuleremo la successiva richiesta al ‘Sannio Consorzio Tutela Vini’, l’organismo predisposto ad avanzare la necessaria documentazione-proposta all’attenzione degli specifici settori del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a cui spetterà il compito finale di recepire l’istanza partita dal mondo della produzione castelvenerese”.
( Fonte www.ntr24.tv/it )
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