Anche se è ancora solo un progetto di vino, è stata presentata, in questi giorni, l’annata 2013 del Sagrantino di Montefalco. Sono le prime espressioni di un vino che guarda sempre più verso l’eleganza e la sostenibilità.
L’incantevole borgo di Montefalco ha ospitato il 20 e 21 febbraio la terza edizione dell’Anteprima Sagrantino. L’appuntamento è stato anche l’occasione per celebrare i 25 anni della Docg, con una trentina d’aziende presenti e oltre 200 etichette in degustazione delle varie denominazioni: Montefalco Sagrantino Docg 2013 secco e passito, Montefalco Rosso Doc 2015, Montefalco Rosso Doc Riserva 2014, Montefalco Bianco Doc 2015 e una selezione vintage di Montefalco Sagrantino Docg 2007.
Il Sagrantino tra passato e presente
La coltivazione del sagrantino a Montefalco ha origini antichissime, testimoniate anche dalla presenza di alcune viti centenarie all’interno delle mura del borgo. Nel corso del tempo, sono state formulate molte ipotesi sulle origini del vitigno, ma a oggi non sono state riscontrate affinità genetiche con altre varietà conosciute. È difficile stabilire con certezza se il vitigno sia giunto a Montefalco nell’antichità o se si tratti di una di una vite locale domesticata. Di certo ha trovato un habitat perfetto sulle dolci colline umbre, caratterizzate da suoli argillosi e da un clima fresco e continentale.
La tradizione ha da sempre affiancato alla versione secca il vino passito, che con la sua dolcezza, bilancia le asprezze tanniche tipiche del vitigno. Il passito è sempre stato il vino delle cerimonie religiose, destinato per tradizione alla celebrazione della Pasqua. Tuttavia, il sagrantino ha vissuto un periodo di progressivo abbandono in favore di altre varietà più produttive, che ha rischiato di decretarne l’estinzione. La sua riscoperta si deve ad alcuni appassionati produttori che, a partire dagli anni ’60, hanno recuperato le vecchie vigne dando il via a un’opera di lenta rinascita. Da poche decine di ettari, si è arrivati a un vigneto che oggi ha una superficie complessiva di oltre 600 ettari. Nell’ultimo decennio sono state costruite molte nuove cantine e dal 2000 a oggi la produzione di Sagrantino è passata da 660 mila a circa 1.300.000 bottiglie. I vini di Montefalco rappresentano il 16,7% della produzione della regione Umbria. Il Montefalco Sagrantino Docg pesa per il 6,3%, mentre i vini Montefalco Doc per il 10,4%. Il valore complessivo delle esportazioni si attesta attorno al 60%. I principali mercati esteri sono rappresentati da: USA (25%), Germania (12%), Cina (7%), Svizzera (4%), UK (4%), Danimarca (4%), Giappone (4%), Canada (4%), Olanda (4%), Belgio (4%), Hong Kong (2%) e da un’altra trentina di paesi.
Sostenibilità e zonazione del territorio
Da alcuni anni l’area di Montefalco sta lavorando a un progetto innovativo per la gestione agronomica delle vigne. L’obiettivo è di elevare il livello qualitativo della produzione, migliorando contemporaneamente la sostenibilità ambientale e sociale della viticoltura. Dal 2015 il Consorzio Tutela Vini Montefalco, in associazione con alcune cantine del territorio, collabora con Confagricoltura Umbra, le società Leaf e Perleuve al progetto Grape Assistance. Si tratta di un modello di assistenza tecnica, che fornisce informazioni per un utilizzo sempre minore e più responsabile dei fitofarmaci. Il progetto Grape Assistance è nato con l’obiettivo di ridurre del 20% in 3 anni il consumo di fitofarmaci e rendere la viticoltura sempre più sostenibile a livello ambientale. È stata creata una rete di stazioni meteo sul territorio per monitorare, condividere ed elaborare i dati di microclima, ed evidenziare le zone a maggior rischio d’incidenza di malattie della vite. Le stazioni meteo sono dotate di sensori per la pioggia, sensori di temperatura e umidità relativa e sensori di bagnatura fogliare. I dati vengono incrociati con i modelli previsionali, in modo da creare un sistema di gestione del territorio aggiornato in tempo reale. Già dal primo anno si è registrata una riduzione del 5% del numero d’interventi fitosanitari e del 14% dell’indice di frequenza dei trattamenti. Dopo due anni di sperimentazione sul territorio di Montefalco, dal prossimo anno, il modello Grape Assistance sarà esteso a tutta l’Umbria.
A questa iniziativa, si affianca il progetto New Green Revolution, nato per la salvaguardia e la valorizzazione dell’identità produttiva e culturale del territorio del Montefalco Sagrantino Docg. Oltre alla creazione di un protocollo di agricoltura sostenibile, è stato istituito anche un percorso formativo con l’ITIS Agroalimentare dell’Umbria, per formare nuove figure professionali da inserire nel mondo produttivo. Molti ragazzi hanno già partecipato a gruppi di lavoro per il monitoraggio dei vigneti e hanno trovato poi occupazione all’interno delle stesse aziende.
Contemporaneamente è stata realizzata una Carta dei Vigneti di Montefalco. Il territorio è solo apparentemente uniforme. L’area coltivata è compresa tra i 220 e i 400 metri di altitudine e i terreni, seppur di matrice prevalentemente argillosa e poveri di scheletro, presentano differenze da zona a zona. Ma sono soprattutto le diverse esposizioni e pendenze delle vigne a determinare un mosaico di macro aree e parcelle, che comincia a delinearsi con chiarezza e potrà essere molto utile in futuro per la crescita complessiva della denominazione.
L’annata 2013
L’annata 2013 non è stata delle più facili. L’inverno è stato caratterizzato da forti precipitazioni. In primavera il freddo ha rallentato lo sviluppo vegetativo e le piogge hanno creato parecchi problemi soprattutto per lo sviluppo della peronospora. Da fine giugno l’estate è stata regolare, con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, e il bel tempo è proseguito fino all’inizio di novembre, quando le piogge hanno costretto a chiudere la vendemmia rapidamente. Nel complesso è stata un’annata caratterizzata da una produzione ridotta, ma con uve di buona qualità.
La degustazione delle etichette del 2013 ha confermato una tendenza generale verso un profilo dei vini più fresco ed elegante, più che strutturato e concentrato. Tuttavia, proprio per l’esuberante tannicità giovanile del Montefalco Sagrantino, si sa che oggi un 2013 è solo un progetto di vino, che avrà bisogno di parecchi anni d’affinamento in bottiglia prima di raggiungere una piena maturità espressiva, armoniosa ed equilibrata.
Note di degustazione
Il Montefalco Sagrantino di Perticaia è elegante e armonioso, con frutto fragrante, leggera speziatura e trama tannica già ben integrata al corpo del vino.
Bouquet raffinato con morbido sentore di spezie, bocca armoniosa dal frutto succoso e tannini già abbastanza evoluti per il Montefalco Sagrantino Collenottolo della Tenuta Bellafonte.
Un vino di grande prospettiva il Montefalco Sagrantino di Adanti, aromaticamente intenso, profondo e giustamente tannico, con aromi di piccoli frutti a bacca scura e lievi sentori balsamici.
Frutto croccante, con bella trama tannica ed equilibrata freschezza per il Montefalco Sagrantino Colpetrone delle Tenute del Cerro.
Bagaglio aromatico fruttato e bocca già armoniosa per il Montefalco Sagrantino Collepiano di Arnaldo Caprai.
Si apre su delicati profumi varietali ilMontefalco Sagrantino Antonelli San Marco, pur denotando ancora una certa ruvidità tannica, in bocca esprime già equilibrio, con aromi molto persistenti.
Profilo olfattivo fine ed elegante, bocca aromaticamente profonda, con matura trama tannica per il Montefalco Sagrantino Della Cima di Villa Mongalli.
Armonioso, sorso denso e appagante, con tocco speziato, per il Montefalco Sagrantino Fidenzio Tudernum. Il Montefalco Sagrantino 25 Arnaldo Caprai esprime già eleganza di profumi e buona armonia gustativa, con tannini ben integrati al corpo del vino.
Intenso, con frutto ricco e tannini ancora in rilievo il Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua di Tabarrini, che chiude con un finale persistente su note minerali. Un vino ancora un po’ acerbo, ma di bella prospettiva.
( Fonte Gamberorosso )
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