Home Concorsi Alla rocca di Dozza si premia il miglior albana di Romagna

Alla rocca di Dozza si premia il miglior albana di Romagna

Sette i finalisti selezionati per la nona edizione dell’Albana Dèi, tra cui quelli delle cantine imolesi Monticino Rosso e Tre Monti

 

Domenica 24 la rocca di Dozza si prepara a festeggiare un vino il cui nome evoca subito l’associazione con la Romagna: l’Albana. La sede dell’ Enoteca Regionale, ospitata proprio nella fortezza di Dozza, ospiterà l’ultima tappa del tour della nona edizione della selezione enologica Albana Dèi, nata da un’idea di Carlo Catani e Andrea Spada, promossa e coordinata dal Consorzio Vini di Romagna.

 

 

A Dozza sarà presente un banco d’assaggio per dar modo al pubblico di degustare e apprezzare i sette vini finalisti, selezionati “alla cieca” da una giuria tecnica composta da critici delle principali guide dei vini e sommelier, riunitasi ad inizio ottobre.

I Romagna Albana DOCG Secco finalisti sono (in ordine alfabetico): Codronchio 2019 della Fattoria Monticino Rosso di Imola (premiato pochi mesi fa con i tre bicchieri del Gambero Rosso), Coronilla 2020 di Bulzaga di Brisighella, Madonna dei Fiori 2020 di Marta Valpiani di Castrocaro Terme, Tantalilli 2019 della Cantina Tozzi di Casola Valsenio, Valleripa 2020 di Tenuta Casali di Mercato Saraceno, Vigna Rocca e Vitalba entrambi del 2020 ed entrambi di Tre Monti.

 

 

Il responso della giuria tecnica andrà ad assegnare il premio alle migliori Romagna Albana DOCG di tipologia secco. Il pubblico verrà chiamato ad assaggiare e votare i vini finalisti per designare “L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane” al miglior vino da uve Albana di tipologia secco.

Come nell’edizione 2020, si replica il coinvolgimento diretto dei ristoranti. Le sette etichette finaliste del concorso saranno quindi anche all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa.

Questi appuntamenti annuali sono l’occasione per il Consorzio Vini di Romagna per fare il punto sul vitigno più identitario della Romagna, nell’intento di diffonderne la cultura affermandone la straordinarietà e il carattere distintivo, nella ricchezza d’interpretazioni dei produttori romagnoli.