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Buon compleanno campione

Buon compleanno campione


 


 


Baggio oggi compie 40 anni. Chi ama il calcio, gli fa festa. Quanta nostalgia…


 


 


 


Da quando Baggio non gioca più… non è più domenica, canticchia Cesare Cremonini. Orfano pure lui, come tutta l’Italia del Calcio con la C maiuscola, di quei piedi fatati e di quel suo modo di vivere la vita e il pallone. Buon compleanno campione, sono quaranta, eppure sembri lo stesso ragazzino di sempre, quello col ginocchio fragile e uno strano taglio di capelli. Come regalo, almeno oggi, non ti chiameremo né Divin Codino né Coniglio Bagnato (l’Avvocato non c’è più, quindi non si offenderà). Sapendo come la pensi su questi nomignoli, sappiamo di farti cosa gradita.


 


Hai detto basta tra anni fa. Il 28 aprile del 2004 San Siro è venuto giù per gli applausi quando, con gli occhi lucidi, hai lasciato il campo. Avevi la maglia del Brescia (quello di Mazzone, il tuo primo tifoso). Strana la vita. Il calciatore italiano più famoso al mondo, uno che avrebbe potuto chiudere la carriera ovunque ricoperto di dollari o di yen, uno che doveva solo chiedere perché tutto gli sarebbe stato dato questo calciatore aveva scelto Brescia per l’ultima passerella. Aveva scelto di lottare per la salvezza fino all’ultima giornata e non di giocare sul velluto in uno stadio australiano adorante.


 


Il tuo calcio era questo. Il rigore maledetto in quel pomeriggio infuocato nel Rose Bowl di Pasadena e il crociato sempre troppo fragile per la tua voglia di prendere a calcio quel pallone. Il Mondiale del 2002 voluto con tutto te stesso e Trapattoni che, ignorando il grido di un’intera nazione, te lo ha fatto guardare dalla poltrona di casa. Il Pallone d’Oro per diritto divino (questo sì). Il numero dieci tatuato sulla maglia (anche se, ricordi, Platini disse che eri un “nove e mezzo”), la fede buddista, la passione per la caccia, il Sudamerica, Andreina e i tuoi tre piccoli capolavori.


 


Te ne stai in Argentina, ogni tanto torni a Caldogno, e lì hai chiuso la porta a tutto quanto hanno scritto e detto di te: mercenario, piagnone, viziato, incompiuto. Noi, Campioni del Mondo (già!), ci dividiamo tra un morto da stadio e una volgare intercettazione. Su questo hai detto la tua («Calciopoli mi ha fatto pensare molto, soprattutto al fatto che ai Mondiali del 2002 non ci sono andato e chissà perché…») e poi non hai detto più niente. Ti ringraziamo anche per questo, per non aver girato il coltello nella piaga. Buon compleanno Baggio. Torna, se puoi


( Fonte Libero )


 


Annotazione


Ho avuto la fortuna di conoscere Roberto Baggio nel pieno del suo successo e splendore, quando aveva appena vinto il Pallone d Oro. Mi ha ospitato in casa sua e credo, di essere stato lunico tifoso in tutta la sua carriera. Un ragazzo veramente doro, in campo e soprattutto fuori dal campo, con una famiglia sana e vera, legato ai valori delle vita e rispettoso di tutti. Chi lo ha trattato male lo ha fatto sicuramente per invidia, perché offuscato dalla sua grandezza. I suoi genitori persone tranquille e con i piedi ben piantati per terra, che hanno fatto enormi sacrifici per tirare su 8 figli, compreso Roberto.


Tanti auguri caro amico mio, da chi ti ha sempre stimato ed ancora ti stima, anche ora che non sei piu un divo del pallone , per quel piccolo-grande uomo che sei.!!


Un abbraccio fraterno


Tuo Roberto Gatti

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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